In Messico Verstappen eguaglia Prost per numero di vittorie e conquista il 16° successo stagionale. Ora l'attenzione si sposta tutta sul GP del Brasile e sul gran finale del WEC in Bahrain
Straripante come sempre Max Verstappen fa cadere anche il Messico ai suoi piedi e allunga una striscia vincente che rimarrà nella storia. Beffato dalle Ferrari in qualifica, l’olandese domina senza la minima sbavatura e cattura la sedicesima vittoria stagionale, 51esima perla di una carriera sempre più esaltante. Sovrano incontrastato nel Nord America, il tre volte Campione del Mondo si prepara a far sussultare anche il Brasile dove questo Mondiale anestetizzato da Max e dalla Red Bull farà tappa nel prossimo fine-settimana.
Alle sue spalle chiude Lewis Hamilton, scintillante come nei giorni migliori, che adesso freme sempre di più per tornare a vincere. E chissà che l’impresa a questo punto non possa centrarla a Interlagos, pista che da sempre porta nel cuore. Sul terzo gradino sale Charles Leclerc, autore di una pole strepitosa, e colpito al via da una manovra troppo azzardata di Checo Perez, subito out nella gara di casa. L’uscita di scena dell’idolo locale è stata accolta con grande rabbia dai tifosi messicani. Alcune immagini sul social raccontano di una rissa avvenuta in tribuna. Nel mirino alcuni supporter del Cavallino aggrediti e pestati dall’inviperito pubblico locale. È il racconto di una follia che in televisione non ci è stata mostrata ma che dà la misura di quanto sia cambiato questo mondo e da chi sia sempre più popolato.
Oltre a questo tristissimo episodio da cronaca nera, la trasferta della Ferrari in Messico racconta di una prestazione a due facce. Dopo la prima fila conquistata dalle Rosse al sabato, è arrivato il terzo posto con Charles e la quarta piazza con Sainz. Il massimo che il Cavallino poteva conquistare e soprattutto un buon bottino che consente a Maranello di tenere ancora ben accesa la speranza della conquista del secondo posto nel Mondiale Costruttori, distante 22 punti. Nel prossimo fine settimana si torna in pista in Brasile e c’è pure la gara-sprint. La lotta dietro all’imprendibile accoppiata Verstappen-Red Bull è apertissima.
Nel prossimo weekend intanto va in scena l’atto finale del Mondiale Endurance. Si corre in Bahrain e dopo la conquista del titolo Costruttori da parte della Toyota, resta ancora da assegnare il titolo Piloti ancora in bilico tra i due equipaggi della Toyota. Una lotta che vede ancora in gioco i ferraristi. Saranno infatti 39 i punti assegnati dalla prova finale (1 per la pole e 38 per la vittoria), punteggio maggiorato che tiene ancora accesa qualche speranza per Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (terzi a 102) e Fuoco-Molina-Nielsen (quarti a 97), rispettivamente staccati di 31 e 36 punti dai leader Buemi-Hartley-Hirakawa (132), mentre Conway-Kobayashi-Lopez li incalzano a quota 118.
L’aritmetica dice chiaramente che serve un ritiro della GR010 #8 ed al massimo un quarto posto della #7 per riaccendere le speranze della 499P #51, obbligata comunque a vincere al pari della #50, che deve pero? anche sperare che Koba & Co non facciano meglio di una quinta piazza, fermo restando lo zero in casella dei capoclassifica. Calcoli che rendono le possibilità delle Rosse ridotte davvero al lumicino, ma non del tutto azzerate. È l’ultima battaglia di una stagione clamorosa, resa indimenticabile dalla vittoria della 499 P alla 24 Ore di Le Mans del Centenario. A Sakhir farà molto caldo.
Kalle Rovanpera si riconferma Campione del Mondo rally. A 23 anni conquista il secondo Titolo iridato della carriera e si ritaglia uno spazio enorme tra i grandi della specialità. È una favola straordinaria quella che sta scrivendo il finlandese, testimonial di un Mondiale Rally in sofferenza, sempre piu? bisognoso di un anti- doto che possa risollevarlo. Una stagione condotta in porto dosando sapientemente piede destro e fosforo, tesa a trarre sempre il massimo risultato in ottica campionato. Si chiude così con una gara d’anticipo la corsa al Titolo Piloti, dopo che la Toyota aveva chiuso il discorso Mondiale Costruttori in Cile.
Intanto dalla Finlandia rimbalza un sussurro destinato a diventare grida qualora si dovesse verificare. Si dice infatti che Rovanpera continuerà nei rally solo per un paio d’anni e poi correrà in qualche altra categoria, perché la sua superiorità lo annoia. Può darsi che la vicenda finisca così, di certo è un campione ancora in crescita che ha un margine di miglioramento vista la sua giovane età. Solo Ogier e Tanak, non a caso altri due Campioni del Mondo, hanno dimostrato di saperlo metterlo in difficoltà. Senza però frenare la sua scalata al vertice di una specialità che ha bisogno assoluto di una scossa, per non rischiare di perdere anche il talento planetario di Jyvaskyla.
Ma basta ché ci sono più GP che estrazioni del lotto
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