WEC, 6 Ore di Imola: chi sale e chi scende

WEC, 6 Ore di Imola: chi sale e chi scende© @FIAWEC

Sorride la Toyota, tornata al successo anche grazie ad un magistrale Kobayashi, e sorrisi pure in casa Porsche; tanto rammarico invece in casa Ferrari: una chiamata sbagliata al momento della pioggia ha rovinato un possibile grande risultato, alla portata con una 499P velocissima sul Santerno

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23.04.2024 ( Aggiornata il 23.04.2024 15:53 )

CHI SALE

Toyota

Nell'Endurance la velocità non è tutto. Serve pazienza, lucidità, fiuto: tutti ingredienti che i giapponesi hanno e che spiegano perché siano il riferimento nel WEC, anche oggi che la GR010 Hybrid non è ancora al top prestazionale. Una vittoria arrivata con la grande prova di Kobayashi, che ha prima intuito il momento giusto per il cambio gomme al momento della pioggia e poi gestito magistralmente il carburante nelle fasi finali, tenendosi dietro la Porsche numero 6. Nel box nipponico non sono giustamente soddisfatti della prestazione, ma sanno benissimo di aver colto una vittoria pesantissima in ottica iridata, proprio perché arrivata in condizioni di inferiorità tecnica e partendo dalla sesta e ottava casella della griglia sulla pista probabilmente più difficile del mondiale per quanto riguarda i sorpassi. 

6 Ore Imola: la cronaca

Porsche

Meritatamente in testa al mondiale in entrambe le classifiche, con quattro podi su quattro con le due ufficiali. La 963, rispetto al 2023, è quella che è cresciuta di più e l'inizio strepitoso di 2024 (da non dimenticare il successo a Daytona) fa venire l'acquolina nelle logiche iridate, perché in questo momento la casa tedesca è una serissima candidata al titolo. Anche ad Imola, su un tracciato che teoricamente avrebbe dovuto premiare meno le caratteristiche della 963 rispetto al Qatar (pista molto liscia quella di Lusail, più stretta, tortuosa e critica nel passaggio sui cordoli quella del Santerno), la hypercar tedesca è stata molto veloce e nel finale solo un grandissimo Kobayashi le ha tolto il secondo successo in due gare.

BMW

Una buona prova per la M Hybrid V8, che sul Santerno ha pure sperato di finire sul podio. Peccato per la numero 15, squalificata per infrazione del parco chiuso, ma solida è stata la gara della numero 20. In un Mondiale Endurance che vive di equilibri sottili in cui caratteristiche della pista e BoP possono pesare molto, l'importante è cercare di essere costanti: dopo il Qatar la Casa tedesca ha migliorato la sua posizione finale (10° posto a Lusail, 6° ad Imola) e soprattutto ha fatto vedere progressi, con la speranza del podio crollata poi nel finale. 

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