Verstappen, no al relax: "Vogliamo continuare a vincere le gare"

Verstappen, no al relax: "Vogliamo continuare a vincere le gare"© Getty Images

La conferenza stampa di Monza per Max è stato il modo sia di chiarire che non vuole cali di tensione sia di schierarsi contro l'odio dilagato sui social network dopo gli episodi di Zandvoort

09.09.2022 ( Aggiornata il 09.09.2022 09:59 )

Le vittorie sono 30 ed i podi 72, eppure Monza resta un circuito stregato, per Max Verstappen. Quella brianzola è una delle due piste (l'altra è il Mugello) sulla quale l'olandese della Red Bull ha corso in F1 senza ancora riuscire a chiudere tra i primi tre. L'edizione di quest'anno sembra essere quella giusta per trovare finalmente un sorriso del GP d'Italia.

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No ai cali di concentrazione

Lo ha detto direttamente il campione in carica, che non vuole allentare la tensione nonostante i 109 punti di vantaggio sulla coppia Perez-Leclerc: "L'ansia c'è sempre, l'ansia positiva intendo, quella che ti tiene vigile. Vogliamo il massimo dalla macchina e dal pacchetto in generale, da questo punto di vista non cambia niente. Non importa se sei in testa al campionato o no, quando inizia il fine settimana vuoi sempre il meglio. Per cui come dicevo lo stress c'è sempre, perché devi fare in modo che tutto funzioni. Nonostante il vantaggio che abbiamo, vogliamo continuare a vincere le gare".

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Basta odio

Poi Max ha parlato delle spiacevoli speculazioni, tramutati in insulti in alcuni casi, di chi ha sostenuto che in Olanda lo stop di Tsunoda fosse volontario per favorire la casa madre: "Sono contento che AlphaTauri abbia reagito e abbia risposto con una forte reazione - ha detto l'olandese -, trovo tutto questo ridicolo e scorretto. Non dobbiamo permettere che ci sia quest'odio. Trovo bizzarro anche solo immaginare uno scenario del genere in cui veniamo favoriti. Mi chiedo: come può venire in mente un'idea così folle?"

Verstappen ha preso le difese di Hannah Schmitz, la stratega Red Bull attaccata sui social: "Finché i social network saranno a disposizione di tutti, non ci sarà molto che possiamo fare per fermare l'odio, penso che un'azione molto più dura spetti a chi gestisce tutto ciò. Ci sono primi passi da parte delle aziende interessate, ma non bastano. Anche se l'account di una persona che ha lanciato in rete insulti è bloccato, semplicemente ne aprono un altro con un nome diverso. Credo che i social network siano fondamentalmente una buona cosa, ma sfortunatamente è facile abusarne. Da questo punto di vista, per me non è importante se siamo noi al centro delle critiche o un'altra squadra, tutti amiamo questo sport e quello che alcune persone dicono sulla Formula 1 è semplicemente ridicolo".


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