Maffei: "In Formula 1 urgono cambiamenti su motori e Drs"

Maffei: "In Formula 1 urgono cambiamenti su motori e Drs"© sutton-images.com
Il presidente di Liberty Media ribadisce la necessità di cambiamenti anche sulle qualifiche e l'equilibrio finanziario tra le scuderie
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F.P.

13.03.2017 14:48

Sono necessari dei correttivi e servono anzitutto sui motori impiegati in Formula 1 e i dispositivi per sorpassi artificiali come il DRS. E' il convincimento di Greg Maffei, presidente e CEO di Liberty Media, intervenuto nel corso della conferenza Deutsche Bank 2017 Media, Internet and Telecom in Florida. Ricordando quanto sostenuto da Ross Brawn nei mesi scorsi, direttore sportivo di Formula One Group e braccio destro di Chase Carey, è facile immaginare che la visione della nuova proprietà della Formula 1 vada in una direzione in parte diversa da quella supportata dalla FIA. Resta la Federazione l'organo deputato a definire i regolamenti sportivi e tecnici, non va dimenticato.

Todt fermamente convinto che non si possa tornare indietro, ai motori di un decennio fa. Maffei e Brawn a disegnare un futuro che alle power unit ibride apporti delle modifiche. Renderle più semplici oltre il 2020? E' una delle strade possibili. «Ci sono alcune cose da fare sui motori, altre da fare sul sistema DRS, su come avvengono le qualifiche. Interventi da realizzare sul lungo periodo per provare a equilibrare l'ammontare di soldi ricevuto dalle scuderie di vertice e quelle di coda», ha commentato Maffei.

L'idea del budget cap è un'altra delle misure care a Maffei, ma sarà molto difficile farla passare tra i team, oltre a essere inapplicabile senza un nuovo Patto della Concordia, in vigore dal 2021: «Se pensiamo alla NFL, ci sono misure tali che equilibrano le squadre, c'è un forte salary cap. In Formula 1 esistono differenze enormi, top team che spendono 500 milioni e squadre delle posizioni di coda che ne spendono 100. E' folle nonché difficile da risolvere».

Quando si parla di radici della Formula 1, ribadisce la volontà di un'Europa che torni a essere centrale per lo sport: «Ci sono sempre state piste che sono uscite e tornate in calendario. La cosa si fa più negativa quando si tratta di piste storiche in Europa occidentale, che sono nel cuore dei tifosi, come la Germania. Ma ci sono dei passi avanti per riportarle in calendario, ricordate che abbiamo aggiunto il Paul Ricard in Francia, un altro posto in cui non siamo stati per alcuni anni. Le origini della Formula 1 sono in Francia e Inghilterra, siamo fermamente convinti del dover avere in calendario posti come Silverstone, le piste in Francia e Germania, e renderli eventi emozionanti, che siano un vantaggio per tutte le parti».

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