Porsche in prima fila nel WEC, Bruni in difficoltà

Porsche in prima fila nel WEC, Bruni in difficoltà
A Interlagos pole di Webber. Si attende un trionfo delle 919 tedesche mentre alla Toyota basta arrivare per essere iridate. La Ferrari solo 9° in GT

29.11.2014 ( Aggiornata il 29.11.2014 21:35 )

Dall'inviato di Autosprint a Interlagos: Alberto Sabbatini Strepitosa doppietta della Porsche nelle qualifiche dell'ultima gara del mondiale Endurance WEC, la 6 Ore di San Paolo. La prima fila è tutta tedesca, con il miglior tempo della 919 Hybrid n.14 di Webber-Bernhard-Hartley che ha staccato di 107 millesimi la vettura gemella n.20 di Dumas-Jani-Lieb. Finora la Porsche aveva ottenuto due pole position nella sua stagione d'esordio nel WEC ma è la prima volta che conquista tutta la prima fila ricacciando indietro le favoritissime Toyota Ts040 che sono a un passo dalla conquista del titolo mondiale Costruttori. La Toyota infatti, che ha dominato prove e gare di quasi tutte le gare finora eccetto Le Mans e Austin, qui ad Interlagos soffre l'altitudine. Toyota è l'unica dei prototipi ibridi che ha un motore aspirato (V8 di 3,7 litri di cilindrata) e San Paolo di trova a circa 800 metri di altitudine, il che significa che l'aria è più rarefatta che a livello del mare. Quindi le Toyota soffrono di una perdita di potenza che i tecnici giapponesi hanno stimato in circa 12% , vale a dire una settantina di cavalli. Perdita di potenza che invece i motori sovralimentati di Porsche e Audi non accusano proprio perché il turbo manda aria in pressione più elevata di quella atmosferica nel motore. Di solito la Toyota è circa 1/2 decimi più veloce sul giro delle Porsche, ma stavolta è risultata più lenta di circa 4 decimi e una delle due auto giapponesi è stata superata anche dalla Audi R18, sempre in difficoltà sul giro di qualifica per la minor quantità di energia elettrica di cui dispone il suo turbodiesel. Le qualifiche del WEC sono basate su una complicata formula che prevede la media dei due migliori giri di qualifica di ciascuno dei due piloti (il terzo “riposa” al sabato). Quindi sul totale dei 4 migliori giri dell'equipaggio. Perciò è molto più importante essere costanti sui due giri che andar velocissimi su un giro e sbagliare nel successivo. Stavolta a fare il tempo migliore di tutti ci ha pensato Mark Webber, che con 1'17”442 nel suo primo giro è stato il più rapido di tutti. Dopo 9 pole in carriera con la Red Bull, questa è la prima pole che conquista nell'Endurance. La media dei migliori giri della Porsche di Webber-Bernhard-Hartley che gli ha dato la pole è 1'17”676, e i tre hanno preceduto l'altra Porsche n.20 di 107 millesimi, seguono la Toyota di Davidson-Buemi a 394 ms, l'Audi R18 di Lotterer-Treluyer-Fassler a 1”213, l'altra Toyota (Wurz-Sarrazin-Conway) a 1”244, e la seconda Audi R18 (Di Grassi-Duval-Kristensen) staccata di 1”307. In gara anche la Rebellion del nostro Andrea Belicchi che è 8° a 3”9. Visto il vantaggio dell'altitudine per i motori turbo, si prevede una possibile vittoria Porsche che sarebbe la prima in Endurance fin dal 1998. Anche perché alla Toyota, che lotta per il titolo mondiale con grande vantaggio, non serve una vittoria a tutti i costi ma basterebbe arrivare in fondo – magari a podio - per assicurarsi il campionato del mondo. A titolo di confronto, i Prototipi del WEC sono circa 7 secondi più lenti sul giro delle F1 qui a Interlagos. La pole della F1, che ha corso qui a Interlagos un mese fa, era 1'10"023 di Rosberg contro l'1'17"442 stabilito da Webber. Nella classe GTE in difficoltà la Ferrari 458 di Bruni-Vilander soltanto 9° in qualifica,attardati da una bandiera rossa, mentre la pole di classe è andata all'Aston Martin di Turner-Micke. Bruni è già ridato ma la Ferrari per vincere il titolo deve arrivare entro i primi 5 nel caso di vittoria Porsche. Impresa possibile, ma non semplice. Alberto Sabbatini  

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