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Alfa Romeo-Giovinazzi, il no di Antonio all'ordine di scuderia

© Getty Images

Ad Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo chiede di dimostrare in pista di valere la conferma per il 2022. Prestazioni e risultati il modo migliore di farlo. Aiuterebbero anche strategie ottimali, spesso mancate quest'anno per responsabilità del muretto. 

In Turchia è arrivato a 7 decimi da un punto che, col senno di poi, avrebbe potuto strappare se la comunicazione tra muretto e pilota fosse stata migliore. Nel coaching su una pista in lento miglioramento, avrebbero dovuto i tecnici suggerire a Giovinazzi una maggiore aggressività in curva 8, che col senno di poi avrebbe permesso di agganciare la Alpine di Ocon in tempo per tentare un sorpasso.

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Finale di ordini ignorati

Invece, nel dopogara tiene banco in casa Alfa Romeo il "no" opposto da Antonio alla richiesta di lasciar passare Raikkonen - con un ritmo più veloce -, al giro 52 dei 57 corsi dalle due Alfa.  

"Abbiamo chiesto di scambiare le posizioni ma, a quel punto, Antonio ha iniziato ad alzare il suo ritmo e ha deciso che voleva restare davanti.

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La situazione si è verificata forse per un paio di giri, quando avremmo potuto essere più veloci come squadra. Poi, avremmo avuto bisogno di un giro in più per prendere Ocon", commenta Pujolar, responsabile dell'ingegneria in pista.

Mercato 2022 deciso?

Vasseur ha indicato ancora in un paio di settimane, l'attesa per scoprire su chi ricadrà la scelta per il sedile 2022. Alla vigilia del GP di Turchia, perlomeno nelle dichiarazioni, ha escluso l'ipotesi Oscar Piastri. L'attrito sull'ordine di scuderia non rispettato è chiaro come non sia d'aiuto a Giovinazzi, che ha legittimamente deciso di correre la propria gara e, forse, con una visione sul 2022 già chiara.

"Per la squadra non è stata una decisione ottimale. Non ho capito perché non avremmo potuto scambiare le posizioni, visto che a fine gara avremmo potuto ripristinare le posizioni in base alla situazione che si sarebbe creata. Per noi è importante ottenere i punti e il ritmo di Kimi era competitivo in quella fase", giustifica Pujolar.