L'editoriale del Direttore: Tra effetto suolo ed effetto sòla

L'editoriale del Direttore: Tra effetto suolo ed effetto sòla

Come sempre la nascita di una nuova Rossa è uno dei momenti più attesi dal popolo ferrarista. E stavolta ancor di più. Dopo due stagioni con il pensiero rivolto proprio a questo 2022 rivoluzionario

Andrea Cordovani

14.02.2022 10:02

In bilico tra effetto suolo ed effetto sòla la nuova era della F.1 ribadisce un concetto non certo rivoluzionario: niente è quello che appare. Metà delle vetture che daranno vita al Mondiale 2022 hanno fatto cadere i primi veli, lasciando ogni tipo di giudizio sospeso dentro a rendering di monoposto ancora inesistenti. Così va questo mondo virtuale che, ormai troppo spesso, offre una realtà imbarazzante. Questa è l’epoca dei sogni e delle speranze. Il periodo in cui giocare con la fantasia, pri- ma che il cronometro riporti tutti quanti a non esagerare con pensieri stupendi. E' un vero anno zero per la F.1 che riparte con un nuovo regolamento ma ancora avvelenata dalla fine di un 2021 che ha lasciato ancora scorie radioattive.

Giorni cruciali per i team in attesa di vedere finalmente l’effetto che avranno quelle soluzioni studiate da mesi e portate avanti con la convinzione di essere sulla strada giusta, sognando il colpo che possa fare la differenza. Una rumorosissima quiete prima della tempesta che dal 23 febbraio si scatenerà con l’inizio dei test collettivi, previsti sulla pista di Montmelò.

Intanto questa settimana il puzzle delle presentazioni vedra? collocare due tasselli attesissimi. Quelli Ferrari e Mercedes. A Maranello i veli sulla F1-75 cadranno nel primo pomeriggio di giovedi? 17 febbraio; a Brackley sulla nuova W13 il giorno successivo.
Come sempre la nascita di una nuova Rossa è uno dei momenti più attesi dal popolo ferrarista. E stavolta ancor di più. Dopo due stagioni con il pensiero rivolto proprio a questo 2022 rivoluzionario e capace di rimescolare le carte come sempre avviene quando c’è un cambio di regolamento di queste proporzioni, è abbastanza evidente che le aspettative siano alte. In astinenza da vittorie dal 2019, dopo un 2020 nel tunnel della crisi e un 2021 in risalita e chiuso con la conquista del terzo posto nel Mondiale Costruttori, c’è la voglia di una Ferrari che occupi stabilmente i piani alti, senza l’illusione che possa da subito lottare per il titolo, ma con la speranza di rivederla almeno qualche volta davanti a tutti.

C’è grande fiducia nell’entourage del Cavallino dopo la definizione del progetto rifinito nella nuova veste aerodinamica al nuovo simulatore che da qualche settimana è operativo. La marcia di avvicinamento alla presentazione di giovedì prossimo è stata lunga e abbastanza laboriosa. E si spera che la nuova Ferrari possa stupire subito con i suoi effetti speciali. Senza covare eccessivi pessimismi con la certezza della bontà del lavoro di un gruppo che lavora coeso, come ogni volta sottolinea il team principal Mattia Binotto. Alla terza stagione al timone della Rossa in F.1 il manager di Selvapiana guida un Cavallino che vuole tornare a galoppare forte, sfruttando l’occasione di un cambio regolamentare così epocale.

Un vero anno zero non solo per la F.1. Ma anche per la Ferrari: nell’esito di questa stagione c’è in gioco una grande fetta di futuro.


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