Sakhir già primo giudice dell’anno, chiamato a dire se la Ferrari di Melbourne ha registrato un (grave) passaggio a vuoto, circoscritto alla tipologia di pista, oppure, se le ragioni dell’assenza di competitività siano più profonde.
Ecco, l’Albert Park è un esercizio atipico. Per le caratteristiche della tracciatura, dell’asfalto, ma non può giustificare le difficoltà avute dai piloti nel trovare la prestazione con la SF90. Un progetto che vuole ambire all’iride deve saper interpretare ogni condizione al meglio.
E la storica verità della “monoposto che va forte a Barcellona va forte ovunque”, non ha trovato riscontro in Australia nel caso della SF90.
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Confidare in un altro livello di competitività in Bahrain, a ben vedere, non può diventare la diretta cartina di tornasole che i problemi avuti in Australia siano alle spalle.
La sorpresa di Lewis Hamilton e di Toto Wolff è quella di tutti, a riscontrare l’enorme divario accusato da Vettel e Leclerc in qualifica e in gara.
Passi un venerdì di prove libere di adattamento, alla ricerca del giusto assetto. Quel che è mancato, in Australia, rispetto alla tendenza, solida, dello scorso anno, è il chiaro progresso nelle prestazioni già nella giornata di sabato, frutto del lavoro condotto al simulatore. Il cambio di passo non c’è stato.
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Hamilton, dopo la gara, ha riaffermato quella sua convinzione lanciata lì dopo i test, di una Ferrari riferimento da inseguire e ha commentato: “Tutti sono sorpresi, nessuno si attendeva un divario simile arrivando qui. Sinceramente, quel che mi era stato mostrato e che ero portato a credere dalle analisi che abbiamo fatto, era che fossero davanti. È ovvio che non è stato così in questo week end e non sono del tutto certo del perché le loro prestazioni siano state queste.
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Non direi che noi abbiamo reso particolarmente al di sopra delle aspettative, abbiamo fatto il nostro normale lavoro, un lavoro eccezionale del team nell’arco di tutto il week end.
Non so quale problema abbiano avuto, sono certo che torneranno competitivi nelle prossime gare, perciò dobbiamo restare all’erta”.
Considerazioni che sono quelle di Toto Wolff, già nel dopogara a relegare le difficoltà ferrariste a problemi d’assetto: “In Bahrain troveremo un contesto del tutto diverso e potremmo vedere tante differenze in termini di valori in campo”.
Giudizio sospeso, aspettando la corsa nel deserto.
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