Caro Autodromo di Monza, adorato bisnonno, buon compleanno e felice centenario. Il fatto che ci sei ancora &egrave; gi&agrave; un mezzo miracolo e quasi fa strano vederti cos&igrave; amato, frequentato e carezzato, anche se,come tutti i tuoi coetanei, sei delicato assai, hai bisogno di molte curee tanta cura. Cos&igrave;, mentre ti vedo spegnere le candeline e odo Bocelli cantare l&rsquo;inno, con Mattarella dolce e impettito, vorrei tanto parlare insieme a te di Nuvolari, Clark, Gethin, Regazzoni, Peterson, i Brambilla e Schumi, invece, lo so, a &rsquo;sto giro tu hai pi&ugrave; a cuore il Presidente della Sagis, il Presidente dell&rsquo;Aci, Liberty Media e i sindaci dei comuni prospicenti. Ti capisco, sai? In fondo alla tua et&agrave;, come si dice, le donne della tua vita ormai son badanti e dottoresse, mica la moglie, l&rsquo;amante o le dive del cinema. Per&ograve; vorrei anche dirti che se in un&rsquo;occasione del genere in tre giorni ti vengono a trovare in trecentomila, vuol dire che qualcosa di buono avraipur fatto, no?    Lo so, lo so, ci sei rimasto male con quella faccenda dei sequestri e dissequestri a razzo nella fan zone eccetera eccetera, perch&eacute; tu non vuoi vedere litigare, dalle tue parti. Siete tutti uguali, voi vecchi buoni e austeri, anche mia nonna me lo ripeteva fino all&rsquo;ultimo: cercate di andare d&rsquo;accordo. Eh, non sempre &egrave; facile. Per&ograve; voglio riferirti le parole di un lettore di Autosprint che mi ha incontrato alla tenda del Lotus Team Classic il sabato, dicendomi: &quot;&Egrave; inutile che si accapigliano per la fanzone e un po&rsquo; di musica tunz tunz! Se davvero hanno rispetto di noi appassionati, ci facciano stringere la mano a Fittipaldi e gustare le Lotus, perch&eacute; questo non &egrave; un beach party ma uno sport fatto di cultura, preparazione e passione. E gratificare i fans a Monza &egrave; diverso da Austin, qui vogliamo libero culto per la storia, per il mito, per l&rsquo;atmosfera che si respira in questo posto e al diavolo la musica yeah e i modaioli&quot;.  Gli Chic a palla, caro bisnonno Autodromo, mentre ti scrivo sono al paddock eaudace mi sto sparando una birra analcolica ghiacciata che mi regaler&agrave; dolori prepartuali e un deeJay spara &ldquo;Everybody daaance, clap your hands,clap your hands!&rdquo; e vedo Damon Hill che parla a SkySportF1 Gb ma non vedel&rsquo;ora di tuffarsi in una delle Lotus, qui portate dal figlio di Chapman. Stessa cosa per Mika Salo, nelle vesti di esperto della steward commission Fia, che gode a togliersi la camicia bianca per infilarsi l&rsquo;ignifuga emandare a mille una Lotus 72. David Coulthard si dedica alla Tv e appare, com&rsquo;&egrave; sempre stato, altissimo, bellissimo, purissimo: solo i capelli ormai grigio-McLaren West avvisanoche il tempo &egrave; passato. Ora lui e il suo nobile team mate Mika Hakkinen sono ancor vicini, a dieci metri, ma li accomunano le telecamere, non pi&ugrave;g li abitacoli. E ti saluta tanto anche Bruno Giacomelli, che il 10 settembre ha compiuto 70 anni e poi la domenica s&rsquo;&egrave; gustato la gara alla Ascari, insieme allafiglia: auguroni anche a Jack O&rsquo;Malley, perch&eacute; di compleanni pi&ugrave; ce nesono e meglio &egrave;. Quando Johnny Herbert incontra Bruno, lo saluta come siconviene un sovrano e udire i due spiegarsi vicendevolmente la Lotus 56Bturbina che gustano smontata sotto gli occhi, &egrave; uno spasso.  Solita storia, il paddock &egrave; un porto di mare e se stai fermo e osservi, nevedi di ogni. Passa Flavio Briatore, reduce dai casi suoi in paddock club,e per una volta pare quasi inosservato. Passa pure il Presidente Fia BenSulayeam e a colpire &egrave; la tinta decisa testa di moro, nonch&eacute; il capello che nel posteriore assume un&rsquo;accuratissima deriva laccata e svergolata, ch&eacute; vorrei chieder lumi al nostro esperto di tecnica Paolo Filisetti, ma poi la lascio l&igrave;. Vuoi sapere la verit&agrave;, caro bisnonno Autodromo? Al paddock di donne ce ne sono poche. In compenso, tanti vanno pazzi per i calciatori. Al cancello Materazzi quasi non riesce a svalicare, perch&eacute; i tifosi assiepati all&rsquo;esterno lo pregano di fermarsi un attimo ancora. E quando arriva Oddo al motorhome Ferrari, tre giallo-Modena del Cavallino lo accolgono manco fosse la reinarnazione di Gilles, mentre Batistuta fa passerella (stavo per scrivere Passarella) con l&rsquo;autore della pole Leclerc, bravo ragazzo pure lui, sai. Domenicali l&rsquo;ho notato di sfuggita, in compenso &egrave; tornato a farsi vedere il baffo Chase Carey.  Sai come sono, questi di Liberty Media, business is business. E anche se sei parco e pure reale, sperano che nel futuro immediato tu un po&rsquo; di soldi, tra pensione e accompagnamento, ne spenda, sia per rinfrescare te che per le casse loro. Dai, so&rsquo; ragazzi. A proposito. Di Verstappen mi salta all&rsquo;occhio che al polso ha un Tag Heuer Monaco come quello di Steve McQueen a Le Mans, ma il suo ha la cassa nera. Il leit-motiv di quest&rsquo;anno &egrave; che lui qui da te non ha vinto mai. Detto e fatto.I l riporto di Vettel oltre che riccio &egrave; sempre pi&ugrave; ingegneristico, con flussi studiati da Luca Furbatto, mentre a Tsunoda chiede l&rsquo;autografo un bimbo di nove anni circa, un palmo pi&ugrave; alto di lui. Con Felipe Massa ciriscambiamo i numeri di telefono e mentre li digita sul mio display, glidico: tanto lo so che me li dai sbagliati. E lui: &quot;Non ti confondere, cos&igrave; con te ci fanno le donne, mica io&quot;.&nbsp; Riconosco Francois Mazet, un GP in carriera con una March, nel 1971: glichiedo che fine abbia fatto il suo amico Zorrex, il leggendario David Thieme della Essex, e lui mi dice che &egrave; vivo, ma da anni &egrave; in ospedale.  A farti gli auguri non mancano neanche le due ruote, vedi il quindicivolte iridato Giacomo Agostini, che sventoler&agrave; la bandiera a scacchi, al quale parlano tutti, ma lui di sua sponte va solo da Federica Masolin, boh, chiss&agrave; perch&eacute;, mentre Guido Meda d&agrave; una pacca sulla spalla a Carlo Vanzini e gli dice buon lavoro. Jacques Villeneuve &egrave; in forma splendida e mi lascia il numero della sua segretaria italiana per un&rsquo;intervista futura, mentre il sempre fascinoso Pino Allievi, la cui prima presenza dalle tue parti &egrave; testimoniata da un basso rilevo assiro della terza dinastia, occhieggia inquieto nei paraggi, alfin dicendo: &quot;non fate scherzi, stasera vengo con voi a mangiare la pizza&quot;. A Giorgio Terruzzi, un altro dei tuoi boyz, lo amano in tanti, ma introppi gli spiegano daccapo come sono fatte le corse e lui li guarda, sta zitto, ascolta, poi saluta e se ne va, buttandosi sopra le spalle due cose che gli strisciano, ma &egrave; solo un attimo. Se incontra quello giusto che non gli sfrantuca la minchia, torna subito a ridere felice. E poi c&rsquo;&egrave; pure Ercole Colombo, qui in servizio la prima volta nel 1961 nelle improbabili vesti di barelliere, ora tornato dal monte di Carezza a indossare il gilet coloniale da fotografo, con cannoni d&rsquo;obiettivi chemanco in Giamaica dopocena in riva al mare. Qui son tutti buoni a scrivere, ma contemplo la bella coppia che ho davanti, a un passo dal motorhome della McLaren, ovvero Giorgio Gori e Cristina Parodi, e medito per un attimo sul fatto che sua sorella Benedetta &egrave; quella che in Italiaha venduto pi&ugrave; libri del dopoguerra, narrando di cucina, allora mi dico vabe&rsquo;, andiamo avanti.  Boh, magari manca qualcosa, anzi qualcuno. Ah, s&igrave;: manca Arturo Merzario, che qui da te ha debuttato in gara nel 1962 e se tu compi cent&rsquo;anni divita lui ne fa sessanta di carriera e magari meritava un invito, neh. Caro e venerdando Autodromo, lo so, sei contento di apprenderle, queste cose, ma ti ho fatto venire sonno, quindi, prima di salutarti, ti raccontosolo questa.  Insomma, vedo Emerson Fittipaldi e mi dice che se sar&agrave; eletto alle politiche verr&agrave; a vivere in Italia. Vedremo, allora. Quindi gi&agrave; chesiamo, arriva un signore anziano, fa per abbracciarlo e gli fa: &quot;Sa, Fittipaldi, ero a vederla mezzo secolo fa in Parabolica. Tanti anni prima nel 1938, il giorno in cui vinse con l&rsquo;Auto Union, mia madre era ai box eda lontano salut&ograve; Nuvolari, che le rispose educato, risalutandola. Erano tempi in cui una donna doveva stare a casa e mai salutare chi nonconosceva, ma, sa, a Monza queste cose sconvenienti potevano succedere enessuno se ne faceva scandalo, perch&eacute; questo &egrave; un posto un po&rsquo; magico,ecco. Ma lei lo sa, signor Fittipaldi...&quot;. E &ldquo;Emmo&rdquo;: &quot;Il fatto che Monza mi abbia visto riapparire qui mezzo secolo dopo &egrave; un&rsquo;altra delle sue magie di cui sar&ograve; sempre grato all&rsquo;autodromo. Queste cose capitano solo qui&quot;.  Capito, vecchio mio?Ti vogliono bene tutti. E quelli tosti, quelli buoni e con loro gli appassionati veri, son tornati per dirtelo, ciascuno a modo suo: auguroni. Noi ti amiamo e vogliamo continuare a stringerti anche dopo e per tanto tempo ancora, trovando le vie giuste per allungarti la vita. Perch&eacute; questo centenario tra poco passer&agrave;. Noi ci stiamo preparando, &egrave; questa la novit&agrave;. 

<p>A prescindere dal finali di GP deludente assai!</p> 

Lettera aperta all&#39;autodromo di Monza

        Venerd&igrave; 13 dicembre Motorsport Technical School, scuola per meccanici ed ingegneri di pista, ha riaperto le aule e i box all&rsquo;interno dell&rsquo;Autodromo di Monza, per dare il via al nuovo anno accademico 2019-2020, con la missione di aiutare i nuovi studenti a realizzare il loro sogno di diventare professionisti del Motorsport. Adria Motor Week: selezionato lo spettatore che far&agrave; la 24 Ore Un inizio con i fiocchi in tutti i sensi, infatti una nevicata abbondante ha battezzato la partenza tingendo il circuito di bianco, mentre nelle loro tute rosse e nere i ragazzi hanno trascorso il primo week end di lezioni teoriche e pratiche di Auto Racing, Moto Racing e Performance Engineering.&nbsp; Sono 71 i nuovi studenti, selezionati tra i moltissimi che quest&rsquo;anno hanno battuto il record di iscritti.&nbsp;Il team MTS &egrave; rimasto positivamente sorpreso dal livello particolarmente alto dei candidati ai corsi di Performance Engineering. Ad 11 di loro sono stati riconosciuti i requisiti per passare la selezione, la maggior parte laureati, alcuni provenienti dal Politecnico di Milano, tutti con un consistente back ground tecnico.  Il Presidente dell&rsquo;Autodromo Pietro Benvenuti &egrave; stato il primo ad accogliere e a dare l&rsquo;imbocca al lupo ai nuovi studenti, che hanno trascorso i primi tre giorni molto concentrati e motivati, coscienti della grande opportunit&agrave; che hanno di far parte della famiglia MTS e di poter frequentare l&rsquo;unica scuola che, per l&rsquo;altissima qualit&agrave; della preparazione che garantisce, ha un tasso di placement dell&rsquo;80% in team del Motorsport. Ha sorpreso piacevolmente tutti anche la visita di un ex allievo, Luca Cecchetto, ora nei box di Formula 1, che ha caricato i ragazzi raccontando la sua esperienza e ha spiegato quanto la passione e la motivazione siano gli ingredienti essenziali per la riuscita di questa impresa. &ldquo;L&rsquo;emozione &egrave; sempre tanta quando si ricomincia - ha detto Eugenia Capanna, fondatrice e CEO della Motorsport Technical School -. Ogni anno &egrave; una nuova sfida per loro ma anche per noi che cerchiamo di offrire una qualit&agrave; sempre pi&ugrave; alta di corsi sempre pi&ugrave; articolati e interessanti. Per esempio, stiamo lavorando ad una nuova versione ad altissimo livello tecnico-esperenziale del Master in Race Engineering da offrire agli studenti del prossimo anno&rdquo;.        

<p>Inizia un nuovo anno accademico per 71 studenti selezionati che cercheranno di rincorrere il sogno di diventare professionisti del Motorsport</p>

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Lettera aperta all'autodromo di Monza

MTS riapre i battenti dell’Autodromo di Monza