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Il Cavallino rampante si gioca la carta dell'articolo 14 del Codice Sportivo Internazionale della FIA per riaprire la partita del GP del Canada
17 giu 2019 (Aggiornato alle 20:25)
Il GP del Canada non è ancora finito. La Scuderia Ferrari ha confermato il ricorso al “right of review” in seguito a quanto successo in pista a Montreal.
Vettel, al giro 48, mentre era in testa alla gara, era uscito di pista alla chicane delle curve 3 e 4 e, secondo i commissari di gara, è tornato in pista in maniera pericolosa, reo di aver costretto quasi a muro Hamiton, tagliandogli la strada: manovra che è costata al tedesco 5 secondi di penalità e il successo in gara.
Immediatamente dopo la conclusione del GP, Maranello ha subito manifestato l’intenzione di ricorrere in appello, ma nei giorni successivi ha preferito abbandonare questa strada.
I 5 secondi di penalità sono una sentenza inappellabile e dal punto di vista strategico, il Cavallino Rampante, piuttosto che vedersi “rispondere picche” ha preferito la strada dell’articolo 14.1.1, del Codice Sportivo Internazionale della FIA.
La norma prevede che se chi si è appellato all’istanza è in grado di portare nuove prove, non viste o inaccessibili ai giudici al momento della decisione, può chiedere ai commissari di analizzare di nuovo i fatti.
In Ferrari, quindi, ritengono di avere elementi in grado di dimostrare che la manovra di Vettel era più che lecita.
Con tutta probabilità, "l’ultimo giro" del GP del Canada si correrà durante il GP di Francia... Davanti ai giudici.
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