GP Belgio: i 5 temi del fine settimana

GP Belgio: i 5 temi del fine settimana© @RedBullRacing

Continua in modo inarrestabile la striscia di successi consecutivi da parte di Red Bull e Verstappen, mentre Ferrari si ritrova sfruttando la sprint, Alpine cambia tutto e le full wet fanno discutere

31.07.2023 ( Aggiornata il 31.07.2023 11:38 )

Carico e scarico

La F1, si sa, è soprattutto una questione di compromessi. In particolar modo in un fine settimana in cui, tra meteo e caratteristiche della pista, il compromesso è difficile da individuare. Mercedes, Ferrari e McLaren, con Aston Martin un pelino dietro, andavano in Belgio nella speranza di essere tutte quante la seconda forza alle spalle della Red Bull. Ed in un weekend che ha fatto dell'imprevedibilità la sua caratteristica principale, più chi sia stata seconda forza si può dire chi ha lavorato meglio e chi no.

Era una questione di compromessi, appunto. Sia per quanto riguardava la pista sia per quanto riguardava il meteo. Spa, da sempre, offre due strade agli ingegneri: massimizzare le velocità di punta su primo e terzo settore per poi stringere i denti nel secondo, oppure cercare di trovare prestazione nel tratto centrale, quello più guidato, accettando il rischio di essere preda facile per gli avversari in gara sui rettilinei. La seconda strada, oltre che più mirata per la gestione delle gomme, è quella maggiormente battuta quando si scommette sulla pioggia, come ha fatto la McLaren: fortissima venerdì e sabato, ma in crisi alla domenica. Decisamente troppo carica aerodinamicamente, la MCL60, per poter andar forte in una domenica asciutta. Al contrario, Ferrari ed Hamilton (il quale era molto più scarico di Russell) hanno accettato un sabato in difesa in cambio di una domenica più convincente.

Senza pioggia, McLaren era di fatto già esclusa dalla lotta per il podio. Con l'unica MCL60 rimasta in gara dopo la prima curva, Norris era facile preda degli avversari sul dritto, ma l'assetto ad alto carico almeno lo ha aiutato nella gestione dei pneumatici: dopo aver montato la gomma dura al primo pit-stop (gomma che di fatto non andava), Lando ha montato la soft al giro numero 17 e ci è arrivato fino in fondo, coprendo 27 tornate sul compound più tenero, ovvero lo stint più lungo della domenica su gomma morbida. Ha salvato il salvabile, con un 7° posto deludente date le aspettative ma comunque buono per come si erano messe le cose nei primi giri, mentre Leclerc ed Hamilton si giocavano il podio. Tra la SF-23 e la W14 le prestazioni sono state piuttosto simili, ed essere partito anche solamente poche posizioni più avanti è stato un bel vantaggio per Charles, che nel finale ha controllato molto bene il numero 44 nonostante fosse costretto a fare fuel saving. Lewis, per contro, era su una prestazione molto simile e per questo incapace di annullare completamente il cuscinetto di vantaggio che aveva Leclerc.

E' stata dunque una nuova sfida di equilibri sottilissimi, in cui il minimo dettaglio ha fatto la differenza. Questo è un mondiale già segnato per quanto riguarda il nome dei vincitori, ma che potrebbe avere molto da raccontare per il podio iridato, sia per quanto riguarda il campionato Costruttori che quello Piloti.

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