Formula E, Jaime Reigle: "Roma ha il DNA della FE"

Formula E, Jaime Reigle: "Roma ha il DNA della FE"

L'amministratore delegato della serie elettrica ci ha racconato cosa si aspetta dall'evoluzione delle Gen3 e perché Roma è una tappa irrinunciabile per la Formula E

20.04.2023 14:56

Sicuramente non sarà un ePrix di Roma come tutti gli altri. La doppia sfida italiana (qui i biglietti), oltre a mettere alla prova sul velocissimo circuito cittadino dell'Eur le nuove Gen3, cambia posizione in calendario. Dalla primavera, trasloca al 15 e 16 luglio come penultimo appuntamento della stagione: la calda estate romana potrà diventare ancora più torrida perché il campinato può decidersi porprio nella Capitale.

L'Urbe resta un punto importate sulla mappa della Formula E e lo sarà anche in futuro. Infatti,  sebbene la corsa al "Colosseo Quadrato" sia confermata fino al 2025, nella lunga chiacchierata che abbiamo avuto con Jaime Reigle, il CEO della serie, abbiamo potuto appurare come la FE non voglia assolutamente andarsene, oltre a fare un punto completo sulla stagione in corso.

Cosa ci ha detto Jaime Reigle

Come giudica questa prima parte di stagione?

"Siamo molto contenti di questa prima parte di stagione che ha come protagoniste assolute le Gen3, ma come in tutte le cose ci sono aspetti positivi e negativi. Per noi è un grande anno perché oltre alle nuove vetture, abbiamo anche nuove squadre come Maserati, McLaren e Cupra, ma la sentiamo veramente molto perché è la prima "vera" dopo il Covid. Le Gen3 sulla carta sono molto esaltanti: sono più potenti, più leggere e più difficili da guidare, ma d’altro canto ci sono criticità perché i team non hanno avuto molto tempo per provarle. Da quello che vedo, però, l’azione in pista è migliorata, ci sono più sorpassi e la monoposto risponde al concetto per cui è stata concepita: rendere le gare più spettacolari, anche grazie ai piloti. Per ora la stagione è splendida".

Questo è il punto di partenza delle Gen3. Quale sarà la loro evoluzione in termini di performance nel futuro?

"Al momento le prestazioni che abbiamo raggiunto sono impressionanti perché in un circuito cittadino toccano facilmente i 250 - 260 km/h. Da vedere sono spettacolari, la performance è buona e il programma Gen3 andrà in contro ad alcuni step di evoluzione principali nei suoi 4 anni di vita. Il primo miglioramento, visibile in questa stagione è senza dubbio quello umano. I piloti comprenderanno meglio la vettura gara dopo gara, e solo in questo aspetto c’è molta prestazione inespressa, che c’è e che arriverà. Nei prossimi anni avremo il pit stop per la ricarica veloce in gare, che è molto sfidante perché cambia le strategie e la dinamica del veicolo. Stiamo discutendo le specifica per la versione EVO, non c’è ancora nulla di confermato, ma lavoreremo sul regen per dare più potenza in determinanti momenti di gara e stiamo studiano aggiornamenti per l’aerodinamica, mentre Hankook sta sviluppando gome con set specifici per performace e bagnato. Infine lavoreremo anche sulla capacità delle batterie".

Sono entrati nuovi Costruttori, come quelli che ha citato, ma altri, come Mercedes e BMW, hanno lasciato. Teme che la concorrenza di altre serie come il WEC possa portare via competitor alla FE?

"Quando ho iniziato in FE nel 2019 avevo 9 costruttori, il WEC ora nel a 12. Sicuramente il numero di Costruttori che partecipano a un campionato è sintomatico del suo successo. Noi abbiamo perso Case tedesche, nonostante i loro forti investimenti sull'elettrico, quindi dobbiamo porci degli interrogartivi: hanno torto loro o stiamo sbagliando qualcosa noi? E come prima risposta abbiamo cambiato monoposto, il format delle qualifiche e il regolamento per rispondere anche alle esigenze della Case. E infatti ci sono stati gli ingressi di Maserati McLaren e Cupra. Comunque non possiamo ingnorare che ci sia della competizione, ma credo che noi della FE siamo in una posizione ottima perché è quella la direzione che ha preso l’industria automobilistica e noi dobbiamo lavorare per rendere la nostra disciplina sempre più interessante dal punto di vista sportivo e di attrattività del prodotto. Il WEC è stato furbo ridefinendo lo spirtio del regolamento, ma non la vedo come una cattiva cosa per noi. Significa solo che non dobbiamo smettere di migliorarci: se noi continuano ad avere buone gare, piloti forti e spettacolo in pista, la gente ci continuerà a premiarci. Anzi, siamo in una posizione migliore rispetto a tre anni fa perché il mondo sta andando verso l’elettrico e chi vuole fare un investimento nel motorosport nei prossimi 10 anni, deve perfora guardare noi".

Che novità ci saranno per l’eprix di Roma?

È una delle gare preferite dei piloti, ma anche dai tifosi per lo spettacolo in pista e fuori. Io dico che Roma e nel DNA della FE e non dobbiamo cambiare molto perché è una grande pista con i suoi tratti veloci e le difficili chicane e le nuove auto renderanno tutto più esaltante. Quest’anno stiamo lavorando per coinvolgere ancora di più i fan con, ad esempio, spettacoli e concerti pre e post gara come ci sono stati in Messico e come ci saranno a Berlino".

La gara dalla primavera si sposta in piena estate. Il caldo sarà una bella sfida per uomini e macchine

"Guardando il calendario noi lavoriamo per avere le stesse gare sempre nello stesso momento dell’anno, per dare un senso di continuità ai fan. Noi siamo un campionato giovane, e dobbiamo avere anche la capacità di adattarci ai cambiamenti come le nuove città entrate in calendario. Aprile er abbastanza pieno e con incastri difficili da trovare, parlando con i nostri partner di Roma abbiamo deciso di sportarci in estate, anche per permettere ai turisti di potersi godere lo spettacolo della FE. Ma non è strutturale, l’anno prossimo decideremo, dopo aver parlato con tutti i protagonisti, cosa sarà meglio fare".

Roma è confermata fino al 2025, ma ci può anticipare se ci sarà anche in futuro?

"Per me l’Italia e Roma hanno tutto quello che cerchiamo quando pensiamo ai posti dove portare gli ePrix. La città è stupenda e l’Italia ha una grande tradizione motoristica, il contesto è perfetto. E abbiamo anche una squadra italiana con Maserati. Anzi, se non ci fosse una gara in Italia, sarebbe la mia priorità portarla in calendario. Certo, posso parlare solo per me e non per chi governa al città,, ma dal nostro punto di vista Roma è troppo importante per quello che è e rappresenta per la cultura occidentale".


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