L'editoriale del Direttore: Uno straordinario gioco di squadra

L'editoriale del Direttore: Uno straordinario gioco di squadra

"Affrontiamo questa sfida con umiltà e consapevoli dei 20 titoli Mondiali e delle 9 vittorie a Le Mans della Ferrari", John Elkann

Andrea Cordovani

02.11.2022 13:24

L’entrata in scena è da standing ovation. Pelle d’oca e brividi lungo la schiena. Più di mille persone in piedi ad applaudire e al centro della scena lei: la Regina di Cuori. Si muove silente, magnifica e sinuosa la Ferrari 499P. Sale dolcemente la rampa che conduce sul palco in mezzo a una selva di braccia armate di telefonini pronti a immortalare un vero e proprio appuntamento con la storia sulla pista che porta il nome di Enzo e Dino Ferrari. A Imola in una notte di fine ottobre dopo un passato che non è mai passato, cinquant’anni di attesa vengono azzerati. Il sogno è realtà. Quella vettura rossa con sbaffi gialli fa brillare gli occhi al presidente della Ferrari, John Elkann. È stato lui a crederci totalmente. È stato lui a decidere di riannodare i fili di una storia che si era interrotta quando a Maranello e Torino c’erano ancora Enzo Ferrari e il nonno dell’attuale numero uno del Cavallino, l’Avvocato Gianni Agnelli. È stato lui a riportare la Ferrari nelle sfide dove è germogliato il DNA della Scuderia. È un misto di orgoglio ed emozione il presidente mentre spiega che cosa rappresenta per la Ferrari il ritorno con un prototipo nel Mondiale Endurance.

È una meravigliosa storia nella quale si tornano a scrivere nuovi capitoli all’interno di un progetto sul quale punta per primo il numero uno di Maranello. Disegnata dal vento la 499P è vettura estrema con forme affascinanti e una tempesta di cervelli del Cavallino al lavoro dentro a una sfida con asticella altissima. "La 499P ci permette di tornare a competere per la vittoria assoluta nel mondiale endurance – dice il presidente del Cavallino -. Quando abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto, abbiamo seguito un percorso di innovazione e sviluppo fedele alla nostra tradizione che vede la pista come terreno ideale per sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia, prima di trasferirle nelle nostre vetture stradali. Abbiamo affrontato questa sfida con umiltà, ma consapevoli di una storia che ci ha permesso di conquistare più di 20 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans". Cinquant’anni di un’attesa che sembrava non dovesse finire mai si dissolvono con questa vettura che gioca con le emozioni e risveglia antiche passioni. Con un’inevitabile postilla: se la 499 P sarà tanto veloce, performante e affidabile quanto è bella esteticamente, i rivali dovranno preoccuparsi. Questa è sfida esaltante, dove si salda passato e futuro che si scrive dentro a un presente inevitabilmente già carico di grandi aspettative, perché  quando una Ferrari scende in pista lo fa sempre per vincere. Pressione su pressione in un momento solenne per chi ha a cuore le sorti del Cavallino. Una sfida totalizzante per lo stato maggiore di Maranello. È anche uno straordinario lavoro di squadra.

UN SOGNO CHE SI AVVERA

Antonello Coletta un giorno come questo lo aspettava da tempo. In Ferrari dal 1997, il manager romano ha sempre sognato il ritorno di un prototipo del Cavallino. È uomo che guarda oltre il capo delle Attività Sportive Ferrari GT. Da 25 anni in servizio permanente effettivo a Maranello sa che questo è un momento davvero importante. E anche di più. Come piaceva a Enzo Ferrari, il nome della vettura è il frutto del ritorno alla tradizione: 499 come cilindrata unitaria del motore; P come prototipo. È l’evoluzione in epoca moderna della stirpe delle 250P e delle 330P. Sottolinea Coletta: "Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati. La 499P è un sogno che si trasforma in realtà. Oggi è un momento importante per tutte le persone che negli ultimi due anni hanno lavorato duramente a questo progetto. Abbiamo voluto omaggiare la nostra storia, con tanti piccoli e grandi richiami ad un passato fatto di successi e titoli. Nel farlo però, abbiamo guardato avanti, creando un manifesto del nostro impegno nel mondiale endurance - spiega ancora Coletta - La 499P è un prototipo che è marcatamente Ferrari, nel significato più completo del termine".

LA SFIDA CONTRO IL TEMPO

Dal giorno dell’annuncio del progetto Hypercar per la Ferrari, (24 febbraio 2021) è iniziata un’incredibile corsa contro il tempo nella quale è stato coinvolto il Centro Stile Ferrari sotto la direzione di Flavio Manzoni. La 499P è un capolavoro di aerodinamica con forme semplici e sinuose, espressione esplicita del DNA del Cavallino. L’equilibrio tra tratti tesi e superfici fluide, espresso con un linguaggio futuristico, puro ed iconico, definisce un’architettura chiara ed essenziale. È dipinta di rosso con una grande striscia gialla che va dal tetto alle fiancate, a richiamare il colore della città di Modena e il legame con un’altra celebre vettura, quella 312 PB del 1973 che fu l’ultima Ferrari a essere schierata ufficialmente nel Mondiale Prototipi. Il numero 50 sulla carrozzeria ricorda che nel 2023 sarà passato mezzo secolo da allora.

STORIA DA RISCRIVERE

L’avventura della Ferrari nel campionato del mondo marche risale a quasi 70 anni fa. È il 1953 l’anno che segna il primo capitolo della storia. La neonata Commissione Sportiva Internazionale (CSI) della Federazione istituisce per la prima volta il campionato che nel corso degli anni conobbe numerosi mutamenti regolamentari, stavolta tanti repentini da suscitare sconcerto e disorientamento nelle Case colte impreparate dalle decisioni dell’autorità sportiva. Proprio una contestazione all’introduzione delle nuove regole decretò la decisione di Enzo Ferrari di non partecipare ufficialmente ad alcuna prova del campionato del 1968 (accadeva per la prima volta dal 1953). Tornata a gareggiare nelle corse del Mondiale Marche nel 1969, la Ferrari, ancora perché in disaccordo con una nuova regolamentazione, e dopo aver perso sul fil di lana il titolo in favore della Matra-Simca, si ritirò definitivamente alla fine del 1973, decidendo di concentrarsi unicamente sulle gare del mondiale di F.1. Nel Mondiale Marche, che a seconda dei regolamenti succedutisi fu riservato alle categorie Sport, Prototipi o Gran Turismo, la Ferrari ha conquistato 13 titoli, l’ultimo nel 1972. In realtà il Drake ne conteggiava uno in più. Nel 1952 (un anno prima dell’istituzione del campionato) la Federazione come riconoscimento per le vittorie ottenute dalla Ferrari nella categoria Sport, aveva inviato a Enzo Ferrari un diploma “Champion du Monde” che è stato religiosamente custodito nella galleria dei trofei della Casa. Il diploma è del tutto uguale a quelli che furono rilasciati negli anni successivi quando l’istituzione fu ufficializzata e Ferrari ne ha sempre preteso il riconoscimento. L’ultimo successo ottenuto da Maranello nel Mondiale Marche risale al 25 maggio del 1973, alla 1000 Chilometri dell’ADAC e porta la firma di Jacky Ickx e Brian Redman con la 312 PB.

COINVOLTA TUTTA L’AZIENDA

Il ritorno ufficiale coincide con i 100 anni della classica della Sarthe, che andrà in scena il prossimo 10- 11 giugno. "Nel progetto – spiega Coletta – sono stati coinvolti tutti i settori dell’azienda, sotto la direzione tecnica di Ferdinando Cannizzo. La nostra filosofia è utilizzare le corse per sperimentare soluzioni da riversare sulle auto stradali e anche questo Prototipo sarà un laboratorio di ricerca a cui attingere per la produzione di serie, con un occhio alla sostenibilità".

ENDURANCE BELLO COME NON MAI

Se con le monoposto Ferrari ha conquistato 31 campionati del mondo tra piloti e costruttori, il palmares nell’endurance non è da meno, con 29 titoli e 9 affermazioni assolute a Le Mans, terza in questa speciale classifica dietro a Porsche e Audi. Dice Coletta: "È un momento importante per l’Endurance, forse il migliore di sempre, e dobbiamo approfittarne. Non potevamo restare fuori dalla sfida. L’obiettivo è vincere a Le Mans e nel Mondiale, fermo restando che i nostri titoli recenti non sono stati considerati abbastanza, ma oltre all’ambizione abbiamo anche l’umiltà di riconoscere che alcuni dei nostri avversari potranno contare su più esperienza di noi in questa disciplina".

DEBUTTO IN GARA A SEBRING

L’inizio dell’avventura nel Mondiale Endurance è quasi dietro l’angolo. Sarà la pista di Sebring a marzo 2023 a tenere a battesimo il debutto della 499P nella serie iridata. L’effetto dell’entrata in scena del Cavallino nella sfida di più alto livello del WEC ha fatto da detonatore per far riesplodere la passione in un mondo endurance che con le Hypercar ha la magnifica occasione di tornare a essere serie di riferimento dopo alcune stagioni che a livello di sfida assoluta sono state tutto meno che esaltanti.

LA SFIDA PIÙ GRANDE DEL WEC

Occorre andare alla riscoperta di un mondo, ingiustamente considerato minore e non facilmente accessibile a livello di regole se non agli addetti ai lavori. Certo l’entusiasmo del ritorno di un prototipo rosso è buon combustibile ma servirà anche una copertura mediatica diversa per un campionato che deve uscire dai propri confini e tornare a generare passione. È questa la sfida più grande per rendere il giusto merito a un impegno clamoroso da parte delle Case costruttrici.

E ADESSO IN BAHRAIN…

E ora mentre prosegue incessante la fase di sviluppo sulla 499P (sono stati già coperti 12mila km di test) c’è un altro grande appuntamento al quale la Ferrari non vuole assolutamente mancare. La conquista del titolo iridato GT nell’endurance nell’ultima apparizione della magnifica 488 GTE, la vettura più vincente di sempre nella storia della Scuderia, che dall’11 al 13 novembre si presenta in Bahrain, nel round conclusivo del Wec 2022, da leader del campionato nella classe Gran Turismo. La vettura che ha conquistato più di 500 vittorie nella sua straordinaria parabola GT vuol lasciare l’ultima Grande Firma prima di un futuro che riporta Maranello alle origini della sua inimitabile storia.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi