F1 Ungheria, Vettel spera in un 2015-bis

La vittoria dello scorso anno oggi appare più che mai lontana. Le caratteristiche dell'Hungaroring possono aiutare il recupero della SF16-H

19.07.2016 17:06

C'erano gli anni in cui si arrivava all'Hungaroring e si metteva la parola fine sul mondiale con quattro gare di anticipo. Quello Costruttori nel 2002, il Piloti un anno prima. C'erano le edizioni vinte con un numero di soste che sembrava fosse una follia (le tre di Schumacher nel 1998). Altri tempi. La Ferrari che si presenta oggi alla prova del Gran Premio d'Ungheria deve fronteggiare una situazione tecnica di stallo e non solo. Torna d'attualità il nome di Ross Brawn nella profonda riorganizzazione interna alla quale lavora Marchionne. Uno scenario complesso che analizziamo nel numero 29 di Autosprint in edicola.

La stretta attualità dice di un Vettel che guarda a un anno fa, quando festeggiava la sua seconda vittoria da ferrarista, un trionfo che allora rappresentava il bersaglio centrato, l'obiettivo massimo possibile. Il 2016 è stato impostato su tutt'altre prospettive, così anche agguantare qualche sporadica vittoria saprebbe di "sconfitta". «Ho un bel ricordo di Budapest 2015, quando vincemmo dopo una partenza fantastica, non vedo l'ora di tornarci e ripetere quanto fatto l'anno scorso», l'attesa di Sebastian.

Maurizio Arrivabene, dopo Silverstone, ha posto grande attenzione sul risultato che la SF16-H sarà in grado di ottenere in Ungheria, pista collocabile tra i tracciati "amici". Si attende, insomma, un deciso cambio di passo rispetto alle recenti apparizioni.  

«La pista è corta e spesso viene chiamata la Monaco dei circuiti permanenti. Mancano i muri ma ci sono molte curve che non ti lasciano il tempo per riposare, poi un lungo rettilineo. Di solito fa molto caldo e l'asfalto è irregolare, è una grande sfida per noi piloti», continua Vettel guardando a quel che attenderà la Ferrari. La riasfaltatura del circuito dovrebbe aver migliorato il quadro legato alle sconnessioni, quanto al gran caldo, si attendono temperature intorno ai 30° C, con qualche possibilità di cielo coperto al sabato e alla domenica. 

Il bilancio di metà campionato ha evidenziato, semmai servisse il riscontro dei numeri, quanti punti Vettel abbia perso per strada rispetto a un anno fa. Nessuno ha fatto peggio. Al contrario, c'è un Raikkonen con il rinnovo di contratto in mano, più punti del 2015, un feeling con la monoposto migliore e la convinzione, rilanciata dal manager Robertson, che le motivazioni di Kimi siano più alte che mai. «E' assolutamente motivato, l'ha detto chiaramente in pubblico. Lo conosco da molti anni e mi sembra motivato come quando era un giovane ragazzo».

I 30 punti più dello scorso anno, secondo il manager sono frutto anche di una miglior confidenza con la monoposto: «E' più contento della macchina, Kimi ha gusti molto particolari sul comportamento dell'asse anteriore e questa macchina si avvicina maggiormente a quel che desidera rispetto alle precedenti. Se guardate dove si trova quest'anno nel confronto con il 2015, in termini di punti, è molto chiaro. 

L'intervista: Alonso a ruota libera

Alla fine, la squadra ha tutte le informazioni tra le mani. Qual è il suo contributo? C'è qualcuno migliore di lui là fuori che è disponibile? Ovviamente hanno ritenuto di no. Kimi non è un ragazzo che si mette in competizione con il compagno di squadra, a volte se manca armonia in squadra può essere deleterio nel lungo termine».

Monza, Capelli assicura: "I soldi ci sono"

Sterzi a parte, F1: il golpe delle macchine contro l'uomo

L'armonia c'è, adesso servono le prestazioni in pista.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi