GP Las Vegas: i 5 temi del fine settimana

GP Las Vegas: i 5 temi del fine settimana© Motorsport Images

Nel GP numero 1100 della storia, Leclerc e la Ferrari vanno vicini a sbancare Las Vegas prima della safety car e del ritorno di Verstappen, mentre Perez, pur perdendo il 2° posto, si assicura a piazza d'onore in campionato per il primo 1-2 di sempre della Red Bull

20.11.2023 ( Aggiornata il 20.11.2023 14:06 )

L'antidivo

Se papà (e mamma, ma soprattutto papà) non gli avessero messo in mano un volante quando ancora era nella culla, chissà che cosa avrebbe fatto della sua vita Max Verstappen. Probabilmente, vedendo come poi si è trovato a suo agio dai kart in poi, non si è mai nemmeno posto il problema. Ciò che è certo, è che non avrebbe lavorato come diplomatico o nelle pubbliche relazioni. Basta riascoltarlo nel fine settimana di Las Vegas per capire che in certi ambienti, Max Verstappen, si sarebbe ritrovato come un pesce fuor d'acqua.

Non gli piace l'idea di F1 che trasmette Las Vegas e non fa niente per nasconderlo, è a disagio nello show iper-mediatico del mercoledì sera (in Nevada) e lo denuncia, si becca una penalità (giusta) in partenza e via Lambiase ai commissari risponde “mandategli i miei saluti”. Poi, a fine gara, con lo zampino di addetti stampa e non solo dice “sarò entusiasta di tornare qui l'anno prossimo. Chi ci ha visto una redenzione finale, ha sbagliato: perché Max è uno da gara e di gare parla. E criticare tutto il luccichio esterno, probabilmente eccessivo, non significa necessariamente criticare una corsa dove l'azione c'è stata, un aspetto che per uno come lui è fondamentale. Anzi, è forse l'unico aspetto, in pieno stile Kimi Raikkonen, che a Max Verstappen interessa.

Non si è sforzato di distribuire sorrisini ed elogi gratuiti alla “nuova frontiera” di questa F1, ma come sempre ha fatto il massimo in pista. Vincendo ancora, ed alla sua maniera. Stavolta, in termini non solo di velocità assoluta in qualifica ma pure di passo gara, la Ferrari era molto vicina per non dire alla pari, almeno nel primo stint. La differenza, l'hanno fatta Max Verstappen e la safety car. In Nevada non era tanto il degrado a compromettere il funzionamento delle gomme, quanto piuttosto il mantenerle in temperatura, pena soffrire di graining, quello che è successo alla Red Bull nel primo stint. Nei primi giri di gara, con la mescola media, la Ferrari si è comportata meglio della Red Bull: Max ha chiesto la sosta dopo 16 giri, Leclerc ha potuto proseguire fino al giro 21. E' con la hard che la situazione è in parte cambiata, con la RB19 in recupero prestazionale sulla SF-23, azzoppata però dal non aver potuto cambiare pneumatici al momento della safety car: il rischio con Leclerc era quello di finire troppo indietro, scartando un set di soli 5 giri con cui il pilota aveva fatto molta attenzione, portandolo gradualmente in temperatura. Dunque, non è stata questione di degrado, o meglio non solo questo: nelle particolari condizioni di Las Vegas (18° C di temperatura per aria e asfalto: molto meno freddo del previsto) mantenere le gomme calde era piuttosto complicato, ed in caso di raffreddamento (come ad esempio in regime di neutralizzazione) la gomma andava incontro ad un ciclo termico che ne influenzava molto le prestazioni.

Ciò a Verstappen, che si è fermato con la seconda safety car, non è accaduto e nella seconda metà del GP la sua differenza può averla fatta. Questo comunque senza minimizzare l'impatto che ha il pilota in gare così: Leclerc è stato straordinario e Verstappen pure. Se ci pensate, Max ha vinto anche in una domenica in cui c'erano elementi per perdere: una penalità, un primo stint tutto sommato complicato, un'ala anteriore rotta su una pista che sembrava disegnata apposta per la SF-23. Eppure, in alcuni frangenti come il sorpasso su Russell, si è vista l'indole di un pilota non abituato all'indulgenza sportiva: l'attacco su Russell, sorprendente per tempistiche e modi (avrebbe potuto aspettare il rettilineo successivo, ma ha attaccato prendendo in controtempo l'avversario), è stato duro e deciso, ma soprattutto è stato uno dei pochi sorpassi arrivati senza il minimo ausilio dell'ala mobile.

Sulla pista su cui Leclerc sperava di interrompere il suo digiuno, Max Verstappen ha vinto ancora. Ritoccando i numeri di un 2023 straordinario: 18 successi in stagione (record), 20 podi in stagione (record), 549 punti in stagione (record). Le vittorie sono 53, come Vettel: 3° posto di tutti i tempi. L'America, con gli ultimi sei successi consecutivi (e tre nell'arco dello stesso campionato: mai accaduto), ormai sempre più terra di conquista. L'America, pensa un po': proprio quella che chieda a gran voce alla F1 lo show più esasperato, si deve inchinare all'antidivo.

Vasseur: "Vicini a battere la Red Bull"


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