Steiner e una nuova squadra in F1: "Solo rischi e nessun vantaggio"

Steiner e una nuova squadra in F1: "Solo rischi e nessun vantaggio"© Getty Images

La posizione contraria delle squadre di F1 all'ingresso di un 11° team è nota. Steiner guarda all'equilibrio raggiunto dalla F1 e l'assenza di vantaggi per le 10 squadre da un nuovo ingresso

Fabiano Polimeni

10.02.2023 ( Aggiornata il 10.02.2023 16:53 )

L'aspetto sportivo, della competizione, del prestigio di sommare un nome storico come Andretti alla Formula 1, sono considerazioni che appartengono tutte agli appassionati. Non appartengono alle valutazioni, tutte economiche, da poste da iscrivere a bilancio, che conducono i team, fieri oppositori alla candidatura di Andretti Cadillac e all'ampliamento della Formula 1 a nuovi protagonisti.

Da mesi si sottolinea quanto lo sbarramento delle squadre e di Liberty Media sia puramente di natura economica e di proventi da ripartire in 11 parti anziché 10. 

Un punto ulteriore, su una materia che ha registrato l'apertura formale da parte della FIA del processo di candidatura e selezione di un numero massimo di due squadre, lo offre Gunther Steiner.

Tutti vogliono la F1 ma c'è un equilibrio da tutelare

Guarda alle differenze tra la Formula 1 odierna e quella del tempo in cui Gene Haas rilevò la struttura ex Marussia, strinse una collaborazione strettissima con Dallara e Ferrari e si affacciò nel mondiale da B-team o quasi di Maranello. 

"Cinque anni fa potevi avere le squadre per nulla, nessuno le voleva. Ora all'improvviso tutti vogliono una squadra", dice Steiner a Sky Sports News.

Andretti in F.1 non piace a chi comanda

"I 10 team oggi presenti in F1 sono finanziariamente stabili e tutti ben impostati. È un ottimo ambiente al momento, nessuno sta avendo difficoltà. Se introduci un undicesimo team e ti trovi con un calo dell'economia o qualcos'altro, all'improvviso potrebbero esserci persone che faticano a sopravvivere.

Perché assumersi questo rischio se non c'è un lato positivo? Qual è l'aspetto positivo di un undicesimo team?".

Le difficoltà finanziarie, le squadre, le hanno vissute eccome nel 2020, con la crisi imprevedibile dettata dalla pandemia a mordere pesantemente sui ricavi della F1 e il relativo pagamento dei premi alle squadre, con la necessità di anticipi corrisposti da Liberty per garantire la sopravvivenza di alcuni piccoli team. 

Solo rischi e zero vantaggi

Lo scenario attuale è catalogabile tra i momenti di grande prosperità finanziaria, una F1 gettonatissima negli USA, in continua espansione e in grado di catalizzare sui campi di gara un numero spesso record di spettatori.

Al di là di come andrà a finire la vicenda "11° team", che è anzitutto una vicenda legata ad Andretti Cadillac, la Formula 1 andrà a ridiscutere, per un rialzo consistente, il gettone d'ingresso oggi fissato a 200 milioni di euro.

Potrebbe posizionarlo, alla luce del maggior valore della Formula 1, a 600 milioni di euro, cifra che una potenziale nuova squadra sarà chiamata a versare quale somma anti-diluizione delle altre quote in mano alle squadre.

"Non sono io a dover decidere, è la FOM con la FIA, sono loro a gestire il business", prosegue Steiner. "Al momento ci sono solo rischi e nessun vantaggio per le altre squadre dall'ingresso di un 11° team".


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