GP Cina 2012: quando cambiò, forse, la storia della Mercedes

GP Cina 2012: quando cambiò, forse, la storia della Mercedes

Dieci anni fa la casa della Stella otteneva con Rosberg un successo che avrebbe aiutato il consiglio d'amministrazione a proseguire l'avventura in F1 dopo tante delusioni e perdite economiche

15.04.2022 ( Aggiornata il 15.04.2022 16:47 )

Vai a sapere le variabili del destino. Vai a sapere che ne sarebbe stato, della Mercedes F1, senza quella vittoria. Shanghai 2012, ovvero il prologo del dominio. Ma anche un successo salvifico dentro una domenica da sbattere in faccia agli azionisti che volevano l'addio al Circus. Chissà come sarebbe andato, il decennio successivo, se quel 15 aprile 2012 qualcosa fosse andato storto. Se non ci fosse stato Nico Rosberg sulla Mercedes W03.

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Clima caldo nelle riunioni Mercedes

La cronaca sportiva ricorda come quella ottenuta nel GP di Cina 2012 sia stata la prima vittoria della Mercedes dal suo rientro in veste di costruttore nel 2010, ma rievocarla in questi termini è semplicistico, riduttivo. In quanto arrivata in un momento di riflessioni, di riunioni piene di dubbi e di conti che non tornavano. Settimane calde, insomma. Perché buona parte degli azionisti si chiedeva che ci stava a fare, la Mercedes in F1, se doveva essere solo una bella presenza e niente più. I risultati, del resto, non mentivano: 4° posto nel 2010, 4° posto nel 2011. Senza mai un briciolo di occasione per vincere, di finire davanti, se non saltuariamente, a chi lottava davvero per il campionato: Red Bull, McLaren, Ferrari. Dopo l'esborso economico per rilevare la Brawn GP, un accordo che allora faceva sorridere soprattutto Ross Brawn, gli investimenti stavano andando male: Schumacher era una brutta copia del Michael pigliatutto con la Ferrari, Rosberg una promessa dell'automobilismo tedesco in cerca d'autore, le macchine che uscivano da Brackley erano progetti zeppi di difetti. E quindi quegli stessi azionisti che immaginavano una partecipazione ricca di successi, chiedevano spiegazioni: non si vince in F1, la Stella non è più il riferimento nel settore premium. Corriamo ai ripari, dunque. Cominciando a dire ciao al Circus, proprio come fatto poco tempo prima dai cugini di BMW.

Il malcontento crescente nel consiglio direttivo era arrivato diretto in faccia al presidente Dieter Zetsche. Lui, che aveva sempre sostenuto con forza l'impegno in F1, vacillava. Calma, diceva. Ma la pazienza non è per gente che legge grafici dalla mattina alla sera, soprattutto se quelle funzioni parlano di milioni bruciati, uno dietro l'altro. L'ambizione era il titolo mondiale, ma quanto tempo serviva ancora? Da una parte un presente scialbo, dall'altra un futuro che si andava a delineare con le future power unit. Ma attendere il 2014 significava sopportare almeno altre due stagioni. Serviva un palliativo, serviva dimostrare che tutto quel tempo non era tempo, e soprattutto soldi, buttati. In attesa della decisione definitiva, serviva un segnale.

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Shanghai 2012 dopo Monza 1955

Eccolo, allora. Shanghai. Il mondiale 2012 per la Mercedes è partito malissimo. Un punto in due gare, un disastro. La peggior partenza del triennio nonostante la W03 sembri la miglior macchina delle tre che hanno riportato la casa della Stella in Formula 1. Pure tanta sfortuna, va detto, con Schumi due volte in lotta per il podio ma azzoppato a Melbourne da un guasto tecnico e a Sepang falciato dal gruppo al via, sotto l'acqua. Tuttavia, la W03 è la più chiacchierata del Circus: ha un sistema che si attiva con l'apertura del Drs portando ad uno stallo dell'ala anteriore tramite condotti di aria interni. Una sorta di F-Duct al contarrio dopo la soluzione introdotta (e poi vietata, sostituita proprio dal Drs) nel 2010 dalla McLaren. Fa guadagnare qualcosa sul dritto, ma non basta. E infatti non è quello il segreto del fine settimana cinese, alla vigilia del quale la Lotus vede respingere il suo ricorso proprio contro la trovata Mercedes. La quale in pista va forte, molto forte: Nico Rosberg è un ciclone, la W03 lo asseconda e pure Schumacher c'è. In qualifica Nico piazza un giro astronomico che gli vale la prima pole della carriera, rifilando addirittura mezzo secondo a Michael che, in virtù della penalità di Hamilton, gli scatterà al fianco in prima fila.

La domenica è una sofferenza, nel box Mercedes. Soprattutto quando Schumi è costretto a saltar giù dalla vettura con la ruota mal fissata al primo pit-stop. Resta solo Rosberg, dunque, ad inseguire un successo che manca dal 1955, con Juan Manuel Fangio vittorioso al GP d'Italia a Monza. Non ce n'è per nessuno, se non per uno straordinario Jenson Button. É sfida soprattutto sul piano tattico, con due soste contro tre: la McLaren dell'inglese è velocissima, ad ogni stint, data la sosta in più, può spingere a piacimento. Ma all'ultimo pit-stop perde tempo: fermata da 9"2, troppo per evitare il traffico. Jenson torna in pista, insegue, recupera. Ma non basta, Nico Rosberg è sul traguardo, troppo lontano. Primo centro della carriera alla 111° partecipazione. La W196 di Fangio ha trovato una erede, la W03.

"Stella filante", titolò Autosprint quella settimana sulla copertina del numero cartaceo. La Mercedes era tornata per restare, Nico Rosberg era lì per poter sperare, un giorno, di diventare un numero 1. Dire che la Mercedes è rimasta in F1 per quella vittoria sarebbe troppo, affermarlo sarebbe revisionismo storico. Ma è comunque corretto dare il giusto peso a quel successo, perché non fu un successo qualunque. Per il presidente Zetsche fu ossigeno vitale, materiale pratico da sbattere in faccia a chi, nel consiglio d'amministrazione, voleva l'uscita immediata dalla F1. Fu un prendere ulteriore tempo in vista della stesura definitiva del regolamento tecnico 2014, di fatto già ampiamente buttato giù e praticamente già completamente scritto. Per cui sì, aveva senso attendere altre due stagioni: nel 2012 di vittorie non se ne vedranno più, in compenso arriveranno gli accordi con Lewis Hamilton e Toto Wolff. Anche per loro, tanto valeva vivere un 2013 di transizione in vista dell'arrivo delle power unit. E nel 2014 arrivarono. Questa però, lo sapete, è un'altra storia.

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