Da Hamilton penalizzato a Magnussen "rotto", ci si aspettano grandi "ritorni" dalle retrovie. E anche stavolta le qualifiche prefigurano una gara non banale
A Spielberg solo 42 millesimi hanno fatto la differenza tra la bella pole di Valtteri Bottas - che quando sveste il ruolo di scudiero risulta sempre molto brillante, qui alla seconda pole di carriera - e il secondo posto di Sebastian Vettel, che infatti confidava molto nel secondo tentativo in Q3 dato che nel primo era finito un po' troppo largo all'ultima curva. Tentativo che purtroppo per lui è stato annullato dalle bandiere gialle connesse allo stop in pista di Romain Grosjean. Un'eventualità che, per quanto spiacevole, è sempre prevedibile finché non si studieranno rimedi: non intendiamo criminalizzare i piloti "colpevoli" (anche perché, come stavolta, può essere un problema tecnico) ma basterebbe prevedere zone di "ricovero" immediato delle monoposto o lo stop del cronometro, in tali situazioni.
A prescindere da tali problematiche generali, anche Lewis Hamilton avrebbe voluto sfruttare una possibilità in più per togliersi da una terza posizione di qualifica che non gli è certo usuale. E che per di più diventerà ottava in griglia di partenza, per via della penalità conseguente alla sostituzione del cambio. Una gara in salita per l'inglese, che però potrà sfruttare una strategia alternativa: partirà infatti con le Pirelli supersoft, anziché ultrasoft come gli altri primi 10, avendo passato le Q2 con quelle. Va oltretutto sottolineato che nelle prove libere Hamilton è sempre stato rapidissimo con le mescole più dure, quindi data la velocità sua e della W08 è facile prevedere una rimonta consistente. Se però sarà sufficiente per riprendere i primi, lo vedremo in gara.
Ammesso ovviamente che Bottas nelle fasi iniziali pensi a fare la sua gara e non a ostacolare gli altri per "beneficio di squadra"… Il via potrà essere un problema, perché la prima curva è molto secca e ci sono le Red Bull pronte ad approfittare della loro buona motricità, ma ovviamente anche per questo non si può far altro che confidare nella sorte e nel buon senso, elementi non sempre abbondanti, soprattutto quando come in questo caso si prefigura una gara che potrebbe "fare la differenza" in campionato…
Da seguire anche le immediate retrovie, vuoi per il buon 7° tempo di Romain Grosjean (6° in griglia), vuoi perché abbiamo sempre il "litigioso duo" della Force India lì vicino, per quanto "separati" da Hamilton al via. Intendiamoci: Sergio Perez ed Esteban Ocon sono ottimi piloti e non si pretende si trattengano, ma di fatto la loro voglia di non cedere nulla ha finora fatto più danni che altro, alla squadra.
Peccato piuttosto che Kevin Magnussen non sia riuscito a concretizzare la buona forma della Haas VF-17, essendosi ritrovato con la sospensione danneggiata dopo una scordolata in Q1. Certo, errore suo, ma "punizione" crudele dopo i bei riscontri del danese nelle prove libere: ora dovrà rimontare da 15°. Peccato anche per Carlos Sainz che non ha potuto dare il massimo perché aveva puntato tutto nella parte finale delle Q3, ma è comunque tra i primi 10. Restano in ogni caso buone possibilità per chi si è ritrovato escluso di poco come Nico Hulkenberg, ma anche per le McLaren di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne subito dietro, oltre che per Daniil Kvyat.
Insolitamente male invece le Williams: sia Felipe Massa che Lance Stroll non sono riusciti a passare le Q1. Semplicemente le FW40 non sono riuscite a far lavorare bene le gomme e quindi a trovare un'accettabile velocità sul giro, le modifiche effettuate tra venerdì e sabato non hanno dato i riscontri sperati, e nemmeno il bilanciamento è granché. Si confida però nel buon comportamento mostrato con carico di carburante: sarà sufficiente per ripetere le prestazioni messe in mostra a Baku? Come sempre, solo la gara scioglierà questi dubbi, a partire dalle ore 14 di domani. E sempre che il maltempo non ci metta lo zampino.
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