Leclerc, GP Monaco: Ferrari migliore dopo i test ma non basta

Leclerc, GP Monaco: Ferrari migliore dopo i test ma non basta© LAT Images

Charles fa il punto sulle difficoltà nelle curve lente avute a Barcellona e sui progressi ottenuti nei test. Basteranno per sfidare Mercedes? L'unicità di Montecarlo può cambiare il copione del T3 del Montmelò?

Fabiano Polimeni

22.05.2019 ( Aggiornata il 22.05.2019 16:25 )

Correre tra le vie di casa, affrontare su una Formula 1, una Ferrari, i passaggi conosciuti sin dai tempi della scuola, vale il tema di “colore” nel week end di Charles Leclerc a Montecarlo.

La sostanza è un’altra, è capire se e quanto la SF90 potrà consentire a Charles di prendersi la scena, andare a caccia di un posto sul podio. Se e in che misura può puntare alla pole position di un sabato atteso meteorologicamente incerto, con rischio pioggia.

Così, dalle parole del mercoledì in conferenza stampa, le risposte che contano ruotano intorno alle difficoltà avute dalla monoposto nell’avvio di campionato e a Barcellona. Due giorni di test hanno consentito di capire un po’ meglio il deficit, il modo di far lavorare le gomme, prove per indirizzare la via tecnica che dovrà portare gli sviluppi futuri.

PROGRESSI NEI TEST

“L’inizio di stagione è stato difficile, le curve a bassa velocità non sono state il nostro punto di forza a Barcellona, daremo tutto a Monaco”, racconta Charles. Diversissima, Montecarlo, perché vedrà assetti unici, altezze da terra specifiche e, soprattutto, pressioni delle gomme Pirelli decisamente più basse che altrove, visto lo stress inesistente: 18,5 psi davanti e 17,5 dietro. Da capire se e quanto inciderà la riasfaltatura del tracciato.

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Durante i test abbiamo capito alcune cose, non sono sufficienti per portarci al livello della Mercedes, ma pensiamo di aver guadagnato un po’. Non abbastanza. Dobbiamo lavorare per cercare di capire il problema che abbiamo, gli ingegneri lo stanno facendo”, prosegue Leclerc.

SQUADRA SERENA

“L’atmosfera direi che è piuttosto calma, lavoriamo tutti sodo, gli ingegneri stanno cercando di capire e spingere il team a migliorare. Siamo tutti calmi, è necessario.

Vogliamo migliorare, la cosa più importante credo sia non venga a mancare la serenità nel team e non sta succedendo”.

L'INCOGNITA METEO

In vista di un week end lungo che potrebbe essere disturbato dalla pioggia, scrosci previsti sia durante le libere che in qualifica e in gara, sebbene le previsioni della prima ora limitino a poche gocce il rischio, Charles commenta la possibilità che sia o meno un aiuto alla Ferrari, la pioggia.

Monaco è già sull’asciutto una lotteria, se dovesse piovere il fattore si incrementerebbe. Sarà emozionante se dovesse piovere ma non so se potrà aiutarci.

Mi piacerebbe se piovesse in qualifica, per cambiare le carte in tavola”.

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Certo aumenta il rischio, premia maggiormente chi riesce a trovare il limite tra i guard-rail. Su una pista tradizionale, una monoposto dal poco carico aerodinamico, sulla pioggia soffrirebbe ancor di più. A Monaco la differenza torna a essere l’attivazione della gomma, con le intermedie ovviamente ad avere una finestra di temperature d’esercizio molto più bassa delle slick.

MONACO SPECIALE PER UN MONEGASCO

Leclerc è l’enfant du paysa Monaco, ma essere al centro dell’attenzione non cambierà più di tanto rispetto alla quotidianità: I Gran Premi di casa sono sempre speciali, questo lo è ancor di più. Arrivo con la Ferrari e con l’opportunità di ottenere un ottimo risultato.

Tutti gli altri piloti che vivono qui a Monaco sono più famosi di me, io sono monegasco ed è un po’ diverso, sono abbastanza abituati a vedermi e durante l’anno e non è che mi fermino più di tanto.

Durante il week end è un po’ diverso, con tanti stranieri. Mi esalta tantissimo poter guidare su queste strade, è emozionante perché sono le strade sulle quali prendevo un autobus per andare a scuola, è speciale poterle affrontare ora su una F1”.

Stesse strade, diversa andatura:Ho guidato solo una volta con la F1, rispetto alla F2 è stato un progresso enorme e di estrema velocità. In nessun altro circuito ho provato sensazioni simili in qualifica. Essere così vicino ai muri te la fa sembrare simile a una pista di kart, il giro di qualifica credo sia il momento più bello del week end per un pilota”.


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