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Verstappen: "Mai avuto regali dai commissari"

© Getty Images

Un pizzico di polemica, senza volerne fare. Max Verstappen nel dopogara del Qatar guarda a un rush finale nel quale difendere il vantaggio non sarà più sufficiente, su Lewis Hamilton. 8 punti a due gare dal termine, l'incognita assoluta di Jeddah, velocissimo circuito cittadino che si preannuncia essere favorevole a Mercedes e al suo super-motore nella specifica introdotta a Interlagos. Poi Abu Dhabi, terreno sul quale la storia recentissima dice di una grande Red Bull, ma contestualizzando il come: a titoli ampiamente chiusi e con una Mercedes di fatto a tirare i remi in barca.

Cercando il ritorno alla competitività

Ecco, con il più 8 su Hamilton si va a Jeddah e Max commenta: "È chiaro che mi sarebbe piaciuto avere un vantaggio più grande ma, quando non hai ritmo, è impossibile. Proveremo semplicemente a fare meglio e tornare più competitivi, soprattutto in Arabia Saudita su un circuito cittadino; poi, vedremo ad Abu Dhabi".

Losail ha scritto una superiorità netta di Hamilton e Mercedes, tale da lasciare un unico interrogativo sul "cosa sarebbe stato se": la partenza dalla prima fila, una curva 1 da contendere e chissà. 

Senza sconti

Il tocco polemico, Max, lo introduce commentando la decisione dei commissari, a penalizzarlo di 5 posizioni per l'infrazione commessa in qualifica. Decisione ufficializzata solo a ridosso del GP, domenica. "Sulla penalità non c'è stata alcuna sorpresa, ne ero a conoscenza già la scorsa notte (sabato; ndr). Non ho mai ricevuto regali dai commissari, perciò ok. Alla fine, una volta che ho saputo sarei partito settimo, ero motivatissimo a recuperare ed è quel che abbiamo fatto.

Non voglio parlare troppo della decisione dei commissari, perché non voglio lasciare a nessuno il gusto di parlarne ulteriormente. È chiaro come non sia stata una cosa fantastica". 

Impermeabile alle polemiche

Se la decisione della direzione gara è su un comportamento al volante, c'è tanto altro dietro lo scontro sportivo, in pista, tra i due contendenti al titolo. C'è una guerra politica e tecnica tra Mercedes e Red Bull, ali e motori sotto esame da un anno intero, un clima di tensione che arricchisce la contesa sportiva. Isolarsi da tutto, restare concentrato sull'unica cosa da fare, così Verstappen vive il momento, in un lavoro "semplice", a suo dire: "Correre non è complicato. Ci sono un volante, un acceleratore e un freno. Accade molto show a contorno ma noi piloti sappiamo cosa dobbiamo fare e tutto i resto non conta per me. Devo concentrarmi esclusivamente sul fare il mio lavoro".

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