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Verstappen: "Felice di essere metà belga e metà olandese"

© Getty Images

In un certo senso pure Spa è una tappa di casa, ma la vera gara casalinga per Max Verstappen è il GP d'Olanda. Per lui nato e cresciuto in Belgio ma formatosi professionalmente in Olanda, almeno secondo quanto dice, Zandvoort rappresenta una delle tappe più sentite dell'anno.

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Zandvoort molto diversa da Spa

Vuole vincere Max Verstappen, proprio come l'anno scorso e proprio come avvenuto in 9 occasioni su 14 in questa stagione. Anche se a Zandvoort potrebbe esserci una trama diversa, date le caratteristiche della pista molto differenti rispetto a Spa e sulla carta più favorevoli alla Ferrari: "In Belgio è andata meglio del previsto per noi – ha detto il pilota della Red Bull in conferenza stampa –, il circuito si adattava bene alla nostra macchina, qui però serve un carico aerodinamico più elevato e la velocità in rettilineo è meno importante. Non so quanto saremo veloci rispetto agli altri, è un punto interrogativo. La nostra è una macchina con molta efficienza, che va bene sul dritto. Inoltre a Spa abbiamo trovato la finestra giusta e la macchina era molto piacevole da guidare. Qui non penso avremo problemi di sottosterzo, dipende molto da come lavorano le gomme. A Zandvoort tendono a scaldarsi molto ed a perdere prestazione nel corso del giro, penso sarà così anche quest'anno".

La crescita della RB18 nel corso dell'anno è stata notevole: "Ad inizio stagione la vettura era molto in sovrappeso, bisognava comprendere la nuova macchina e trovare i giusti assetti. In Belgio è andata benissimo, eravamo sui binari sin dalle prime prove, contrariamente all'Ungheria dove venerdì abbiamo fatto fatica, anche se poi in gara ci siamo rifatti. Chi sceglierei tra la macchina 2021 e quella del 2022? Sul giro secco meglio la RB16B dell'anno scorso, anche per il peso. La vettura attuale è più stabile e va meglio alle alte velocità, ma penso che nel complesso sceglierei la monoposto 2021".

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Un cuore a metà

Infine, Max è tornato sul suo cuore a metà tra Belgio e Olanda: "Sono nato e cresciuto in Belgio – ha spiegato -, andavo a scuola appena oltre il confine, ma tornavo in Olanda subito dopo, perché è in Olanda che avevo il kart e l'officina. Non mi pento di correre con licenza olandese, anche se sono felice di essere al 50% olandese ed al 50% belga. Qui c'è un'atmosfera incredibile con un sacco di tifosi orange, anche la passata edizione correre qui è stato qualcosa di incredibile".

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