Horner e la "grana" Marko: è un consulente RB e si è scusato

Horner e la "grana" Marko: è un consulente RB e si è scusato© Getty Images/Red Bull

Il team principal si è trovato a Singapore a dover spiegare la posizione Red Bull verso un suo consulente. La Fia potrebbe decidere per dei provvedimenti. Sul GP, Singapore sarà la sfida più grande

Fabiano Polimeni

15.09.2023 ( Aggiornata il 15.09.2023 14:45 )

Di uscite infelici, discutibili, sbagliate, quella di Helmut Marko è solo l'ultima di una lunga serie, con protagonisti vari - dagli Ecclestone ai Piquet, per restare nel recentissimo passato -.

I commenti fatti su Sergio Perez hanno un loro peso specifico per il ruolo che Marko ricopre in Red Bull, per il palcoscenico e per il contesto nel quale FIA e Formula 1 si spendono con campagne di comunicazione e iniziative contro l'odio online e in favore di maggiore inclusività. 

In parallelo, vale ricordare anche le critiche di Lewis Hamilton al supporto esclusivamente a parole sulle iniziative legate a diversità e inclusione. Diverse realtà, squadre e non, ricordava Lewis, si sono fermate al sostegno verbale, senza impegnarsi ad attuare iniziative e investimenti per passare ai fatti.

Il pentimento e le scuse di Marko

In questa cornice, Christian Horner a Singapore si è trovato a dover dare spiegazioni sulla vicenda Marko e sul perché Red Bull Racing non abbia diffuso una nota sui commenti resi da un suo consulente.

"Si è pentito di quanto ha detto e quelle parole non sono state giuste. Helmut lo ha capito subito e si è scusato pubblicamente e direttamente con Sergio, ne ha parlato con lui.

Impari sempre nella vita, anche a 80 anni. Checo è un componente popolarissimo ed è importante in squadra. Ho spinto molto perché lo ingaggiassimo nel 2021. 

Abbiamo un seguito enorme in tutto il mondo e prendiamo questo molto seriamente, con molta responsabilità. I tifosi che seguono la squadra, che seguono Checo e la Formula 1, ne siamo ben consapevoli. Questa è la sua gara numero 250 e vogliamo concentrarci su questo.

Dal punto di vista di Helmut, si è scusato. Non è un dipendente della Red Bull, per questo non abbiamo diffuso una dichiarazione. Fa parte del gruppo Red Bull, che ha emesso un comunicato di scuse attraverso il canale tv Servus", le parole del team principal. Riconduce al ruolo formale di Marko nella struttura Red Bull la mancata presa di distanza del team Red Bull Racing dalle parole dette dopo Monza ("A Perez manca costanza e concentrazione, è sudamericano", il concetto espresso dall'ex pilota austriaco).

Fia e F1 prenderanno provvedimenti?

"Tecnicamente Helmut è un consulente del gruppo, non tocca a me rispondere su sanzioni interne. Ne abbiamo parlato, ovviamente, so che gli dispiace quanto ha detto, si è scusato e, come ho detto, anche a 80 anni non è mai troppo tardi per imparare.

Come potete immaginare, abbiamo avuto comunicazioni con la FIA e la FOM la scorsa settimana. La vicenda relativa a dei provvedimenti è una questione loro, non della squadra".

Singapore la sfida più difficile

Red Bull che si trova un'attualità e un'urgenza che è la preparazione del GP di Singapore, con un secondo turno di prove libere per mettere a punto la RB19 su una pista che potrebbe rivelarsi terreno di caccia per gli avversari.

"Sapevamo che venendo qui sarebbe stata la sfida più grande. È un circuito che non si addice molto a noi e la battaglia è serrata con Ferrari, Mercedes, Mclaren", ancora Horner, dopo le libere 1. "Dovremo lavorare molto per vincere questa gara. Penso sia dovuto alla natura della pista, che ha curve a 90 gradi: non è la tracciatura che più ci si addisce - come abbiamo visto a Baku, a Monaco - ma pensiamo di poter essere competitivi".


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