GP Stiria: la gara in 5 punti

GP Stiria: la gara in 5 punti© Getty Images

La Red Bull e Max Verstappen danno un gran segnale in Austria potendo contare su un motore Honda che preoccupa la Mercedes, mentre la Ferrari risale dopo una brutta qualifica

28.06.2021 ( Aggiornata il 28.06.2021 11:22 )

Non solo motore

La F1, si sa, è un gioco di compromessi. E di tante componenti che, sommandosi una all'altra, ti permettono di andare più veloce. Gli ingegneri spesso delle loro macchine vincenti amano ripetere che non c'è una grande soluzione che ti dà un secondo al giro, quanto piuttosto venti piccole soluzioni che ti danno cinque centesimi l'una. Lo ripeteva Ross Brawn con la Ferrari pigliatutto, lo diceva spesso Aldo Costa parlando della sua imbattibile Mercedes. Quella stessa Mercedes che oggi si interroga, frastornata, su come sia possibile non riuscire a contenere la Red Bull. Wolff ed Hamilton hanno puntato il dito sulla power unit Honda: ma è proprio così? Di sicuro il motore nipponico oggi spinge forte, e come abbiamo detto sembra fare scuola in fatto di durata dell'erogazione ibrida. Ma insieme al motore, c'è una Red Bull che riesce a penetrare l'aria in maniera significativa pur garantendosi un buon livello di carico. Questo non deve sorprendere: negli anni in cui a Milton Keynes accusavano ripetutamente la Renault per i loro insuccessi, Adrian Newey ed i suoi uomini avevano cominciato a studiare una macchina che sopperisse alla mancanza di cavalli offrendo una buona resistenza all'avanzamento ma senza compromettere il carico verticale. Gioco che non sempre è riuscito sui vari modelli, ma sono studi che probabilmente la Red Bull si porta dietro da allora. Analizzando le velocità in qualifica, questo divario sul dritto non è così ampio (meno di due chilometri orari), motivo per cui deve esserci necessariamente dell'altro oltre alla potenza. La pista non ha aiutato la Mercedes, una macchina che da svariate stagioni punta sempre su un assetto molto carico, solo che stavolta la RB16B pare avere poco da invidiare, in questo senso, alla W12. Tempi non facili per Toto Wolff ed i suoi, anche se la partita non è finita: sul fronte dell'affidabilità Mercedes ha una carta importante da giocare, perché fin qui la Honda ha dimostrato di avere qualche preoccupazione in più (Gasly sabato ha dovuto montare il terzo ed ultimo MGU-K prima di entrare in penalità, e siamo solo a fine giugno). Ecco perché, in un mondiale così lungo, non è ancora il momento di parlare di gare decisive.


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