L'editoriale del Direttore: connessi a Ollie-fans

L'editoriale del Direttore: connessi a Ollie-fans© Getty Images

Nel GP dell'Arabia Saudita Verstappen continua a dominare tra le polemiche interne a Red Bull, mentre la Ferrari mostra tutti i suoi progressi anche con un Bearman da applausi

Andrea Cordovani

11.03.2024 17:49

Un’altra doppietta Red Bull, un altro Gran Premio di veleni nel team Campione del Mondo. L’ennesima prova di forza di Max Verstappen. Dal Bahrain all’Arabia Saudita il copione non cambia. Il secondo uno-due consecutivo dei padroni del Mondiale matura in un clima sempre più torrido dentro una squadra squarciata da una lotta di potere che solo i grandi successi del 2023 sono riusciti a tenere nascosta. Ora che neanche i trionfi bastano più a saldare due fazioni si respira l’odore acre del regolamento di conti. Red Bull è un team sotto pressione, ma solo per quello che riguarda le vicende extra corsa. Nonostante il terremoto mediatico che negli ultimi quindici giorni ha fatto sussultare il team di Milton Keynes con continue scosse sussultoree che hanno costretto nel giro di due GP a far scendere in campo tutti i padroni dell’Impero,

Max Verstappen continua a danzare sul tetto del mondo. Imperturbabile, insensibile a ogni tipo di pressione. Casco in testa, visiera abbassata, occhi persi nel vuoto. L’olandese tre volte Campione del Mondo si isola dal pianeta Terra e entra nella sua dimensione. Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così di uno che pensa solo a una cosa: continuare a dominare. “Si dovrebbe parlare solo di quanto è bravo Max e invece è Horner che si sta prendendo tutta la scena in questi giorni”, ha tuonato dal Belgio suo papà Jos, lanciando l’ennesima frecciata verso il team principal. Dopo due gare devastate dalle polemiche con scandali messi al sole restano tanti fantasmi sullo sfondo e anche un’angosciosa premonizione: un’altra stagione monomarca Red Bull nonostante il grande rischio di implosione.

Bearman, dopo l'explot Ferrari quale futuro lo attende nel 2025?

La Ferrari si conferma prima rivale dei Campioni del Mondo.

Charles Leclerc sale sul terzo gradino del podio. Stavolta il monegasco chiude la gara facendo segnare anche il tempo più veloce all’ultimo giro, un’orgogliosa ultima firma dentro a una corsa che ha confermato una Rossa ben più tosta dello scorso anno. Certo il gap da colmare resta importante ma il Cavallino dimostra un volto diverso. Ha voglia di giocarsela, prova a limare il distacco. E che la SF-24 abbia un buon potenziale lo dimostra anche la prestazione dell’esordiente sognante Oliver Bearman.

Improvvisamente connessa a Ollie-fan la Formula Uno ha messo in linea una straordinaria storia di Motorsport. Il debutto dell’impaziente inglese è un meraviglioso apostrofo rosso dentro alla parola Ferrari. Catapultato dalla F.2 sulla Rossa, causa appendicite di Carlos Sainz, il 18enne (il più giovane ad aver debuttato su una vettura del Cavallino in F.1) ha messo in vetrina grandi attributi e prestazioni top e ha chiuso davanti a Hamilton e Norris, artigliando una settima piazza da applausi. Nervi saldi e nessuna pressione, l’inglesino, compagno di Kimi Antonelli nella Prema in F.2, ha mostrato grandi numeri e una notevole capacità di apprendimento. A Jeddah si scrive una bella pagina di motorsport, una realtà che ha i contorni della favola.


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