        Aspettando che rivelino la data di presentazione della VJM11, aspettando la conferma in pista di quarta forza del campionato, a dispetto di un budget che lascerebbe immaginare una navigazione in altre, pi&ugrave; agitae, acque, parla Vijay Mallya in casa Force India. Timoniere confinato in Gran Bretagna, dalla quale raccoglie i riconoscimenti tributati al team: &laquo;Non abbiamo risorse e lussi sui quali possono contare i grandi costruttori, non &egrave; un segreto che ci manchi il potenziale finanziario di  una Mercedes o Ferrari. Queste scuderie privilegiate beneficiano anche di premi in denaro che allargano ulteriormente la forbice sui team indipendenti. Una redistribuzione pi&ugrave; equa consentirebbe agli altri, Force India inclusa, di competere su un piano pi&ugrave; equo. Finch&eacute; non si risolver&agrave; questo aspetto, &egrave; improbabile che si possa assistere a squadre indipendenti regolarmente in lotta per vincere ogni settimana. Nell'attesa, traiamo il massimo dalle risorse che abbiamo, sono particolarmente fiero nel leggere le analisi che ci indicano come campioni del mondo della &ldquo;massima resa con minima spesa&rdquo;&raquo;. Una Force India tecnicamente legata a Mercedes, vista l'adozione dell'intero retrotreno, eppure in grado di proporre una strada, in tema di assetto rake, seguita con interesse proprio dal suo fornitore di power unit, nonostante i vincoli sugli ingombri della trasmissione. L'area tecnica della squadra di Silverstone ha potuto lavorare durante l'inverno con una mole di dati utili per indirizzare lo sviluppo del nuovo progetto mai cos&igrave; validi, ha assicurato il direttore tecnico Andy Green. Dovranno confluire in una Force India VJM11 in grado di contrastare la rimonta McLaren e Renault, in un affollamento delle posizioni a ridosso dei primi tre team che rischia di far scivolare indietro proprio Force India: &laquo;Al momento c'&egrave; un abisso da colmare sui primi tre team, sono fiero siamo i migliori degli altri. Dobbiamo essere realisti su quel che possiamo ottenere con le nostre risorse, l'obiettivo per il futuro &egrave; di mantenere la posizione e iniziare a ridurre le distanze da chi ci sta davanti&raquo;. L'editoriale: E ora entriamo in zona rossa Le nuove linee del progetto 2018 le scopriremo in queste due settimane che ci separano dalla prima uscita nei test di Barcellona. E sul lato &ldquo;estetico&rdquo; della Formula 1 e non solo, Mallya racconta: &laquo;Le macchine degli anni '90 cattureranno sempre la mia immaginazione, &egrave; stato allora che per la prima volta venni coinvolto da vicino in Formula 1 e quelle macchine evocano emozioni speciali. Mi piacciono anche le monoposto degli anni Settanta e Ottanta. Al tempo stesso non c'&egrave; pi&ugrave; motivo di avere nostalgia del passato, dobbiamo centrare un equilibrio tra nuove tecnologie e tradizione. Le monoposto della nuova era, compresa la nuova macchina della Formula E, ha un aspetto aggressivo, anche con l'Halo, ed &egrave; importante siano interessanti per le generazioni di tifosi pi&ugrave; giovani che stiamo provando ad avvicinare allo sport&raquo;, commenta al First Post.       

A 10 anni dal debutto in Formula 1, la formazione di Vijay Mallya cerca la conferma di campione del mondo d'efficienza. Le aspettative sulla stagione alle porte e la fiducia sul look aggressivo delle nuove macchine

Mallya, monoposto aggressive nonostante l'Halo

        L&rsquo;ambizione, prima di mettere le ruote in pista con le nuove monoposto, era decisamente alta: provare a migliorare il quarto posto conquistato nel 2016. Force India a caccia dell&rsquo;impossibile: diventare il terzo team nel mondiale Costruttori. Asticella posta troppo in alto perch&eacute; fosse realistica, utile per&ograve; per inseguire il continuo miglioramento, che ha portato alla conferma: miglior squadra dietro i big e vittoria di quello che &egrave; stato una sorta di mondiale B. Vijay Mallya incassa non solo il risultato sportivo, ma la soddisfazione di aver dimostrato il potenziale del team davanti allo scetticismo invernale di Cyril Abiteboul, costretto a fare i conti con una Renault solo in extremis riuscita a strappare la sesta posizione. &laquo;Ci eravamo fissati l&rsquo;obiettivo del terzo posto, ma abbiamo chiuso per il secondo anno di seguito quarti. In molti erano scettici e gli ho consigliato di rimangiarsi le loro parole, spero abbiano un buon sapore&raquo;, ha commentato Mallya ad Autosport. &laquo;Siamo riusciti con le nostre risorse limitate a combattere ben oltre le nostre possibilit&agrave; e ne sono fiero. Ho un grande team, di gente con le corse nel sangue, che sa come tirare fuori il massimo da quel che abbiamo e non molliamo mai. Gli obiettivi per il 2018 saranno posti nuovamente in alto e siamo pronti per affrontare la concorrenza&raquo;. La partita si far&agrave; molto pi&ugrave; dura. Se Renault produrr&agrave; i miglioramenti promessi sulla power unit, la lotta dietro ai big si far&agrave; ancor pi&ugrave; serrata. McLaren potrebbe compiere il balzo che in un colpo solo la proietta l&agrave; dove nel 2017 ha navigato Force India, chiamata a un nuovo miracolo per confermarsi. Alain Prost, nel guardare al 2018 che sar&agrave; per Renault con il team ufficiale, ha posto l&rsquo;accento sulla necessit&agrave; di costruire uno spirito di squadra e non solo una monoposto valida. L'editoriale: C'&egrave; Alfa Romeo, manca Giovinazzi Calcisticamente la chiameremmo la forza del collettivo, quella sulla quale pu&ograve; contare Force India e Robert Fernley, vice team principal, aggiunge: &laquo;In questa stagione eravamo preoccupati di Renault, Williams e McLaren. La forza alla base del risultato &egrave; l&rsquo;aver battuto tutti e tre, una conquista notevole. I meriti vanno riconosciuti a tutti. E&rsquo; uno sforzo di squadra, che coinvolge anche quel che facciamo in fabbrica, sta qui la differenza tra dove ci troviamo noi e dove talvolta si trovano gli altri. L&rsquo;affidabilit&agrave; &egrave; il fattore chiave, credo abbiamo il secondo miglior primato dietro Mercedes. E non &egrave; qualcosa legata esclusivamente alla power unit, contribuisce ma si tratta anche del telaio e di come lavora la squadra&raquo;. Caschi d'Oro 2017: la premiazione in diretta streaming       

I risultati del team hanno dato ragione alle ambizioni di Mallya. La conferma del quarto posto &egrave; la risposta allo scetticismo di Abiteboul. L'obiettivo &egrave; navigare ancora in alto nel 2018

Force India: Mallya, che gusto aver smentito gli scettici!

        Da due gare manca l'arrivo subito a ridosso dei top team. Grosjean in Austria, Hulkenberg a Silverstone, hanno preceduto le Force India al traguardo. A met&agrave; stagione il bilancio della scuderia pu&ograve; considerarsi ampiamente in attivo, con 95 punti e la quarta posizione nel mondiale Costruttori consolidata. Vijay Mallya &egrave; apparso a Silverstone, unico appuntamento nel quale &nbsp;pu&ograve; presenziare ai box, visti i problemi con la giustizia indiana e il ritiro del passaporto.&nbsp; Sullo sfondo c'&egrave; la possibile variazione del nome della scuderia, sar&agrave; Force One o altre opzioni al vaglio del management. Il team principal, piuttosto, spiega il fenomeno Force India e come siano riusciti a confermarsi miglior team dietro i big da due anni: &laquo;Spendiamo solo i soldi che abbiamo e non proviamo a vivere oltre le nostre possibilit&agrave;. Questo ci obbliga a utilizzare i soldi in modo avveduto&raquo;.&nbsp; Avveduta &egrave; stata anche la scelta di Esteban Ocon, preferito a Pascal Wehrlein e in grado sin da subito di copiare le prestazioni di un pilota pi&ugrave; esperto come Sergio Perez: &laquo;Potevamo scegliere tra una buona dote e il talento, abbiamo scelto il talento&raquo;. Non sono mancati i momenti di tensione tra Canada e Azerbaijan, vera occasione sprecata per agguantare il podio: &laquo;L'incidente &egrave; stato qualcosa di fastidioso perch&eacute; abbiamo gettato via punti molto importanti. Non c'&egrave; stata malizia bens&igrave; un'incomprensione. Abbiamo detto a Checo ed Esteban che possono guidare liberi ma non dovr&agrave; pi&ugrave; ripetersi qualcoda del genere&raquo;. Sergio Perez che Mallya vede ancora in Force India nel 2018: &laquo;Salvo una chiamata dalla Ferrari, &egrave; meglio che resti con noi&raquo;, spiega ad Auto Motor und Sport.&nbsp; Con un margine di 54 punti sulla Williams, individuata quale pericolo principale per il quarto posto nel Costruttori, e un ritardo di 79 lunghezze da Red Bull, la seconda met&agrave; di stagione si annuncia relativamente tranquilla: &laquo;I nostri avversari nella top 3 hanno tutti talmente tanti soldi e risorse che sono difficili da battere. Possono lanciarsi nello sviluppo in ogni direzione e qualche colpo va sempre a segno. Per quanto ci riguarda dobbiamo centrarli tutti (a Silverstone ha debuttato un pacchetto aerodinamico rivisto, il secondo grande sviluppo &egrave; atteso a Singapore; ndr).&nbsp;La Williams &egrave; l'avversario principale perch&eacute; abbiamo lo stesso motore, il margine di vantaggio &egrave; grande ma non possiamo considerarlo come un cuscino. Sbagliamo due gare e la Williams torna sotto&raquo;. Lo Strategy Group ufficializza l'Halo nel 2018       

A met&agrave; campionato il team naviga in quarta posizione nel mondiale Costruttori e con un margine di sicurezza sugli altri team di met&agrave; schieramento

Mallya e il fenomeno Force India: "Spendiamo bene e scegliamo il talento"

        Un rendimento elevato, la quarta posizione nel mondiale Costruttori saldamente in mano e un interessantissimo confronto interno tra piloti. Difficile chiedere di pi&ugrave; alla Force India in rapporto alle disponibilit&agrave; economiche. L'arrivo dello sponsor BWT ha trasformato la livrea della VJM10 e potrebbe non restare l'unico cambiamento nella compagine di Vijay Mallya, team principal "da remoto", costretto a seguire dall'Inghilterra la scuderia per le vicende legali e l'accusa di frode mossagli dalla giustizia indiana. Il futuro potrebbe riservare una nuova denominazione per la scuderia nata dalle ceneri di quella che fu Jordan, poi Spyker e Midland. Sarebbe un bel colpo per un brand importante deciso a entrare in Formula 1, vista la visibilit&agrave; e le prestazioni prodotte nelle ultime stagioni. Esiste una proposta sul tavolo, come rivela Mallya a motorsport.com e spiega cos&igrave; i vantaggi di un eventuale cambiamento: &laquo;Alcuni ritengono che l'attuale nome Force India sia psicologicamente limitativo. Sto valutando, insieme agli altri azionisti, quali passi compiere, si tratta di una decisione importante che non va presa di fretta e senza attente considerazioni&raquo;. Nel nome una "missione" che non si &egrave; mai concretizzata. Force India s&igrave; ma non un importante investitore indiano che non fosse gi&agrave; nella galassia della propriet&agrave;, di Vijay Mallya o del gruppo Sahara di Subrata Roy, men che meno un pilota indiano da avvicinare alla Formula 1. Cos&igrave;, l'idea di vagliare le opzioni sul tavolo &laquo;per dare un sapore pi&ugrave; internazionale al nome. C'&egrave; un dibattito in corso e una sensazione crescente, visto quanto siamo migliorati nelle prestazioni e la capacit&agrave; di attrarre un numero maggiore di sponsor internazionali&raquo;, ha aggiunto Mallya. Guarda, inoltre, al futuro della categoria e un possibile sistema in stile football americano, con il nome della franchigia variabile: &laquo;Cosa ancor pi&ugrave; importante, dobbiamo guardare al modo in cui si sta sviluppando lo scenario della Formula 1 sotto la propriet&agrave; di Liberty. Se seguiranno il modello NFL, allora il nome diverr&agrave; ancor pi&ugrave; importante, perch&eacute; si tratta di un modello di franchise con al centro dell'attenzione il nome. Per&ograve; potrebbe proseguire l'attuale modello.&nbsp; Sono tutti fattori che valuter&ograve; con gli altri azionisti prima di giungere a qualsiasi conclusione. Negli anni scorsi non ho preso in considerazione alcun cambiamento di nome. Ha a che fare esclusivamente con l'attuale sponsorizzazione, una proposta sul tavolo e sponsorizzazioni in arrivo per la scuderia&raquo;. Gi&agrave; nel 2015 si affacci&ograve; l'ipotesi di una sponsorizzazione principale Aston Martin e conseguente cambio del nome Force India, salvo poi risolversi in un nulla di fatto le trattative.       

A 10 anni dal debutto in Formula 1 la scuderia potrebbe guadagnare una denominazione di maggior respiro internazionale

Mallya pensa a un nuovo nome per Force India

Vijay Mallya &egrave; rimasto in carcere solo poche ore. Il tempo di fissare una cauzione di 650 mila sterline, poco meno di 770 mila euro, prontamente pagata. Il tycoon (nell&#39;immagina con Flavio Briatore e Bernie Ecclestone) era stato preso in custodia da Scotland Yard sotto richiesta del governo indiano, che ha fatto richiesta di estradizione: Mallya avrebbe un debito insoluto pari a 1,3 miliardi di euro con 17 banche del suo paese d&rsquo;origine. Il denaro era stato chiesto per salvare la sua compagnia aerea, la Kingfisher Airlines e Mallya &egrave; indagato anche per riciclaggio dal fisco indiano, con il sospetto che abbia dirottato parte dei fondi ricevuti per il salvataggio della compagnia aerea su conti segreti in paradisi fiscali.  Difficile ipotizzare come possa proseguire la battaglia legale: Mallya ha passaporto britannico e non &egrave; scontato che la richiesta di estradizione venga accolta. Al momento le autorit&agrave; britanniche gli avrebbero ritirato il passaporto indiano rilasciandolo in libert&agrave; provvisoria e imponendogli di non allontanarsi dalla sua propriet&agrave; di Hertfordshire, vicino a Londra.&nbsp; 

Il team principal era stato arrestato per debiti insoluti, ora &egrave; in libert&agrave; provvisoria

Force India, Mallya fuori su cauzione

Sar&agrave; una griglia 2017 pi&ugrave; che mai colorata. E l&#39;ultima, inattesa, proposta alternativa arriva dalla Force India. Abbandona il classico abbinamento silver-nero-arancio per osare pi&ugrave; di chiunque altro: la VJM10 &egrave; uscita dai test di Barcellona con buoni riscontri, 714 giri completati nelle due sessioni, e a Melbourne sfogger&agrave; una livrea tutta rosa. Sar&agrave; tinta predominante, con qualche accento silver e magenta. C&#39;era il tempo in cui la Formula 1 aveva colori ben definiti in funzione della nazione di appartenenza della scuderia, il rosso per l&#39;Italia, il verde per gli inglesi, il blu per i francesi, il bianco ai tedeschi. Poi l&#39;avvento delle sponsorizzazioni, specialmente i marchi tabaccai, a creare partnership iconiche. La nera Lotus JPS, prima ancora con il giallo Camel, o il bianco-rosso McLaren-Marlboro.  Colori vivaci dal GP d&#39;Australia, passando dall&#39;arancio (per ora sbiadito) McLaren-Honda al blu di Sauber, fino alla rosea Force India, frutto della nuova sponsorizzazione firmata BWT, azienda austriaca specializzata nei sistemi di trattamento e purificazione dell&#39;acqua. Sar&agrave; un accordo a lungo termine, anticipano dalla scuderia inglese e insieme alla livre della VJM10 il rosa sar&agrave; anche sui caschi di Ocon e Perez.  &laquo;Sulle nostre macchine sfoggeremo un nuovo schema cromatico con una finitura opaca. Cambiare il colore &egrave; un indizio della forza della nuova collaborazione e una concreta dichiarazione d&#39;intenti da parte di BWT, al debutto in Formula 1&raquo;, ha commentato Mallya. Amministratore delegato della BWT &egrave; Andreas Wei&szlig;enbacher, che ha sottolineato l&#39;opportunit&agrave; offerta dalla Formula 1, in termini di visibilit&agrave; globale e possibilit&agrave; di espansione del marchio.  F1, ricorrenze e anniversari: l&#39;editoriale 

Cambia livrea la monoposto di Perez e Ocon, frutto di un nuovo accordo commerciale con BWT

Formula shocking, Force India si veste di rosa

        Non l'ha presa bene, Vijay Mallya. Le parole di Cyril Abiteboul sulla facilit&agrave; che avr&agrave; Renault a far meglio di scuderie dal budget limitato come Force India e Haas, in un campionato che rappresenter&agrave; una continua rincorsa allo sviluppo, sono state rispedite al mittente dal team principal della scuderia inglese: &laquo;Ho letto un articolo stamane su Cyril Abiteboul della Renault che ha detto che i team poveri come Force India soffriranno in questa corsa agli armamenti. Bene, gli auguro buona fortuna. Potrebbe doversi rimangiare queste parole. Non &egrave; la quantit&agrave; di armi che hai, ma la qualit&agrave; a fare la differenza&raquo;. Durante la presentazione della VJM10, il direttore tecnico Andy Green ha sottolineato come a Silverstone abbiano iniziato con largo anticipo il lavoro sulla monoposto 2017: &laquo;Rispetto alla stagione precedente, quando avevamo riutilizzato forse il 50%  delle soluzioni, questa &egrave; assolutamente nuova, il 95% della macchina &egrave; completamente nuovo. La filosofia &egrave;  simile, ma siamo  partiti effettivamente da zero, un nuovo puzzle da mettere insieme e ha richiesto del tempo&raquo;. L'obiettivo posto da Mallya &egrave; ambizioso: non solo confermarsi, ma provare a fare anche meglio. E dalla quarta posizione nel Costruttori, insaporita da due arrivi sul podio, la sfida potrebbe andare oltre le possibilit&agrave; del team. &laquo;Se non avessimo sognato in grande, non avremmo concluso al quarto posto l'anno scorso. Essere in compagnia di Mercedes, Red Bull e Ferrari &egrave; di per s&eacute; un traguardo enorme. Sogneremo sempre in grande, non abbiamo mai dubitato nei nostri colloqui della possibilit&agrave; di entrare tra i primi tre team. Sar&agrave; assolutamente il nostro obiettivo&raquo;, ha aggiunto Mallya.       

Botta e risposta con il responsabile del team Renault, che dubita i piccoli team come Force India possano reggere quella "corsa agli armamenti" che sar&agrave; lo sviluppo 2017

Mallya zittisce Abiteboul e punta alla top 3

        Dal muretto &egrave; stato costretto a scendere per le vicende legali relative al fallimento della compagnia aerea Kingfisher, con i creditori (17 istituti di credito) che vantano 1,2 miliardi di euro concessi per l'operazione di salvataggio. Un ordine d'arresto internazionale impedisce al team principal della Force India, Vijay Mallya, di seguire sui campi di gara quella che, al momento, &egrave; una stagione ampiamente al di sopra dei risultati maturati nel 2015, quando lo slancio verso una decisa competitivit&agrave; arriv&ograve; solo dall'Austria in poi. &laquo;Sono molto coinvolto durante le gare, a casa&nbsp;ho una mini centrale di controllo e vedo tutto quel che vedono al muretto, inoltre parlo direttamente con loro: lavoro da casa con un muretto virtuale! Ovviamente, l'esperienza di una presenza fisica a un gran premio non pu&ograve; essere replicata, ma adesso che non sto viaggiando posso dedicare pi&ugrave; tempo alla squadra&raquo;, spiega. Quel tempo che hanno speso bene per sviluppare il progetto 2016 ed evolverlo:&nbsp;&laquo;Negli ultimi 18 mesi &egrave; stato fatto parecchio lavoro, il successo non &egrave; qualcosa che arriva per caso. Abbiamo lavorato duramente, facendo i giusti investimenti sulla giusta tecnologia e adottato una filosofia progettuale alternativa. L'intenso utilizzo della galleria del vento Toyota a Colonia &egrave; un altro pezzo del puzzle, ora che conosciamo meglio la macchina e gli aggiornamenti, ottimizzeremo al meglio tutto sperando di essere ancor pi&ugrave; forti per il resto della stagione&raquo;. Sul versante aerodinamico non usciranno dalla galleria del vento nuovi componenti, si lavora gi&agrave; in ottica 2017. Altre aree verranno curate e affinate. &laquo;In termini di ulteriori sviluppi,&nbsp;abbiamo fermato il programma 2016, ma abbiamo gi&agrave; un modello in scala, al 60%, della macchina 2017. E' la prima volta nella storia della scuderia che abbiamo un modellino al 60%, i regolamenti 2017 ci daranno la possibilit&agrave; di fare un progetto tutto nuovo e su indicazioni del tutto diverse. Per noi ci sar&agrave; un livellamento dei valori in campo&raquo;.&nbsp; Difficile immaginare uno scenario che avvicini squadre di primissimo piano e scuderie di seconda fascia, non fosse altro per le differenti risorse disponibili e i comunque diversi piani di partenza. C'&egrave;, poi, un dettaglio sul quale il&nbsp;malumore dei "piccoli" si &egrave; manifestato in modo chiaro di recente. Ed &egrave; legato al&nbsp;programma di test con gomme Pirelli 2017, nelle misure definitive. Ferrari, Mercedes e Red Bul gireranno con macchine 2015 modificate dal prossimo 1 agosto e i dati raccolti saranno condivisi con le altre 8 squadre. Uno svantaggio?&nbsp;&laquo;Per certi versi s&igrave;, ci affideremo del tutto alle informazioni che avremo dalla Pirelli&raquo;.&nbsp; Sul tema, &egrave;&nbsp;molto pi&ugrave; diretto e critico Pat Symonds, direttore tecnico Williams.&nbsp;&laquo;Si tratta di un vantaggio enorme ed &egrave; qualcosa che dovremmo considerare.&nbsp;Pur nei test al buio che faranno, c'&egrave; sempre il vantaggio nei commenti che fai, per cambiare la direzione dello sviluppo delle gomme. Quand'era la Lotus a gestire la macchina per lo sviluppo delle gomme Pirelli, non &egrave; che dicessero "Fate le gomme cos&igrave; e non in questo modo", per&ograve;, nel testare una copertura dicono, "bene, mi piace questa e non quell'altra". Sulla base di questi commenti la Pirelli pu&ograve; dire "Ok, preferiamo andare avanti con quella gomma". Adesso, un'altra squadra potrebbe aggiungere "Noi preferiamo l'altra" e creare ancor pi&ugrave; dibattito. Quelli che faranno le prove avranno un vantaggio&raquo;. La conseguenza pi&ugrave; diretta, per Symonds, si avr&agrave; gi&agrave; nel momento in cui dovranno&nbsp;effettuarsi le selezioni delle mescole per le prime gare del 2017, su coperture sconosciute a gran parte delle scuderie, che dovrebbero provarle solo nei test invernali. Sul punto, chiede un adeguamento del regolamento, per limitare il vantaggio che i tre team, peraltro gi&agrave; al vertice, potranno trarre dai test. Non sarebbe potuta essere della partita anche la Williams? In fondo, quando si &egrave; discusso dell'adeguamento delle monoposto per provare le gomme larghe c'era anche il nome del team inglese tra i candidati. Il problema?&nbsp;Troppo costosi gli interventi.&nbsp;&laquo;Pirelli paga una parte, ma non copre tutti i costi, per cui noi&nbsp;non potevamo permetterci di fare una macchina modificata. E non &egrave; una bella cosa per lo sport, no? Che puoi scoprire le gomme ma solo se hai abbastanza denaro per farlo&raquo;.&nbsp; Test a Silverstone, 2a giornata: Ocon davanti al mattino "Accomunati" nel criticare un sistema che vedr&agrave; svantaggiati i team di media classifica, Force India e Williams sono in lotta diretta per il quarto posto nel mondiale.&nbsp;&laquo;L'obiettivo &egrave; di prenderli, 19 punti di distacco dovrebbero essere gestibili se consideriamo cosa ha messo in cascina la Force India a Silverstone. Detto ci&ograve;, non siamo ciechi dall'altro lato, con una Toro Rosso in miglioramento, in alcune gare ci sono arrivati molto vicini e a volte anche davanti, perci&ograve; dovremo restare allerta&raquo;, spiega Mallya. La partita si giocher&agrave; ottimizzando il materiale disponibile, niente distrazioni dal progetto 2017 che avr&agrave; sempre pi&ugrave; la priorit&agrave;, attenzioni e risorse:&nbsp;&laquo;E' stata una decisione dura da prendere, sei sempre tentato di proseguire con lo sviluppo quando di trovi in alto, ma non puoi compromettere il futuro. Il 2017 &egrave; un'occasione unica, non essendo rappresentando una trasposizione dal 2016 e, quindi, si deveno dedicare tempo e risorse alla macchina 2017, questo &egrave; quel che abbiamo fatto&raquo;. Nel concreto, attenzione ancora rivolta alla sospensione posteriore della monoposto attuale e all'ala posteriore, interventi gi&agrave; pianificati e saranno gli ultimi ad arrivare in pista. Test Silverstone, Leclerc ricorda Bianchi       

Per il DT Williams, i team che gireranno con le monoposto modificate avranno un vantaggio enorme. Mallya racconta la vita da team principal "a distanza"

Mallya e Symonds: critiche ai test Pirelli

Si chiama Nikita Mazepin, russo, 16 anni, il volto nuovo in casa Force India. Arriva nel team di Vijay Mallya per respirare un po&rsquo; l&rsquo;aria della Formula 1, nel ruolo di pilota di sviluppo. Il programma prevede impegni al simulatore e la presenza a diversi week end di gara durante l&rsquo;anno, in quella che sar&agrave; una partnership che guarda al lungo periodo.  Mazepin &egrave; reduce da una stagione in Formula Renault 2.0, salto nel mondo delle monoposto &ndash; con annesso primo podio in carriera &ndash; dopo aver chiuso al secondo posto il mondiale kart nel 2014. Si terr&agrave; &ldquo;allenato&rdquo; in pista correndo il campionato di Formula 3 Euro Series nel 2016, con il team Hi-Tech Racing.  Consueti commenti di rito a seguire l&rsquo;annuncio: &laquo;E&rsquo; il salto pi&ugrave; grande nella mia carriera e voglio ringraziare Vijay e tutti nel team per avermi dato questa opportunit&agrave;. Sono ancora giovane e con tante cose da imparare, perci&ograve; la guida e l&rsquo;esperienza della Force India saranno fondamentali per la mia crescita. L&rsquo;obiettivo &egrave; di correre in Formula 1 nel futuro, lavorer&ograve; a fondo con la squadra e far&ograve; tutto il possibile per migliorare le mie doti in pista e fuori&raquo;.  Mallya spiega la scelta del russo e dettaglia gli impegni che lo vedranno insieme al team: &laquo;Abbiamo una comprovata esperienza nell&rsquo;identificare a valorizzare i giovani talenti, ed &egrave; chiaro che Nikita &egrave; gi&agrave; molto capace e determinato.  Il 2016 sar&agrave; l&rsquo;occasione perfetta per dimostrare quel che sa fare e sviluppare le sue doti per diventare un pilota di Formula 1. Abbiamo in programma di impiegarlo a fondo nel nuovo simulatore e sar&agrave; di supporto anche alle sessioni di test infra-campionato, che saranno importanti per lo sviluppo della VJM09&raquo;.  Chiaramente non deve sfuggire il lato commerciale della vicenda, con Mazepin che &egrave; il terzo pilota russo ad affacciarsi in Formula 1, dopo Petrov e Sirotkin: &laquo;Visto il successo del Gran Premio di Russia &egrave; appassionante iniziare a lavorare con un giovane russo; &egrave; un mercato dalle potenzialit&agrave; enormi per la Formula 1 e l&rsquo;emergere di giovani talenti come Nikita far&agrave; s&igrave; che l&rsquo;interesse verso la categoria continui a crescere in fretta&raquo;.  Fabiano Polimeni

Sar&agrave; il pilota di sviluppo del team, con un programma incentrato sul lavoro al simulatore e un impegno sul lungo periodo

Force India ingaggia Mazepin

La presenza del marchio Aston Martin sulla Red Bull motorizzata Mercedes doveva essere uno dei punti di forza dell&rsquo;accordo poi svanito per ragioni politiche. Ora quella proposta commerciale dovrebbe essere ereditata dalla Force India, con l&rsquo;approvazione della Mercedes, che detiene il 5% della propriet&agrave; del marchio inglese.  La denominazione Force India potrebbe sparire dal team: &laquo;Quando ho scelto il nome Force India - dice Mallya - l&rsquo;ho fatto per creare un forte sentimento nazionale verso la F.1. In quel momento avrei potuto usare il mio nome oppure Kingfischer, ma non sarebbe stata la stessa cosa. Dopo 8 anni, direi che l&rsquo;obiettivo &egrave; stato raggiunto, il team &egrave; percepito in India con grande orgoglio nazionale. Ora bisogna guardare avanti. Aston Martin &egrave; uno dei marchi pi&ugrave; prestigiosi nel mondo dell&rsquo;auto e del lusso, questo accordo potrebbe facilitare anche il trasferimento della tecnologia di F.1 sulle vetture di serie&raquo;.  Il team quindi potrebbe essere ribattezzato Aston Martin Racing e le vetture Aston Martin. Ecclestone avrebbe gi&agrave; dato il suo assenso. Il gruppo Diageo, dopo 10 anni di sponsorizzazione McLaren, con il marchio Johnny Walker, dovrebbe essere lo sponsor principale, tanto che le vetture saranno colorate di blu e oro. Ricordiamo che la Diageo ha gi&agrave; acquistato il 50% di United Spirits, il gruppo di VJ Mallya che produce alcoolici. Terzo al mondo come fatturato dopo Diageo e Bacardi.  L&rsquo;accordo Force India-Aston Martin sarebbe per il momento solo commerciale e di rebranding, la propriet&agrave; del team rimarrebbe nelle mani di VJ Mallya, che per&ograve;, con queste risorse economiche, potrebbe liberarsi del suo ormai ingombrante socio - Roy Subrata - recentemente arrestato, come scriviamo nel numero di Autosprint in edicola da marted&igrave; 3 novembre.

Il nome del team di VJ Mallya potrebbe essere ribattezzato. Ecclestone avrebbe dato gi&agrave; il suo consenso

F1, Force India sposa Aston Martin?

Organizzarsi per superare l&rsquo;inverno senza avere problemi di cassa e poter procedere con lo sviluppo della monoposto 2016 come da programma. E&rsquo; quanto prova a ottenere Force India da Ecclestone, un&rsquo;anticipazione dei pagamenti che arriverebbero, altrimenti solo a febbraio 2016. Bob Fernely spiega che non si tratta del voler garantire ai fornitori i pagamenti dovuti senza ritardi: &laquo;Stiamo provando a bilanciare al meglio le cose, avere un flusso di cassa migliore, poich&eacute; durante l&rsquo;inverno andiamo incontro al periodo peggiore dell&rsquo;anno.  Lo facciamo per agevolare le cose ai nostri fornitori, sono sotto pressione e con altre scuderie in difficolt&agrave; i tempi per i pagamenti possono allungarsi troppo&raquo;, dichiara ad Autosport.  Una Force India destinata a garantirsi i proventi derivanti dal quinto posto nel mondiale e con ambizioni importanti per il prossimo anno, come pi&ugrave; volte sottolineato da Vijay Mallya, che sogna di lottare per essere il quarto costruttore migliore in griglia. Il 2015 &egrave; iniziato molto in ritardo, con la monoposto in pista solo nell&rsquo;ultima sessione di test invernali, poi buoni risultati a sprazzi, fino al netto cambio di passo con l&rsquo;introduzione della monoposto evoluta a Silverstone. &laquo;Stiamo provando ad andare avanti con il nostro programma, diversamente dall&rsquo;anno scorso, quando eravamo un po&rsquo; indietro. Dobbiamo essere pragmatici e sapere adesso se dovremo stringere un po&rsquo; la corda&raquo;.  La richiesta Force India a Ecclestone dovr&agrave; ricevere il benestare delle altre scuderie e non &egrave; detto che altri non percorrano la stessa strada. Le prospettive in ottica 2016 non sono drammatiche, nel caso in cui non ottenessero l&rsquo;anticipazione richiesta, tuttavia, Fernley avverte del rischio che si corre sul 2017, stante l&rsquo;attuale sistema di ripartizione dei guadagni, quello che ha portato il team, insieme alla Sauber, a rivolgersi al Commissario europeo per la concorrenza: &laquo;Se non avremo i pagamenti richiesti, ci&ograve; render&agrave; le cose pi&ugrave; difficili ma non necessariamente tali da creare problemi enormi, stiamo cercando di evitarli&raquo;, dice il vice team principal.  &laquo;Non lotteremmo nel modo in cui stiamo facendo per una migliore redistribuzione dei guadagni se non fossimo in difficolt&agrave;, non riguarda solo noi bens&igrave; met&agrave; schieramento. Il prossimo anno sar&agrave; relativamente semplice, essendo in continuit&agrave; con il 2015, ma il gran salto arriver&agrave; nel 2017, quando dovremo fare un progetto del tutto nuovo. Speriamo fino ad allora di aver raggiunto una soluzione migliore sulla ripartizione dei proventi&raquo;.  Fabiano Polimeni

Il team ha chiesto a Ecclestone un&rsquo;anticipazione dei pagamenti 2016 per garantire i pagamenti ai fornitori

F1, Force India teme l&rsquo;inverno

Reduci da Austin dove si sono assicurati l&rsquo;ennesimo week end convincente sul fronte prestazionale e una gara che li avrebbe visti arrivare a punti con due macchine, se Nico Hulkenberg non avesse sbagliato misura nell&rsquo;attaccare Ricciardo, per Force India &egrave; tempo di guardare a quello che pu&ograve; considerarsi il gran premio di casa. Senza l&rsquo;India in calendario, il ritorno in Messico rappresenta l&rsquo;evento con il legame pi&ugrave; stretto fra team e Paese. La presenza di Sergio Perez, gli investitori, l&rsquo;aver presentato la livrea della monoposto 2015 a Citt&agrave; del Messico: di motivi perch&eacute; l&rsquo;attenzione mediatica sia elevata sul box della scuderia di Mallya ce ne sono parecchi.  E le aspettative non possono che essere positive, per un team autorevolmente in quinta posizione nel mondiale Costruttori e con l&rsquo;utopia di una Red Bull distante 48 punti in quarta piazza. &laquo;La gara di Austin ha dimostrato il buon livello di forma nel quale ci troviamo al momento. Siamo stati competitivi su ogni tipo di circuito dal ritorno in pista dopo la pausa estiva ed &egrave; stata solo la sfortuna a privarci di un arrivo a punti con due macchine in Texas&raquo;, analizza Vijay Mallya, che ribadisce l&rsquo;obiettivo minimo per la gara di domenica prossima: Hulkenberg e Perez nella top ten. &laquo;Ci aspettiamo essere competitivi come di consueto, girando su una pista nuova avremo sfide aggiuntive, dovendo andare alla ricerca dell&rsquo;assetto ideale&raquo;.  Obiettivo minimo &ldquo;generico&rdquo;, perch&eacute; sulla carta le caratteristiche del circuito sembrano addirsi alla VJM08 e puntare a essere subito dietro Mercedes e Ferrari potrebbe non essere irrealistico.  Se Hulkenberg &egrave; incappato nell&rsquo;ennesimo ritiro a Austin, c&rsquo;&egrave; un Sergio Perez reduce da una sequenza di arrivi a punti convincente: 6&deg; a Monza, 7&deg; a Singapore, 3&deg; in Russia e 5&deg; negli USA. &laquo;Le ultime due gare sono state il modo ideale per prepararmi al ritorno alla gara di casa. Un arrivo a podio e un convincente quinto posto mi hanno dato molta fiducia per il finale di stagione. Credo ci si possa attendere ancora altro&raquo;, ha dichiarato.  C&rsquo;&egrave; tempo anche per ricordare il passato, il sorpasso di Mansell a Berger nel 1990, all&rsquo;esterno in ingresso della Peraltada: &laquo;Sono contento gli sia stata intitolata l&rsquo;ultima curva. Mansell &egrave; un eroe per gli appassionati messicani e ammiro quanto &egrave; riuscito a ottenere. Ha vinto l&rsquo;ultima gara corsa nel 1992 e ha effettuato uno dei sorpassi pi&ugrave; spettacolari di tutti i tempi, per cui &egrave; giusto che gli sia stato reso questo tributo&raquo;.  Fabiano Polimeni

I legami con gli sponsor, la presenza di Perez, il team sar&agrave; sotto i riflettori. Mallya: andare a punti, l&rsquo;obiettivo minimo

GP Messico, Force India gioca in casa

Un terzetto in lotta per il quinto posto nel mondiale Costruttori, in grado di presentarsi come mine vaganti nelle posizioni buone dei punti di gara in gara. Lotus, Force India e Toro Rosso vivono momenti tra loro diversi, accomunati da un obiettivo alla portata. Per una E23 Hybrid priva di sviluppi causa difficolt&agrave; economiche, c&rsquo;&egrave; una VJM-08 arrivata al cambio di passo a Silverstone, grazie all&rsquo;introduzione della versione-B. Non scartando una Toro Rosso che deve essenzialmente risolvere i problemi di affidabilit&agrave; spesso palesati quest&rsquo;anno, dopo Monza &ndash; appuntamento nel quale le Lotus sono destinate a proseguire il buon stato di forma visto a Spa &ndash; in Force India avranno il vantaggio di una monoposto versatile.  &laquo;Ora che abbiamo la monoposto evoluta arriveranno risultati migliori, essendo molto pi&ugrave; competitiva della vecchia. Sono ovviamente contento della situazione attuale, ma c&rsquo;&egrave; ancora dello sviluppo da portare avanti: introdurremo ulteriori aggiornamenti nella seconda met&agrave; della stagione e speriamo di riprenderci la quinta posizione, quello &egrave; l&rsquo;obiettivo&raquo;, spiega Vijay Mallya.  La differenza la faranno s&igrave; le prestazioni, ma anche l&rsquo;affidabilit&agrave;. Hulkenberg non ha preso il via in Belgio, mentre sul versante della velocit&agrave; in pista, tra Singapore e Sochi &egrave; atteso un ulteriore pacchetto evolutivo, che Mallya vorrebbe gi&agrave; a Marina Bay: &laquo;I circuiti che affronteremo nei prossimi mesi sono diversi tra loro: Monza &egrave; sullo stampo di Spa, una pista da alte velocit&agrave;, mentre Singapore &egrave; molto diversa. Quando il team risaliva lentamente dall&rsquo;ultima posizione a quella odierna, ho sempre detto ai miei ingegneri che non potevamo permetterci una monoposto perfetta su circuiti specifici e debole sugli altri: ci serve sia competitiva ovunque e credo siamo riusciti nell&rsquo;intento&raquo;.  Sar&agrave; un lavoro destinato a portare i suoi frutti non solo quest&rsquo;anno, quello sulla VJM08-2, ma anche sul 2016, assicura Mallya, che di strutture faraoniche non vuol nemmeno sentirne parlare: &laquo;Se mi dicono che la Force India sta lottando su un piano superiore alle sue possibilit&agrave; lo prendo come un complimento. Abbiamo meno di 400 persone e sono certo che non serva raddoppiare il numero se voglio avanzare ancora in griglia. S&igrave;, voglio migliorare di anno in anno, credo per&ograve; che raddoppiare la forza lavoro in fabbrica non sia la risposta esatta. Se qualcuno mi dice che per arrivare quarto devo avere oltre 600 persone, non sono d&rsquo;accordo: potremmo riuscirci anche con le nostre 380 risorse!&raquo;, aggiunge a F1.com.  E&rsquo;, ambiziosamente, l&rsquo;obiettivo che si prefigge a medio termine: &laquo;Il 2016 sar&agrave; un anno di prosecuzione del lavoro di quest&rsquo;anno e quando la monoposto evoluta esprimer&agrave; tutto il suo potenziale, allora perch&eacute; non puntare in alto? Il 2017 sar&agrave; invece una partita completamente diversa, le macchine scommetto dovranno essere reinventate di nuovo e ci muoveremo in anticipo&raquo;.  Fabiano Polimeni

Punta tutto sul perfezionamento della Force India evoluta per riprendersi la quinta posizione e costruire un 2016 di conferma

Mallya: ancora aggiornamenti a Singapore

Premessa. A Bernie Ecclestone &egrave; stata attribuita da molte fonti &ldquo;media&rdquo; una frase non proprio felice in merito allo stato attuale della Formula Uno: &laquo;Sono sempre stato bravo nel mio lavoro, e sono ancora abbastanza bravo a gestire le cose. Ma se mi danno un prodotto di me..a da vendere&hellip;&raquo;. L&rsquo;esternazione sembra che in realt&agrave; sia stata espressa in relazione alle attuali power unit, e non sulla Formula Uno in generale. Ma quanto accaduto oggi a Silverstone va oltre.  Nell&rsquo;ambito della conferenza stampa con i team principal, &egrave; stato chiesto al boss della Force India Vijay Mallya di commentare le esternazioni di Ecclestone. &laquo;Come faccio a rispondere ad un commento del responsabile esecutivo che dice di avere un prodotto scadente da vendere? Non dovrebbe vendere quel prodotto, se pensa che sia una &ldquo;me..a&rdquo;. Ma considerando che vendendo il prodotto che chiama &ldquo;me..a&rdquo; ha guadagnato dei miliardi, dovrebbe lavorare con i team per cercare di migliorarlo&raquo;.  &laquo;Credo che la cosa pi&ugrave; importante per la Formula Uno sia quella di sostenere tutti i team &ndash; ha concluso Mallya - per dare la possibilit&agrave; anche i team che oggi sono pi&ugrave; piccoli di essere competitivi. La Williams che riesce a stare davanti alla Ferrari &egrave; una novit&agrave; emozionante, e lo sarebbe anche vedere la Sauber che riesce a stare davanti alla Williams. Se tutte le squadre avessero le risorse per concentrarsi sul loro lavoro piuttosto che sul modo per sopravvivere, ne guadagnerebbe tutta la Formula Uno&raquo;.  Roberto Chinchero

Il proprietario della Force India &egrave; stato protagonista di un&rsquo;accesa replica alle frasi attribuite a Ecclestone in merito allo stato attuale della Formula Uno

F1, Mallya: "Ecclestone dovrebbe lavorare con i team"

dal nostro inviato ad Austin(Usa): Cesare Maria Mannucci  &laquo;Tra essere proprietari di un team e lavorare per un team c'&egrave; una bella differenza. Il primo firma gli assegni, il secondo lo incassa&raquo;. VJ Mallya si rivolge cos&igrave; a Toto Wolff e ad Eric Boullier, che durante la conferenza stampa del venerdi osteggiano ogni proposta di revisione del montepremi e dei diritti televisivi. Per evitare che altre squadre possano sparire seguendo l&rsquo;esempio di Caterham e Marussia. &laquo;Guarda che anche io firmo gli assegni&raquo;, gli ricorda Toto Wolff, visto che del team Mercedes F1 lui &egrave; anche azionista. &laquo;Ah s&igrave;, &egrave; vero - replica Mallya - allora mi dispiace per te&raquo;.  Per una volta i formalismi e le frasi di circostanza, il "politically correct", lasciano il posto ai pensieri e alle dichiarazioni che vengono dal ventre, le pi&ugrave; sincere. Cosa normale quando si parla di soldi.  &laquo;Fare correre due monoposto di GP2 costa meno di 4 milioni di euro. Per fare andare pi&ugrave; veloce di 7 secondi una vettura simile, ne spendiamo 150 di milioni. Ne vale davvero la pena?&raquo;. Cos&igrave; sostiene Gerald Lopez della Lotus, che comunque smentisce che alla vigilia ci fosse stato un tentativo di sciopero di Sauber, Lotus e Force India per costringere Fom e Fia a modificare il Patto della Concordia alla voce "divisione bonus". Sebbene anche queste squadre ormai sostengano di essere al limite ed evochino una radicale revisione e divisione delle risorse economiche. Logicamente le grandi squadre non ci stanno. &laquo;I team spenderanno sempre tutto quello che hanno. Se Caterham e Marussia sono assenti, &egrave; perch&eacute; hanno speso di pi&ugrave; di quello che potevano spendere. Problemi simili non si risolvono sull&rsquo;onda dell&rsquo;emotivit&agrave;. In F1 ci sono sempre state le squadre che hanno chiuso. Magari bisogna porsi la domanda se vale la pena aprire la porta ad altri team nuovi visto che le risorse economiche, in termini di sponsor, si sono drasticamente ridotte&raquo;.  &laquo;Non tocca ai team risolvere questo problema - dice Eric Boullier - perch&eacute; tocca a chi detiene i diritti commerciali affrontare eventualmente il caso. Ma certi problemi non si risolvono con l&rsquo;introduzione del cost cap&raquo;. &laquo;I nuovi motori hanno compromesso enormemente l&rsquo;economia delle piccole squadre - continua Gerald Lopez - ce n'era davvero bisogno?&raquo;. &laquo;Considerando il turnover economico che interessa la F.1, mi sorprende che questa economia non riesca a tenere in vita almeno 11 team - dice Monisha Kaltenborn della Sauber - e credo che questi problemi economici ora cos&igrave; evidenti, finiscano per tenere lontani altri potenziali investitori, che comunque sarebbero attratti dalla F1&raquo;.  Ad Austin il paddock &egrave; spaccato: da una parte Ferrari, McLaren, Mercedes e Red Bull. Con questo gruppo a sua volta diviso all&rsquo;interno per le richieste della Ferrari e della Renault di modificare il regolamento 2015 in merito allo sviluppo consentito ma controllato dei motori. Dall&rsquo;altra invece i team medio-piccoli. Quelli rimasti: Lotus, Force India, Williams e Sauber. Mentre al coro non si aggiunge Toro Rosso che logicamente resta fedele alla linea politica dettata dalla Red Bull. Come finir&agrave;? Probabilmente in nulla, perch&egrave; gli accordi sono firmati e per cambiare la sezione economica del Patto della Concordia serve l&rsquo;unanimit&agrave;. Impossibile da ottenere.  Perch&eacute; come ricorda Bernie Ecclestone: &laquo;I team vanno e vengono, nel 2016 arriver&agrave; Gene Haas e magari qualcuno d&rsquo;altro. &Egrave; sempre stato cos&igrave;&raquo;.

Anche nella conferenza dei team principal ci si accalora sulle problematiche finanziarie e sui dividendi della F1, sfavorevoli ai team minori

F1: i team allo scontro economico

In vista del Gran Premio degli Usa, Vijay Mallya, capo della Force India, analizza il tracciato statunitense: &ldquo;Si tratta di una corsa emozionante in un Paese che ha una grande tradizione in fatto di Formula Uno. Il pubblico qui &egrave; sempre numeroso e competente, c'&egrave; una grande elettricit&agrave; nell'aria per tutta la settimana: &egrave; la mia tappa preferita in tutto il calendario&rdquo;. Vijay torna poi sulla gara in Russia: &ldquo;E' una bella pista, impressionante vista in tv e credo che anche ai piloti sia piaciuta. Penso che gli organizzatori abbiano fatto un ottimo lavoro e la valuto come uno dei migliori nuovi tracciati che abbia mai visto. La curva Tre, in particolare, &egrave; secondo me una delle migliori di tutta la Formula Uno&rdquo;. Infine un commento sulla sesta posizione attualmente occupata dal team: &ldquo;E' stata una stagione battagliera e il quinto posto non &egrave; poi cos&igrave; lontano. Come ho gi&agrave; detto daremo il massimo nelle ultime tre gare, in genere i finali di stagione regalano sempre sorprese e dobbiamo essere pronti a cogliere ogni opportunit&agrave;&rdquo;.

Il capo della scuderia: "Gli Stati Uniti hanno una grande tradizione motoristica e pubblico competente. Daremo il massimo fino alla fine"

Force India, Vijay Mallya: "Il quinto posto non &egrave; lontano"

Come preannunciato da tempo, il team Force India e Nico Hulkenberg hanno ufficialmente comunicato il rinnovo contrattuale per la stagione 2015. &laquo;Nel team siamo tutti contenti di poter lavorare con Nico anche nella prossima stagione - ha confermato Mallya &ndash; abbiamo una grande considerazione di questo pilota e nel corso della stagione2014 ha svolto positivamente una notevole mole di lavoro conquistando punti importanti per la squadra. In pi&ugrave; sa come motivare il team, e resto convinto che sia uno dei migliori talenti sulla griglia di partenza. Per noi averlo in squadra &egrave; motivo d&rsquo;orgoglio&raquo;.  &laquo;Conosco molto bene questo team &ndash; ha commentato Hulkenberg - e abbiamo disputato una stagione molto positiva cogliendo risultati importanti. La squadra ha grandi ambizioni e credo che potremo disporre di un pacchetto competitivo anche nel prossimo campionato. Abbiamo un partner forte come Mercedes, e tutta la squadra &egrave; motivata ed affamata di successi. Ho un buon feeling per il 2015, la base degli ottimi risultati di quest&rsquo;anno sar&agrave; un punto di partenza verso ambizioni ancora pi&ugrave; alte&raquo;.  Il team non ha comunicato nulla in merito a Sergio Perez. E&rsquo; probabile che la conferma del pilota messicano possa essere comunicata durante il weekend del Gran Premio di Austin, dove normalmente &egrave; presente una folta rappresentanza di media messicani.  Roberto Chinchero

La squadra di Vijay Mallya ha confermato il rinnovo contrattuale con il pilota tedesco per il prossimo mondiale

Hulkenberg-Force India: conferma per il 2015

Lo scorso anno la Force India concluse il suo mondiale occupando la sesta posizione nella classifica costruttori con 77 punti. Nel 2014 la squadra di Vijay Mallya, dopo 11 delle 19 gare in calendario, ha gi&agrave; raggiunto quota 98 lunghezze, occupando la quinta posizione davanti alla McLaren. &laquo;Domenica scorsa &egrave; stata la prima gara della stagione nella quale non abbiamo raccolto punti &ndash; ha spiegato Mallya a formula1.com &ndash; ma per quasi met&agrave; campionato abbiamo mantenuto la quarta posizione nella classifica costruttori. Il nostro maggiore problema &egrave; stata finora la mancanza di performance in qualifica, ma siamo comunque sempre riusciti a racimolare punti, ad eccezione, come detto, di Budapest. Dobbiamo tenere presente che parliamo di un team che fino a qualche stagione fa stagione fa lottava per conquistare un singolo punto&raquo;.  Mallya non nasconde le sue ambizioni, sottolineando che il divario con la Williams non &egrave; poi cos&igrave; proibitivo. &laquo;La differenza di punti tra Ferrari, Williams, noi e la McLaren non &egrave; ancora cos&igrave; ampia da precludere dei traguardi &ndash; ha confermato &ndash; quindi, considerando anche il doppio punteggio in palio nell&rsquo;ultima gara, non vedo perch&eacute; non si possa sperare in qualcosa in pi&ugrave;. Non sono sorpreso dalla Williams, perch&eacute; hanno scelto (come noi) il motore Mercedes, la migliore Power Unit al momento. Noi ce la metteremo tutta per arrivare davanti a loro, e non devo ricordarlo io al personale della mia squadra, perch&eacute; tutti lo sanno gi&agrave; molto bene. Sono molto orgoglioso anche del nostro tandem di piloti, due ragazzi di alto livello&raquo;.  Mallya spiega anche come &egrave; maturata la scelta di puntare su Hulkenberg e Perez maturata esattamente dodici mesi fa. &laquo;Volevamo riavere Nico - conferma &ndash; e questo era un punto fermo. Poi per la seconda monoposto abbiamo valutato tutte le possibilit&agrave; che offriva il mercato, e abbiamo identificato in Checo Perez la migliore. Se la McLaren lo ha scelto (indipendentemente dall&rsquo;esito di quella esperienza) vuol dire che avevano visto qualcosa in lui, e la McLaren &egrave; un top team. Ci abbiamo creduto, e siamo contenti di averlo fatto&raquo;.  Roberto Chinchero  

Il patron della Force India si gode la migliore stagione della sua squadra e ritiene ancora aperta la lotta per la quarta posizione nella classifica costruttori

Vijay Mallya crede nella rimonta

Un&rsquo;altra spy story affiora in superficie. La Force India non si fida del &ldquo;fimling days&rdquo; Red Bull: cio&egrave; quelle giornate in teoria dedicate alle riprese filmate a scopi commerciali, dove &egrave; strettamente proibito collaudare parti nuove.  Vijay Mallya, il titolare della squadra di Silverstone, si &egrave; insospettito per una di queste giornate che la Red Bull ha svolto a Rockingham, una pista britannica che comprende un ovale da alta velocit&agrave; e una sezione interna. Per questo, il boss della Force India ha inviato un osservatore che spiasse le mosse della squadra campione del mondo.  Il sospetto &egrave; che la Red Bull approfitti di queste occasioni, in barba agli accordi presi fra i team, per sviluppare componenti destinate alla RB9. A mettere in allarme la Force India sarebbe stato anche l&rsquo;evidente salto di qualit&agrave; della Red Bull dopo la pausa estiva: Sebastian Vettel ha vinto tutte le gare dal Belgio in avanti.  Naturalmente Helmut Marko, gran consigliere di Milton Keynes, ha liquidato come sciocchezze queste voci. Ma la cultura del sospetto &egrave; ancora viva in Formula Uno.  &nbsp;

Mallya manda un osservatore. Sospetti sugli sviluppi

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