F1 2024, dove eravamo rimasti: Alpine

F1 2024, dove eravamo rimasti: Alpine© Getty Images

Una A523 più deludente della A522 e per questo una A524 di rottura, senza dimenticare il ritardo sulla power unit e gli investimenti per crescere ancora, tra simulazione e nuove strutture: dopo il 6° posto in solitaria del 2023 Alpine punta a migliorare, ma non sarà facile

Presente in

26.01.2024 ( Aggiornata il 26.01.2024 10:55 )

Quando si vuole spiegare cosa significhi correre nella terra di nessuno, il caso dell'Alpine 2023 può essere un buon esempio: 6° posto con 120 punti raccolti, a -160 dal 5° posto ed a +92 sul 7°. Una specie di deserto intorno che crea sgomento: perché se chi insegue è lontano e non rappresenta una vera minaccia, chi è davanti pare troppo distante per poter rappresentare un traguardo plausibile.

La squadra: ennesima rivoluzione

E' passato circa un semestre dalla rivoluzione estiva che ha visto l'uscita di scena di team principal, direttore sportivo e direttore tecnico: da Otmar Szafnauer a Bruno Famin per quanto riguarda la prima carica, da Alan Permane a Julian Rouse per quanto riguarda la seconda e da Pat Fry a Matt Harman per quanto riguarda la terza. Negli ultimi anni l'Alpine ha dato la sensazione di essere un "vorrei ma non posso". Mai pessima, ma nemmeno mai convincente fino in fondo, soprattutto quando si trattava di andare a chiudere definitivamente il ritardo dalle squadre di vertice: un obiettivo ripetutamente rimandato a data da destinarsi, ed un obiettivo che richiederà ulteriormente tempo, tanto che ad oggi la squadra non fa mistero di aver spostato l'asticella nuovamente più in là, alla rivoluzione del 2026. Va da sé che obiettivi così ripetutamente mancati potrebbero esulare dalle responsabilità individuali e ricondurre il tutto a problematiche più grosse, legate a infrastrutture, investimenti e modo di operare dei vertici. Difficile dire cosa manchi di preciso nel caso dell'Alpine, ciò che è certo è che questa affannosa esistenza in F1 (nonostante il successo di Budapest 2021) rischia alla lunga di stancare. Il caso della classifica Costruttori, del resto, è emblematico: nessuno mette in dubbio le ambizioni della squadra, ma una scuderia che si trova a vivere una realtà del genere rischia di non avvertire stimoli, perché chi sta davanti può risultare irraggiungibile mentre chi è dietro appare fin troppo in ritardo per rappresentare una vera minaccia e dunque rappresentare uno sprone aggiuntivo. 

Va dato atto alla scuderia di aver agito in una situazione continuamente transitoria, tra una rivoluzione interna e l'altra, senza dimenticare il mondo che gira vorticosamente attorno: sul piano finanziario è stato venduto il 24% delle quote per trovare nuovi investitori e quindi nuovi finanziamenti, che serviranno all'evoluzione di un team che evidentemente ha bisogno di aggiornamenti a livello di infrastrutture. Il piano precedentemente programmato subirà un'accelerazione con i nuovi fondi, utili per completare il nuovo simulatore, il quale entrerà in funzione l'anno prossimo, dunque in tempo per sviluppare virtualmente la vettura del 2026. Unitamente al simulatore la squadra sta investendo per migliorare gli strumenti simulativi, necessità ormai primaria per stare al vertice nel Circus. In tutto ciò si stanno intensificando gli sforzi per una collaborazione sempre più marcata tra Viry-Chatillon, la sede dei motori, ed Enstone, quella per aerodinamica e telaio: in entrambi i siti si sta lavorando per aumentare capacità e funzioni, altro elemento da mettere a posto in questa lunga ed affannosa rincorsa ai vertici della F1.

Spostandosi poi alle questioni strettamente legate alla pista, l'impressione è stata quella di una scuderia che, pur sapendo sempre approfittare delle opportunità (i due podi del 2023 sono arrivati a Monaco e Zandvoort, ovvero su due piste adatte alla A523 ed in due occasioni in cui la pioggia ha cambiato le carte in tavola), ha talvolta pasticciato nella gestione interna, deludendo ora Gasly ed ora Ocon finendo per complicarsi la vita da sola. Pierre ed Esteban hanno trascorsi burrascosi nelle categorie propedeutiche e questo si sapeva, ma sicuramente servirà una gestione più oculata per evitare che certi malumori prendano il sopravvento, soprattutto in caso di altra stagione deficitaria a livello di prestazioni.

Alpine A524: la prima accensione della power unit. VIDEO


1 di 3

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi