L'editoriale del Direttore: Una Ferrari a due volti

L'editoriale del Direttore: Una Ferrari a due volti© Getty Images

Il podio e la pole a Sebring sono stati un boost incredibile per una 499P che riporta il nome Ferrari nel modo migliore nel Mondiale dopo mezzo secolo di lontananza

Andrea Cordovani

20.03.2023 ( Aggiornata il 21.03.2023 09:30 )

Spacciatori di vittorie stupefacenti. Quelli della Red Bull sono cosi. Prendere o lasciare. Un’altra doppietta delle RB19 inchiodano a una realtà. Non ci sono paradisi artificiali. È la conferma che non c’è storia. La squadra campione del mondo viaggia su altri livelli, in altra dimensione. C’è un solco profondo che la divide dal resto della concorrenza. Fanno un campionato a parte con Max Verstappen e Sergio Perez (divisi da un solo punto sull’attico della classifica) a giocarsi la vittoria. Liberi di farlo. Almeno stavolta. E anche in presenza dei primi balbettii con l’affidabilità. Dopo due round il Mondiale di F.1 è già in balia della truppa di Horner. Sarà dura togliersi qualche soddisfazione contro questa corrazzata. È bene dirlo forte e chiaro.

Per la Ferrari, invece, il Gp dell’Arabia Saudita è un altro mezzo incubo. La SF-23 a Jeddah è stata la quarta forza in pista. È un avvio di stagione tutto in salita per Maranello un brutto risveglio dopo i proclami di inizio stagione quando tutti indicavano la Rossa come spina nel fianco della Red Bull. Invece ci ritroviamo con una Rossa con tante spine che fatica a tenere il passo dei rivali. Dopo due GP non è ancora tempo di sentenze, siamo lontani dai verdetti definitivi, ma è abbastanza evidente che sarà una stagione dura per la Ferrari in un Mondiale di F.1 dove l’equilibrio, dietro alla Red Bull, è ancora tutto da stabilire e le corse da disputare sono ancora 21. Non è tempo di croci da gettare addosso, non è il caso di istituire processi. Solo la presa di coscienza che la stagione si sta indirizzando nel modo che nessuno avrebbe voluto. Certo sulla carta il tempo per recuperare c’è tutto: ma inutile illudersi di vedere uno spettacolo con le Rosse assolute protagoniste della scena. Finora la pista, purtroppo, ha detto altre cose… 

UNA ROSSA CONSISTENTE

Il Gp dell’Arabia Saudita è stato preceduto dal debutto della Ferrari 499P nel Mondiale Endurance. A Sebring l’esordio della Hypercar di Maranello è stato subito consistente. Prima la straordinaria pole, roba da stropicciarsi gli occhi e grande emozione, poi il terzo gradino del podio in un WEC partito, come era da aspettarsi, nel segno della Toyota. Per il Cavallino l’avventura è scattata nel segno positivo. Ci sono tutti i presupposti per assistere a una stagione da grande protagonista per la Rossa che riporta un prototipo di Maranello a lottare per il titolo iridato a cinquant’anni dall’ultima partecipazione nel campionato del mondo. Può solo crescere la 499P che al battesimo su una pista impegnativa come quella in Florida ha saputo catalizzare su di se l’attenzione e l’apprezzamento per una prestazione che davvero fa ben sperare. Le Toyota sono un rivale tosto e rappresentano un punto di riferimento per tutti nella categoria. Ma i giapponesi sono consapevoli di avere a che fare con un avversario che ha tanta voglia di costruire un sogno.

Sottolinea Antonello Coletta dopo il round d’apertura del Wec: "Siamo andati oltre gli obiettivi che ci eravamo preposti, considerato che il nostro auspicio era di conquistare il podio, e a questo abbiamo aggiunto una splendida pole position. Siamo felici e al contempo consapevoli che la strada da percorrere è lunga. In campionato ci confrontiamo con alcuni avversari molto esperti e veloci, e con altri affacciatisi di recente al panorama delle Hypercar, come noi, ma altrettanto veloci. Ci godiamo questi risultati, ringraziando tutto il team per il lavoro svolto negli ultimi otto mesi che ci ha permesso di gareggiare su una pista impegnativa come Sebring senza incontrare problemi di affidabilità". C’è anche un’altra Rossa che non vede l’ora di far battere forte il cuore dei suoi tifosi...


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