Il Gran Premio d'Austria si decide nell'episodio al giro 69 tra Verstappen e Leclerc. Vince Max Bottas completa il podio, poi Vettel e Hamilton. Brillano le McLaren, Giovinazzi conquista i primi punti in F1
Sessantotto giri da sogno non bastano a Charles Leclerc. Max Verstappen ne corre 70 su 71 del Gran Premio d’Austria con il coltello tra i denti, costretto a rimontare. Si concede un giro per dormire, al via, con Red Bull che sprofonda settima per una partenza pessima del pilota olandese. È la condizione che regala la rimonta, costruita giro su giro e, soprattutto, con uno stint su gomma dura inarrestabile.
Leclerc fa tutto alla perfezione, controlla Bottas agevolmente per 56 giri, quando Valtteri viene fulminato da un Verstappen in gran recupero e dopo un passaggio con qualche problema alla power unit Honda. Basta un “Fail 03” dal volante e torna a caccia della posizione insperata e imprevedibile. Attacco senza replica su Bottas a 15 giri dal termine, 5”5 da recuperare sulla Ferrari.
Due chance per confrontarsi. Verstappen attacca Leclerc al tornante di curva 3, gira davanti, lascia spazio all’esterno per un Charles che gestisce l’attacco, accelera meglio e riprende la testa della gara prima di curva 4. Giro 68.
Uno più tardi, Max replica la manovra e la migliora: occupa meglio tutta la pista, fa spalle larghe e accompagna Leclerc all'esterno, dove il francese non trova la linea esterna per accelerare in trazione: deve andare oltre il cordolo, oltre il dissuasore. L’attacco è chiuso. Gli scenari post-gara no, visto l’Under Investigation deciso dai commissari: piloti convocati alle 18:00 per ascoltarne le ragioni.
Episodio di gara, bello, duro, premia Max. Con l'ennesima coda dell’attesa. Decisione arrivatra 2 ore dopo, con il "no further action" dei giudici che pone finel alle discussioni e lascia la vittoria all'olandese.
Vince in casa di Red Bull, nonostante una partenza da dimenticare. Il recupero passa da un pit effettuato al 31° giro, 9 più tardi di Leclerc. La gomma dura mette le ali a Verstappen e Honda celebra la prima vittoria dal ritorno in Formula 1.
Sul podio va anche Valtteri Bottas, armi spuntate contro quei due. Corre gestendo una Mercedes che non ne ha a sufficienza, di prestazione e costretta a gestire le temperature della power unit. La gara di Hamilton va anche peggio, è solo quinto, alle prese con un’ala anteriore danneggiata nella zona inferiore, sente di perdere carico, al pit la sostituisce e paga 11”. Non copia lo stint di Bottas, che si ferma al 21°, mentre Lewis tira dritto fino al giro 30.
Tempo perso al pit-stop che, col senno di poi, vale la posizione (mancata) sul podio di Sebastian Vettel. Si ferma al giro 21 insieme a Bottas, quando in pista è quarto, dopo un via dalla piazzola 9.
Le gomme dure non sono pronte, un problema nella radio dei meccanici ritarda le operazioni. Alla fine, 6”1 per l’operazione, ricacciano Seb indietro, sesto a 27”9 da Hamilton, giro 25 ancora su gomma media. Recupera e si trova in lotta per quel podio che avrebbe meritato.
L’incrocio Vettel-Verstappen, al giro 50, è per la terza piazza. Max passa in curva 4, con più ritmo e velocità su gomma dura. Sebastian fa un secondo pit subito, per tornare su gomma morbida e lanciarsi a caccia di Hamilton, che prenderà nel finale e salterà: quarto.
I big fanno gara a sé, tranne un primo giro nel quale uno spettacolare Lando Norris corre e prova a giocare con i grandi. Vede passare Hamilton subito davanti, nonostnate un'ottima partenza per la McLaren.
Lando battaglia con Kimi Raikkonen, cede poi riprende ritmo e posizione. Bravo l’inglese, che correrà il secondo stint su gomma media anche dura, come i primi. Ottimo Carlos Sainz, ultimo in griglia per la penalizzazione per il cambio di power unit. Lo troviamo ottavo, a punti, 11” dietro un Pierre Gasly doppiato da Leclerc e Verstappen, dietro Lando Norris e in un’esibizione assolutamente insufficiente. Una Red Bull vince, l’altra fa sesta.
Nella top ten chiudono anche le due Alfa Romeo. Se Kimi Raikkonen argina bene e a lungo Gasly, Antonio Giovinazzi ottiene i primi punti stagionali, controllando bene Sergio Perez, 11°. Giovi che, oltre al punto, porta a casa una gran prestazione in qualifica e una gara sul passo di Raikkonen. Arriva il risultato che sblocca, meritato: bravo.
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