Stesse mescole di Austin su una pista poco impegnativa per le gomme. L'aria rarefatta ha una diretta ripercussione sull'aderenza delle monoposto
Dopo la parentesi rosa per una nobile causa a Austin, la mescola ultrasoft di Pirelli torna al colore viola a Città del Messico. Uno step più morbido rispetto alle scelte operate un anno fa, team a farne un'ampia scorta, con l’eccezione di Red Bull, molto più abbottonata, con appena 6 treni, bilanciati dai 4 set di supersoft. Gran Premio del Messico che si corre in altura, il circuito intitolato ai fratelli Rodriguez pone una sfida unica in calendario, che vede le monoposto girare in configurazione aerodinamica da alto carico e ottenere velocità di punta superiori a Monza, nel 2016 si arrivò a 372 km/h.
La minor densità dell’aria ha come conseguenza diretta una minore efficacia dei livelli di incidenza alare, come minore sarà la penalizzazione pagata dalle macchine 2017, dalla maggior sezione frontale, rispetto ad altre piste. Asfalto molto liscio e poco abrasivo, offre un'aderenza bassa, in compenso usura e degrado non preoccupano. Stress circoscritto, come le forze laterali scaricate sulle gomme: è nel secondo settore, ricco di cambi di direzione, che si ha l’impegno maggiore. In assoluto, siamo su valori minimi.
Il fondo molto scuro fa sì che si scaldi notevolmente, con 22° C nell’aria un anno fa la pista raggiunse i 50° C. Condizioni simili sono attese per tutto il prossimo week end, che vedrà la Formula 1 impegnata a sostegno della popolazione colpita dal drammatico terremoto lo scorso settembre.
In prospettiva gara, l’unico pit-stop appare la strategia da inseguire, già vincente nel 2016 e dettata anche da una pit-lane nella quale si perde molto tempo: è la più lunga in calendario. «Anche in Messico abbiamo portato mescole più morbide di uno step rispetto al 2016, allo scopo di aumentare le prestazioni e avere gare ancora più entusiasmanti.
Sterzi a parte: Buon compleanno, Alex Z!
Per il secondo anno consecutivo portiamo su questa pista una nuova mescola: nel 2016 era stata la volta della rossa supersoft. I team non hanno molta familiarità con l’attuale configurazione del circuito, sul quale si sono disputate solo le ultime due edizioni del Gran Premio. Il programma di lavoro delle prove libere sarà quindi particolarmente importante, soprattutto quello con i pneumatici ultrasoft», anticipa Mario Isola.
Le pressioni minime di gonfiaggio dettate da Pirelli sono di 21 psi all'anteriore e 19,5 psi al posteriore, con camber massimo rispettivamente di -3,5 gradi e -2 gradi.
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