GP Arabia Saudita: i 5 punti del fine settimana

GP Arabia Saudita: i 5 punti del fine settimana© Getty Images

Si parlerà a lungo del fine settimana di Jeddah, indipendentemente dall'esito di un campionato che si deciderà tutto ad Abu Dhabi. Nella lotta feroce tra Hamilton e Verstappen spicca la gestione negativa di Michael Masi, mentre la regia si perde il duello interno in casa Ferrari

06.12.2021 ( Aggiornata il 06.12.2021 11:41 )

La Rabbia Saudita

Talmente intensa, talmente combattuta, talmente tesa e talmente assurda che sembrava di correre in prima persona. Non una delle pagine migliori, ma comunque una pagina di storia. Perché sì, questo primo Gran Premio dell'Arabia Saudita è già stato consegnato alle memorie, è diventato storia nel momento stesso in cui Lewis Hamilton e Max Verstappen si sono avvicinati tanto, troppo per evitare un contatto che è stato chiarito solo qualche ora dopo la bandiera a scacchi, senza per questo placare le polemiche. Ma occorre partire da qui, per poi poter parlare di tutto il resto. Perché la vittoria di Lewis, la sconfitta di Max, il pari punti in vista di Abu Dhabi è tutto una conseguenza di un episodio che merita di essere rivisto, chiarito e, una volta per tutte, archiviato. In una gara d'alta tensione, lo zenith è il giro numero 37: Hamilton prepara bene l'uscita dall'ultima curva (l'ultima del giro 36) e si getta nel rettilineo finale in scia a Verstappen armato di Drs; basta e avanza per affiancarlo e passargli davanti di qualche metro prima che Max provi a restituire il favore con una staccatona decisa, ma insufficiente per restare in pista. Andando dritto, l'olandese porta con sé la Mercedes, dritta pure lei per evitare la Red Bull. Segue discussione tra muretto e commissari di gara, con la Red Bull che si fa risentire via radio con il suo pilota verso curva 22-23: “Max, puoi restituire la posizione? Fallo in modo strategico”.

Ecco, strategico che vuol dire? Ad uno sveglio come Max, non c'è bisogno di spiegarlo: ovvero fallo in modo che tu subito dopo possa riprovare un attacco. Questo perché i bibitari sanno benissimo che con la situazione di quel momento, Verstappen ha poco da inventarsi: la Mercedes è più veloce, le gomme dure montate sulla W12 sono entrate in quella fase in cui rendono meglio delle gomme medie montate dal 33. Da qui, la decisione di Verstappen di rallentare in curva 25 e 26, ovvero la piega veloce verso sinistra che porta all'ultima curva del tracciato; lo fa in modo molto furbo, restando in traiettoria, e buttando un occhio agli specchietti; dietro c'è Hamilton, che si porta sotto alla Red Bull indugiando però in un sorpasso che avrebbe potuto fare tranquillamente in tutto lo spazio a disposizione alla sinistra della RB16B. Pure Lewis, del resto, è uno sveglio: proprio come Max, sa che in quel punto c'è la linea del detection point del Drs ed ha già capito le intenzioni dell'avversario. Ora, fermiamoci un momento a riflettere sulla portata di questi due cervelli: con l'adrenalina a mille, hanno avuto entrambi la lucidità di capire che pure nella testa dell'altro il pensiero era rivolto al concedere o meno il Drs al rivale; una tenuta mentale e nervosa strepitosa, in entrambi i casi. Solo che l'indugiare di Hamilton dura un attimo di troppo: Max frena ancora (e sarà questo ad inchiodarlo di fronte ai commissari), scala le marce ricorrendo all'ausilio del freno motore e Lewis, a quel punto, cade nel tranello; da qui il contatto che per sua fortuna non pregiudica la sua domenica.

Il non aver reso immediatamente la penalità dopo il taglio in curva 1 sarà il motivo della prima penalità di 5” comminata all'olandese. Poco dopo, altri due episodi, con Max che deve restituire la posizione: nel primo caso la cede e ripassa subito, nel secondo Hamilton lo accompagna all'esterno per tenersela. Gara a quel punto finita, con Max sulle tele e senza possibilità di replica. Si beccherà altri 10” di penalità proprio per quella frenata, come si legge nel comunicato ufficiale: “Nel decidere di penalizzare il pilota della macchina 33, il punto chiave per i commissari è stato che il pilota della macchina 33 ha frenato improvvisamente (69 bar) ed in maniera significativa, con una decelerazione di 2,4 g”.

GP Arabia Saudita: il commento di Mario Donnini. VIDEO


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