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Ferrari, lo stop allo sviluppo imposto dal raggiungimento del budget cap

© Ferrari

Torna d'attualità il budget cap, non per violazioni ma per sottolineare quanto sia la tradizionale "coperta corta" con la quale i team devono fare i conti. 

Nei 140 milioni di dollari previsti sul 2022 - ai quali sommare le correzioni al rialzo tra inflazione (+3,1% l'extra riconosciuto), gare sprint (+150 mila dollari a evento) - le squadre devono riuscire a far quadrare i conti e, alla voce sviluppo, ci si trova a dover operare delle scelte.

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In Ferrari l'aggiornamento della F1-75 si è fermato da tempo, con la progettazione e produzione del fondo evoluto nella forma dei convogliatori dei canali Venturi. Una novità fatta esordire in Giappone.

Finiti i soldi accantonati per lo sviluppo 

Mattia Binotto, dopo il GP del Brasile, ha commentato lo stop allo sviluppo deciso dal team, riportando il tutto a una necessità legata al raggiungimento delle spese destinate allo sviluppo.

"Non è stata una scelta, semplicemente abbiamo finito i soldi per il budget cap. Semplicemente abbiamo raggiunto il limite di spesa e non avevamo più opportunità di sviluppare la macchina: siamo rimasti dov'eravamo", ha spiegato il team principal, nelle parole riportate da Race Fans.

Secondo il regolamento finanziario, l'iscrizione a bilancio delle spese sugli sviluppi avviene una volta portato in pista uno specifico componente: verranno a quel punto sommati i costi relativi alle fasi pregresse, produzione in primis.