Ferrari in trionfo alla 24 Ore di Le Mans, Pier Guidi e quel "lungo" pit finale

Ferrari in trionfo alla 24 Ore di Le Mans, Pier Guidi e quel "lungo" pit finale© Ferrari

Affidabilità, prestazione, doti dell'equipaggio di battagliare in pista e momenti da lasciare senza fiato. Nel successo della Ferrari 499P c'è tutto. Le parole di Pier Guidi, Giovinazzi e Calado

Fabiano Polimeni

12.06.2023 ( Aggiornata il 12.06.2023 09:38 )

L'edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans è stata LA gara. Ha riassunto in sé tutti i tratti delle corse. Il mito e la storia. Il confronto tra piloti e quello della tecnica. Il dramma sportivo dei contrattempi e degli incidenti a mettere la parola fine sui sogni di alcuni. L'immancabile dose di buona sorte. Il pathos e l'incertezza.

Quando meno di 30 minuti separavano la Ferrari dallo scrivere una pagina di storia che resterà per sempre, la 499P numero 51 ha lasciato milioni di tifosi con il fiato sospeso per interminabili secondi. Il pit finale di Alessandro Pier Guidi, la Ferrari che non riparte immediatamente, i fantasmi vissuti da altri in passato, di un successo che rischia di sfuggire.

"Avevamo una falsa luce rossa e c'era una procedura da seguire", spiega Pier Guidi nella conferenza stampa post-gara. "Non riuscivo a riavviare la macchina e ho dovuto riavviare tutti i sistemi, tenendo premuti due pulsanti. Ho dovuto provarci due volte e, per fortuna, alla seconda è ripartita".

Dai primi km al trionfo di Le Mans in meno di un anno

La Ferrari che vince e si presenta al ritorno nel mondiale di durata con un progetto competitivo come nessun altro dei rivali Hypercar al di fuori di Toyota è il volto più bello mostrato negli ultimi anni a Maranello.

Arriva a Le Mans dopo i risultati belli e solidi di Sebring, Portimao, Spa, dimostrando di poter sfidare e battere una Toyota abituata a dominare sulle 24 ore di corsa. "Abbiamo messo in pista la macchina lo scorso luglio per la prima volta, in meno di un anno essere qui, con due macchine in prima fila in qualifica, era già qualcosa di fantastico. Non ci aspettavamo di sopravvivere per tutte le 24 ore: tutto il team, i miei compagni hanno fatto un lavoro incredibile. Siamo tornati dopo 50 anni, abbiamo vinto e dobbiamo essere davvero orgogliosi", commenta Antonio Giovinazzi.

Calado e la battaglia vera in pista

Per vincere, devi anzitutto finire la 24 Ore di Le Mans. Quindi, alta affidabilità, capacità della squadra di intervenire sui problemi, affidabilità dell'equipaggio nella gestione della macchina su 24 ore. Senza tralasciare il dettaglio della competitività pura, dello scontro diretto. Assistere, soprattutto, alle prime ore della Le Mans 2023 è stato un susseguirsi di emozioni e battaglie in pista. 

Ferrari contro Toyota. "Brendon (Hartley; ndr) lo confermerà, abbiamo lottato davvero al limite. Abbiamo spinto il più possibile e siamo piuttosto sorpresi d'avercela fatta. Era la nostra paura più grande, però la squadra ha fatto un lavoro straordinario e in termini di strategia. È un risultato incredibile, grazie alla Ferrari", racconta James Calado.

La parola tra le più ricorrenti, nelle sensazioni dei piloti della Ferrari 499P #51 è incredibile, ovvero, aggettivo che Treccani definisce: "Non credibile, difficile a credersi. E' per lo più riferito, spesso con valore iperbolico, a cosa che, per essere straordinaria, eccessiva, singolare, quasi non può essere creduta".

Ecco, la straordinarietà dell'impresa la ritrovi in dettagli altri, che sono gli spazi guadagnati in alcuni tg generalisti, dove le parole chiave "Ferrari", "24 Ore di Le Mans", "50 anni", tratteggiano bene l'importanza del risultato ottenuto.

Pier Guidi e la portata dell'impresa

È incredibile, ci vuole un po’ di tempo per realizzare quello che abbiamo fatto, scrivere una piccola parte della storia di Ferrari è qualcosa di unico, specialmente da italiano: già da bambino pensavo di correre per questa casa, ora trovarsi a ottenere la vittoria assoluta a Le Mans regala sensazioni speciali. Penso che questa sera quando andrò a dormire riuscirò a capire veramente quello che abbiamo fatto”, ancora Alessandro Pier Guidi.

Il trionfo Ferrari con AF Corse nella Classe Hypercar - perché per anni nel mondo GTE Pro la competitività delle Rosse è stata certificata - è frutto di un progetto sul quale James Calado aggiunge: "Il team ha fatto un lavoro straordinario. Il bilanciamento, le prestazioni, il motore, il modo in cui ha funzionato la macchina sono stati superbi. Un grande ringraziamento a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo progetto per far sì che ciò accadesse, e credo che questo dimostri di che pasta è fatta la Ferrari.

Ovviamente ho vinto qui in GT due volte, ma questa è una differenza. È sicuramente una sensazione diversa: l’attenzione che c’è, i tifosi della Ferrari, il rosso che si vede in ogni curva. Quindi, un grande ringraziamento a tutti i sostenitori, sono molto felice“.


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