Concorrenza italiana per l'Eurorally, Roma valuta di lasciare

Concorrenza italiana per l'Eurorally, Roma valuta di lasciare

In vista dell'ERC 2023 fioccano le candidature. Se il Rally di Roma Capitale non sarà l'unica gara italiana della serie, l'organizzatore Max Rendina è pronto a farsi da parte per un anno

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Daniele Sgorbini

15.09.2022 10:39

C’è agitazione nell’ambiente del Campionato Europeo Rally, al termine della stagione che ha visto il cambio di promotore, col passaggio da Eurosport a WRC Promoter GmbH, lo stesso che si occupa anche del Wrc. Se da un lato si è faticato non poco a chiudere il cerchio del calendario 2022, tanto che alla fine, dopo la defezione dell’Ungheria, l’unica soluzione praticabile per non lasciare la serie zoppa è stata quella di includere il Rallye di Catalunya che sarà dunque valido sia per il Mondiale sia per l’Europeo, dall’altro si riscontra un certo fermento in vista del prossimo anno, con diverse manifestazioni di interesse già presentate per entrare a far parte della serie continentale.

Candidature che arrivano anche dall’Italia, con gli organizzatori di Sanremo, Alba e 1000 Miglia interessati a proporsi al promotore, con la candidatura di Alba – forte dell’appoggio di Regione Piemonte, che sembra la più autorevole. Una situazione che – di fatto – metterebbe in concorrenza queste gare con il Rally di Roma Capitale, che un posto nell’Europeo lo occupa già da cinque edizioni e che quest’anno, per il suo decennale, ha letteralmente stupito il mondo, portando le vetture a disputare una prova speciale ai piedi del Colosseo. Logico attendersi dunque una reazione da parte di Max Rendina, a capo dell’organizzazione dell’evento capitolino: “Noi per il prossimo anno siamo anche pronti a farci da parte – dichiara Rendina – per dare spazio agli altri e operare così una rotazione nel calendario dell'Europeo. Anche perché a parte l'Aci, che crede nella nostra gara, le altre istituzioni non sono presenti al 100%, come meriterebbe l'evento. Da quello che so la Regione Piemonte ha percepito l'importanza e il ritorno sul territorio di un evento come il rally, qui invece è diverso, c'è il calcio con la presenza di Roma e Lazio che fagocita tutto. D'altra parte Alba ha poco più di 30.000 abitanti, mentre Roma 3 milioni, quindi forse là è più facile percepire l'impatto del rally sul territorio. Credo però che il ritorno che portiamo sul territorio sia molto elevato. Basta pensare che la ricaduta stimata sul territorio sardo del Rally d'Italia è 80 milioni di euro, per il Rally di Roma con i suoi 100 iscritti, traete voi le conclusioni...”.

L'intervista completa su Autosprint n.38, in edicola da martedì 20 settembre.


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