Il secondo posto di Spa, alle spalle della McLaren di Raikkonen, consentì a Michael di ottenere la certezza matematica della vittoria del campionato, rafforzando la sua leggenda
Il conto alla rovescia era già partito da tempo, bastava solo attendere la certezza data dall'aritmetica. "Simply the best", titola la lavagna del box Ferrari a fine gara. Il destinatario è Michael Schumacher, che sotto il sole di Spa ha appena vinto il suo 7° titolo mondiale: 29 agosto 2004, 19 anni fa, un'eternità, una Formula 1 diversa sotto tutti gli aspetti e una Ferrari capace ancora di regalare adrenalina ed emozioni.
Il titolo di Schumi non è mai stato in discussione. Troppo veloce la sua F2004, una macchina che non fa prigionieri. Schumacher vince tutte le gare della stagione fino a quel momento, dall'esordio di Melbourne fino all'Hungaroring. Solo una volta non taglia il traguardo, a Monte Carlo, il giorno della mitica vittoria di Jarno Trulli. È una Renault super competitiva, quella, che nel 2004 getta i prodromi del dominio dei successivi due anni, seppur non con Trulli ma con Fernando Alonso. Proprio l'abruzzese e lo spagnolo si piazzano al primo e al terzo posto in qualifica; in mezzo, la Rossa di Schumi.
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La pioggia che cade sul circuito belga provoca una serie di incidenti e l'ingresso ripetuto della Safety Car. Una volta che le nuvole lasciano spazio all'azzurro del cielo, Schumacher fa i conti con le temperature non ottimali raggiunte dai pneumatici Bridgestone, facendosi superare dal rivale Montoya, aiutato dalla potenza del potentissimo V10 BMW che spinge la sua Williams.
Kimi Raikkonen, che a differenza della stagione precedente non è mai stato in lizza per il titolo, fa la sua onestissima gara fino ad approfittare dello slittamento delle gomme di Alonso, che va lungo e lascia spazio al finlandese in prima posizione. Kimi conduce la gara in testa sino alla fine, ed esulta al traguardo. Telecamere e applausi sono però rivolti al secondo classificato: Schumacher acciuffa 8 punti sufficienti a ottenere la certezza matematica del titolo, proprio a Spa, dove tredici anni prima aveva debuttato in F.1 al volante di una Jordan. "Simply the best".
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