Lewis si spertica in complimenti per l'ex team-mate, come sostituto per Alonso a Indy, e dice che preferirebbe correre in Nascar o addirittura MotoGP
La prima parte della conferenza stampa dei piloti F1 a Sakhir ha visto la partecipazione anche di Sergio Perez e Stoffel Vandoorne, ma il più "richiesto" è stato ovviamente Lewis Hamilton, attuale capoclassifica a parimerito con Vettel.
La prima domanda verte sulle condizioni climatiche del Bahrain, particolarmente calde: «Io sono sempre contento di tornare a correre qui e trovare queste fantastiche condizioni meteorologiche. Finora è andato tutto bene e ringrazio il team che mantiene sempre livelli molto alti. Se questo caldo favorirà la Ferrari? Di certo hanno mostrato un passo fantastico finora, e se ricordiamo nella prima gara a Melbourne, in condizioni calde, hanno dimostrato di essere veloci». Serve una preparazione specifica per gareggiare con questo caldo? «Sono arrivato qua già da martedì proprio per adattarmi a queste condizioni, per il resto serve allenarsi un po': è un lavoro duro ma va fatto».
Come ci si attendeva, gli viene chiesto poi un parere sulla dichiarazione di Alonso che andrà a correre alla 500 Miglia di Indianapolis: «Credo sia bellissimo che un pilota possa fare una mossa simile. Ricordiamoci che in passato i piloti potevano andare a correre anche in serie diverse dalla Formula 1. Spero inoltre che al suo posto a Montecarlo torni a correre Jenson, sarebbe bellissimo. È uno dei piloti migliori, i piace molto, pochi con la su classe e la sua esperienza». Ma a te piacerebbe correre a Indy? «Al momento sto facendo il campionato F1 e voglio partecipare a tutte le gare, senza saltarne una. Magari potrei provare con qualcosa nei weekend liberi, come in Nascar o anche la MotoGP, mi piacerebbe correrci».
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E quale sarebbe la difficoltà maggiore nel correre in Indycar per un pilota F1? «È una categoria completamente diversa. Non ho mai guidato sugli ovali, sarebbe una situazione del tutto differente, con quella pendenza, la larghezza delle piste, il diverso sfruttamento delle gomme… Immagino non sia semplice farlo di primo acchito e su un solo tentativo come ha in programma Fernando, ma parliamo di uno dei migliori piloti al mondo… Sicuramente farà bene anche se non avrà la stessa esperienza degli altri, e anche per noi sarà interessante vedere come se la caverà».
Cambiando argomento, cosa significa lottare contro un 4 volte campione del mondo oppure contro il proprio compagno di squadra? Qui Lewis ribadisce il pensiero già espresso altre volte: «Sicuramente è più emozionante gareggiare contro un pilota di un'altra squadra. Le lotte più belle in passato sono state per esempio contro la McLaren o contro la Ferrari. Una battaglia tra Mercedes e Ferrari è tra team storici!». Però nel caso del compagno di team puoi osservare i suoi dati di telemetria, mentre se il rivale è su un'altra macchina… «Sicuramente è più difficile… Non è una difficoltà particolare, piuttosto qualcosa di diverso. Per esempio nelle scorse qualifiche le Ferrari sembravano più veloci, ma senza dati da comparare mi sono basato solo su me stesso e ho spinto il più possibile, e alla fine…».
Questo GP segue direttamente quello in Cina, subito il weekend successivo: cosa significa per i piloti, è più impegnativo? Dopo la risposta di Perez che sottolinea invece la fatica dei meccanici che non possono riposare come invece i piloti, Hamilton aggiunge: «Penso che per i piloti sia più semplice fare due gare consecutive, perché aiuta a rimanere concentrati. Se c'è una pausa prolungata è più difficile riprendere la concentrazione. Indubbiamente è più dura per i ragazzi del team, ma devo dire che i nostri adorano il loro lavoro, hanno entusiasmo e motivazione, e non li ho mai visti lamentarsi per questo».
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