Sainz, la delusione ed un futuro da disegnare: Carlitos riparte da qui

Sainz avrebbe voluto il rinnovo con Maranello, ma la Ferrari ha fatto altre scelte: adesso non resta che vivere una stagione da separato in casa e vivere al meglio un futuro che al momento gli offre tre o quattro opzioni concrete

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02.02.2024 09:52

Quando scocca l'Hammer time in pista, di solito, sono dolori un po' per tutti. Solo che stavolta l'Hammer time non è suonato in pista, tra un giro veloce e l'altro: stavolta è scoccato in un giovedì di febbraio, in una giornata che ha cambiato la storia delle corse del presente e dell'immediato futuro. È il giovedì di Lewis Hamilton alla Ferrari a partire dal 2025, ma è anche il giovedì in cui Carlos Sainz scopre che per lui, a Maranello, non c'è più posto. Chiudendo così una storia che tutti pensavano, fino a pochissime ore prima, poter avere un epilogo ben diverso, e mandando un messaggio chiarissimo a Maranello: "Facendo seguito alle notizie di oggi, Scuderia Ferrari ed io non continueremo insieme alla fine del 2024. Abbiamo ancora una lunga stagione davanti a noi e, come sempre, darò tutto per la squadra e per i Tifosi di tutto il mondo. Annunceremo notizie sul mio futuro quando sarà il momento".

Sainz, un 2024 da separato in casa

In qualche modo, con Sainz si chiude l'epoca "binottiana". In poco più di un anno Vasseur ha salutato David Sanchez, Laurent Mekies, riposizionato Inaki Rueda e non rinnovato Carlos Sainz, volti vicini all'ex team principal. Va detto però che Sainz, sinceramente dispiaciuto dell'addio di Binotto, non aveva mai avuto problemi con Vasseur: che fosse Mattia o Fred il suo caposquadra, non ha mai fatto mistero di voler restare a lungo in Ferrari. Un desiderio comune a tanti piloti, compreso quel Lewis Hamilton che, proprio nella volata finale della carriera, corona un sogno che sembrava proibito fino all'altro ieri. Eppure, in una F1 che pareva ingessata dal punto di vista del mercato, Lewis Hamilton ha fatto rintoccare l'Hammer time provocando un terremoto che adesso apre scenari inattesi e intriganti. A cominciare dalla prossima stagione, quella del 2024: un Hamilton separato in casa in Mercedes ed un Sainz separato in casa in Ferrari saranno temi, probabilmente, molto caldi.

Carlos dovrà pazientare

Le prime discussioni sul prossimo futuro partono proprio da qui, da come si comporteranno Lewis e Carlos nei rispettivi team prima dell'addio. Tra i due, la posizione più scomoda è quella dello spagnolo: Lewis un contratto ce l'ha già e nel suo caso l'addio alla squadra lo ha deciso lui. Carlitos no: non ha ancora un contratto e non è stato lui a volere il divorzio. In questo contesto, uno può fare due conti e pensare meno al gioco di squadra e molto più a sé stesso nei primi GP del 2024, sarebbe logico ed anche umano: basta restare professionali, ma da questo punto di vista Carlitos dà garanzie. Guarda sempre molto al confronto interno, ma ciò non significa assolutamente aspettarsi comportamenti, diciamo così, "strani": la sua carriera parla per lui ed a parte un episodio con Kvyat a Silverstone 2017 (dove la colpa, tra l'altro, era del russo), non ha mai avuto inconvenienti con i compagni di squadra, nemmeno quando sapeva di dover salutare.

Se da questo punto di vista ci sono le garanzie di una stagione comunque serena in seno al Cavallino Rampante, poi non sarà comunque facile: perché il lungo addio inizierà quando, parlando di futuro, lo spagnolo sarà costretto a pazientare fuori dalla porta dei briefing, soprattutto quando si parlerà della vettura 2025 e relative soluzioni da testare nelle prove libere, compito che nella seconda parte dell'imminente campionato spetteranno, date le cose, solamente a Leclerc. Sarà un po' dura da digerire, ma è il destino di tutti i piloti che attendono il passaggio ad un'altra squadra: sarà lo stesso per Lewis nel box d'argento.

Il confronto con Leclerc

La vera domanda, però, è un'altra: dove andrà, adesso, Carlos Sainz? Lo spagnolo ha tutto sommato retto il confronto interno in tre stagioni con Leclerc, non evidenziando magari la stessa velocità istintiva ma rimarcando un'etica del lavoro eccezionale, dimostrandosi metodico e analitico, qualità apprezzate a Maranello. I numeri dicono 3-2 alla voce vittorie per Leclerc, 18-16 per quanto riguarda i podi, 16-5 per le pole a favore di Charles (il dato dove c'è più differenza) e 673 contro 610,5 in termini di punti, sempre a favore del monegasco. I due hanno condiviso il box, finora, per 66 GP: considerando i 62,5 punti di divario di questo triennio a favore di Leclerc, significa che lo spagnolo paga al compagno di squadra 0,95 punti a gara, arrotondando per eccesso. Dunque, un rendimento pienamente in linea con il monegasco, che con questi numeri, nell'arco di un campionato, garantisce teoricamente una ventina di punti in più. Se si riconosce il grande talento di Charles, bisogna riconoscere anche che Carlos il confronto interno, pur perdendolo alla luce dei freddi numeri, lo ha ampiamente retto, divenendo così una pedina molto appetibile in chiave mercato.

Quale futuro per Sainz?

In ordine di classifica Costruttori 2023: Red Bull, Mercedes, Aston Martin e Sauber, quest'ultima prossima Audi. Sono solo ipotesi, per ora, ma se Carlos vuole restare ai vertici dovrà bussare a queste porte. Partiamo dalla più accreditata, la futura Audi che con papà Carlos senior ha un grande rapporto: sbarcare ad Hinwil nel 2025 significa vivere un anno sotto le insegne Sauber e diventare pilota ufficiale Audi nel 2026. Considerando che forse ai tedeschi un minimo di ricognizione generale servirà per portare il progetto F1 a pieno regime, per Sainz significa aspettare almeno fino al 2027 o 2028, dunque quando avrà già 33 o 34 anni. 

Detto che il 2026 rappresenta un'incognita per tutti, team e piloti compresi, ora sta allo spagnolo fiutare l'opportunità giusta. Aston Martin ha Alonso e Stroll, ovvero un fenomeno ed un pilota legato al team perché figlio del proprietario. Nando non pare aver voglia di mollare, almeno non ancora (se mollasse, Sainz sarebbe l'opzione più logica per il team di Silverstone), ed a quel punto la lente di ingrandimento passa su Lance: se il consiglio di amministrazione spingesse su Stroll senior per mettere alla porta il figlio, anche in questo caso Carlitos diverrebbe una scelta appetibile, andando a formare un tandem tutto spagnolo con il suo idolo di infanzia.

Mercedes, chi sarà il sostituto di Hamilton?

Per quanto riguarda Mercedes, dipendo tutto dai piani futuri di Wolff e compagnia. A Brackley sono convinti di avere in Russell un potenziale campione, ma in questo periodo di poche certezze mettere un pilota solido come Sainz sarebbe un'aggiunta importante per la squadra. C'è poi la suggestione Andrea Kimi Antonelli, al debutto in F2 nel 2024: dovesse fare bene o molto bene, diverrebbe un candidato pure lui al sedile in Mercedes. Con tutti i rischi del caso, dato che parliamo di un classe 2006 che si troverebbe a debuttare a 19 anni direttamente su una Mercedes: Hamilton debuttò in McLaren a 22 anni e dopo un sacco di test, Andrea Kimi debutterebbe con una manciata di chilometri di prove invernali e niente più. Una soluzione suggestiva appunto, ma anche rischiosa: per questo, Wolff potrebbe temporeggiare piazzando l'italiano su una F1 di seconda fascia (Williams?) in attesa di formarlo e riportarlo a casa dopo una o due stagioni di rodaggio. Nell'attesa, Sainz sarebbe forse il profilo ideale.

E poi c'è il ritorno da figliol prodigo in Red Bull. Carlos lasciò quando si rese conto che per lui le porte del team principale, con Ricciardo e Verstappen già a Milton Keynes, erano chiuse. Adesso però la situazione è diversa: giovani rampanti nel vivaio Red Bull non ce ne sono e Perez è ad un bivio: o fa una grande stagione oppure sarà fuori. E se Red Bull cerca determinate garanzie, Sainz può darle: conosce l'ambiente, è veloce ed è più giovane di Ricciardo. Poi, bisogna vedere anche cosa deciderà Carlos: perché andare in Red Bull significa andare a sfidare Verstappen a casa sua, dunque con le prospettive di essere un buon numero 2 e poco più, ideale che cozza con le ambizioni di Sainz, ancora convinto di potersi giocare un titolo.

Con Max i due hanno condiviso il box Toro Rosso nell'anno del signore 2015 e non tutto filò liscio, ma si ritroverebbero entrambi con 10 anni di esperienza in più, dunque in una situazione apparentemente più gestibile. Il futuro di Carlos Sainz, dunque, è un puzzle che deve andare a comporsi. Quando, forse non lo sa nemmeno lui: ma adesso è il tempo di guardare avanti. C'è una stagione da vivere con il Cavallino Rampante sul petto, un'avventura da chiudere al meglio. Poi il futuro parlerà e con lui Sainz: il futuro appare come un arcobaleno di possibili colori, nella consapevolezza che un pezzetto di Rosso gli resterà per sempre attaccato al cuore.

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