Dakar 2023: Al Attiyah vince ad Hail, Peterhansel e la speciale più dura

Dakar 2023: Al Attiyah vince ad Hail, Peterhansel e la speciale più dura© F.Duhamel/Red Bull

L'impegno fisico della quinta tappa è un tratto comune delle dichiarazioni dei protagonisti: Peterhansel, Sainz, Al Attiyah. La cronaca della speciale numero 5, da Hail ad Hail

Fabiano Polimeni

05.01.2023 ( Aggiornata il 05.01.2023 14:50 )

Più dei distacchi registrati nella quinta tappa della Dakar 2023, da Ha'il ad Ha'il, su 373 km contro il tempo, possono le parole dei protagonisti, nel descrivere la difficoltà della giornata.

Vince Al Attiyah, al secondo successo nel rally raid, che lo aiuta ad aprire ulteriormente il vantaggio sulla Audi di Peterhansel, oggi terzo in prova speciale e secondo nella classifica generale.

Loeb attacca e capotta

Nella corsa per il successo di tappa, oltre al pilota Toyota, anche Sainz e Loeb. Il francese di Prodrive BRX, però, dopo 355 km ha dovuto alzare bandiera bianca nella contesa. Un errore nell'affrontare una piccola duna ha spedito l'Hunter su un fianco, facendo perdere 20 minuti a Loeb e Lurquin al traguardo.

"Penso stessimo correndo una buona speciale, però ho commesso un errore su una duna insidiosa. Abbiamo preso un pezzo di erba di cammello e siamo atterrati finendo con la macchina su un lato. Abbiamo perso del tempo, per il resto è stata una buona speciale. Non ci sono stati problemi con la macchina ed è positivo", dice Loeb.

Sainz e un collo dolorante

Sainz-Cruz chiudono a 1'57" da Al Attiyah-Baumel, in una giornata probante per tutti sotto il piano atletico e fisico. "E' stata davvero una speciale fisicamente impegnativa, penso di essermi fatto un po' male al collo in una delle compressioni prese e spero di non avere conseguenze domani", ha spiegato Sainz all'arrivo di Ha'il. "La tappa è stata davvero difficile, abbiamo provato a trattare con cura la macchina".

Domani si ripartirà da Ha'il, direzione Al Duwadimi. Mancano ancora tre prove speciali prima del giorno di riposo, in programma lunedì.

La quinta tappa della Dakar è stata la prima con la correzione applicata dalla direzione gara, l'equivalenza tecnologica sul prototipo Audi, per concedere maggior potenza e livellare le prestazioni con i prototipi T1+: 8 kW (11 cv) in più, per 350 cavalli complessivi. Un provvedimento contro il quale Al Attiyah è stato parecchio polemico, sebbene si tratti di una correzione in corsa prevista dal regolamento e concordata tra i team della Dakar nei mesi scorsi.

Al Attiyah stanco ma soddisfatto

"La speciale è stata molto dura, affatto semplice. Abbiamo provato a spingere come dei matti e ci siamo presi molti rischi dopo la decisione di ieri. Gli altri team hanno più cavalli, ok. Sono contento d'aver concluso la giornata odierna senza problemi. Vedremo.

È molto difficile, stiamo correndo spingendo al massimo e siamo molto stanchi", racconta il leader della corsa.

Peterhansel: è stata la speciale più dura di sempre

Può contare su 22'36" di vantaggio su Peterhansel-Boulanger, secondi nella generale e terzi di giornata, a 3'44" dall'Hilux Toyota di riferimento. Anche Monsieur Dakar pone l'accento sulla difficoltà della prova speciale: "Per quanto mi riguarda è stata una delle prove speciali più dure di tutta la mia vita. Non so perché. 

La macchina era molto rigida, ieri abbiamo cambiato le sospensioni, forse gli ammortizzatori non andavano bene. C'è stato qualcosa che, di sicuro, non era piacevole. Abbiamo preso molti colpi sul collo, alla schiena e non è stata una speciale semplice".

Con il risultato odierno, Peterhansel scavalca Al Rajhi, quarto di giornata a 8'43" da Al Attiyah e terzo nella generale. Guerlain Chicherit con Alex Winocq è il primo degli Hunter Prodrive all'arrivo, quinto con 11'09", mentre nella generale sono Lategan-Cummings a chiudere la top 5: 57'58" il gap.


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