F1 Germania, le storie di Hockenheim: da Pironi a Massa

Tatnti episodi da ricordare sul tracciato che ha ospitato 44 edizioni del Gran Premio di Germania, tra episodi drammatici e altri quasi comici

Fabiano Polimeni

27.07.2016 17:23

La storia del Gran Premio di Germania, almeno nei primi anni in cui la corsa era valida per il mondiale di Formula 1, si scrive al Nurburgring. Dal 1951 al 1976, con due parentesi a Berlino nel '59 e la prima di Hockenheim, nel 1970, con la vittoria di Rindt. Nell'anello tracciato nel land del Baden-Wurttemberg si tornerà a correre in pianta stabile dal 1977 al 2006, eccezion fatta per la gara dell'85 ancora al Nurburgring. I quasi 7 chilometri della configurazione iniziale utilizzata dalla Formula hanno raccontato pagine che restano nella storia. A volte storie drammatiche, altre quasi comiche. 

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E' il 1982 e la pole la scrive Didier Pironi, con il tempo ottenuto nella prima giornata del venerdì, sull'asciutto. Ma il pilota francese non prenderà parte a quella gara, né ad altre. La carriera si conclude con il grave incidente al sabato delle prove libere, sotto la pioggia. Pironi non si accorge della Renault di Prost, scartata da Daly, e la centra in pieno prima del Motodrom. La 126 C2 vola in aria e atterra sul muso: anteriore distrutto e gravi ferite alle gambe per il francese, costretto a sottoporsi a un lungo intervento chirurgico. 

Dopo il dramma vissuto al sabato, la gara del giorno dopo fa registrare una nota leggera, che costa però la gara a Nelson Piquet. Il brasiliano è al comando della corsa, quando trova sulla sua strada la ATS Ford di Eliseo Salazar da doppiare al 18mo giro. Ma alla chicane Ostkurve i due entrano in contatto e devono ritirarsi. Scesi dalla macchina inizia il primo round dell'incontro di boxe Piquet-Salazar, con la scena che resterà negli annali. Piquet che nel 1987 si prenderà il record del margine più ampio di vittoria a Hockenheim sul secondo classificato: arrivarono solo in 7, Johansson secondo tagliò il traguardo dopo 1'39"5 dal brasiliano.

Altrettanto clamoroso quel che accadde nel 2000. Le McLaren Mercedes dominano, quando all'improvviso dal bosco spunta un tifoso - ex-dipendente Mercedes - che protesta per il licenziamento subito. Barrichello al sabato si era qualificato 18mo per problemi alla sua Ferrari, ma l'ingresso di quel folle, con la neutralizzazione della gara e l'ingresso della safety car, insieme alla pioggia che iniziò a cadere sul circuito, gli consentirono una rimonta epica e la prima vittoria in Formula 1, ottenuta anche grazie alla strategia e la scelta di restare con le gomme da asciutto su una pista che solo in parte era bagnata. Mika Hakkinen decise di fermarsi e montare gomme da bagnato, ma sotto la bandiera a scacchi fu Barrichello a festeggiare. 

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Un anno prima, gran spavento per il pilota finlandese, quando sul dritto prima del Motodrom si sgonfia la gomma posteriore sinistra della McLaren e finisce contro le barriere. Vittoria sfumata e doppietta Ferrari, con Irvine-Salo. Altro incidente spettacolare, questa volta, però, in corsia box, nel 1994. Sono gli anni della Ferrari competitiva sui circuiti superveloci, dove sfruttare il V12. Berger vincerà quel gran premio caratterizzato dal rogo di Jos Verstappen, rientrato ai box al 15mo giro per il cambio gomme e il rifornimento: una fuoriuscita di benzina dal bocchettone innescherà l'incendio. Gran spavento, rogo spettacolare, pilota fortunatamente senza grandi problemi fisici. 

Quelle del 2000 e del 2001 furono due partenze da dimenticare, per Michael Schumacher. Il tedesco otterrà il primo successo in patria nel 1995, al volante della Benetton, poi negli anni ferraristi, quando era in lotta per il campionato, dovette ritirarsi per due stagioni consecutivamente pochi metri dopo il via. Nel 2000 c'è il contatto con Fisichella, causa un cambio di traiettoria verso l'esterno che colse di sorpresa il pilota romano, poi l'anno successivo, un avvio al rallentatore lo fece arretrare a centro gruppo, dove venne colpito da Luciano Burti, protagonista di un volo spettacolare. 

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Il 2010 è l'anno dell'ordine di scuderia "Fernando is faster than you", rivolto da Rob Smedley a Felipe Massa, al comando della gara - a un anno di distanza dall'incidente in Ungheria - e davanti ad Alonso. Multa per non aver rispettato il regolamento sugli ordini di scuderia: 100 mila dollari. Il pilota spagnolo bissa la vittoria del 2005 con la Renault e si ripeterà nel 2012. Ferrari storicamente a proprio agio a Hockenheim, mai fuori dalla zona punti dal 1987. 

Quanto sia diversa la Hockenheim "moderna", il nuovo layout introdotto nel 2002, rispetto alla pista ultraveloce, lo racconta un dato: 241,3 km/h la media oraria ottenuta da Montoya nel 2001, contro il record di "appena" 223,1 km/h di Raikkonen nel 2004. 

In sei delle ultime dieci occasioni, la vittoria è arrivata dalla pole position mentre nessun pilota tedesco è riuscito a inanellare due vittorie di seguito: Nico Rosberg spera di interrompere questa statistica. 


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