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GP Spagna, i 5 temi del Gp

© Getty Images

Un uomo solo è al comando


Ad una Mercedes in crisi per tre gare di fila, non ci credeva nessuno. Però, data Silverstone, era lecito sperare in una Red Bull, anzi in un Verstappen, nuovamente vicino. Invece a Barcellona è tornata la solita Mercedes, velocissima ed efficace con le gomme, senza problemi, mentre la stessa Red Bull non riusciva a far durare i pneumatici sulla Rb16 come le W11. La chiave è stata questa, la durata dei pneumatici, che sulla Red Bull non duravano. Hamilton infatti la gara l'ha vinta nei passaggi finali del primo e del secondo stint: ha allungato tra il 10° ed il 21° giro, tornata in cui Verstappen è rientrato a cambiare le gomme, ed ha fatto altrettanto poco prima della seconda sosta dell'olandese, che ormai non stava più in pista. Niente e nessuno, a quel punto, poteva essere un avversario credibile per Hamilton, ormai più impegnato a lottare contro i record del passato che con gli avversari del presente: insieme ad una Ferrari non pervenuta, c'è un Verstappen ancora attanagliato da una Red Bull non all'altezza della Mercedes ed un Bottas che si è sciolto come neve al sole nella domenica catalana. Un tavolo fin troppo ben apparecchiato per la vittoria numero 88 ed il podio numero 156: staccato Schumi, fermo a 155, nella classifica all time dei podi. No, nessuno può prendere Lewis.

Hamilton: "Ammiro ciò che riesce a fare questa macchina"