GP Monaco: i 5 temi del fine settimana

GP Monaco: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Al termine di una domenica caotica, dalla roulette monegasca è uscito il numero 11 di Sergio Perez, mentre la Ferrari prima sbaglia al muretto e poi vede respingere la sua protesta nei confronti dell'uscita dai box di Verstappen

30.05.2022 ( Aggiornata il 30.05.2022 12:01 )

Mi manda Pedro!

Il patriottimo messicano è qualcosa di forte, un orgoglio che chiunque sia nato da quelle parti conserva. E lo ha dimostrato Sergio Perez, quando a fine gara ha detto sono sicuro che anche Pedro lassù sia fiero di quanto abbiamo raggiunto in questo sport”. Pedro altri non è che Pedro Rodriguez, l'unico pilota messicano che prima di Checo era riuscito a portare la bandiera del Messico in cima ad un podio di Formula 1. Quel “noi” utilizzato da Sergio ha dato un senso di continuità ad una storia che in realtà continuità non l'avrebbe: Rodriguez ha vinto le sue gare in Sudafrica nel 1967 ed in Belgio nel 1970, poco più di un anno prima di morire; per cui ci sono quasi venti anni tra la scomparsa di Pedro e la nascita di Sergio Perez, un classe 1990. Eppure, Pedro e suo fratello Ricardo, due piloti accomunati non solo dal talento ma pure dal destino infausto, in Messico sono rimasti eroi nazionali e dunque Checo ha sentito sua un'eredità che oggi proietta lui al centro del motorismo messicano.

Quando uno è ancora è in attività è difficile comprenderlo, ma Perez è già a sua volta un eroe nazionale: è il primo del suo Paese a vincere a Montecarlo, e con il successo di ieri è diventando il messicano più vincente di sempre salendo a quota tre vittorie, una in più di Pedro Rodriguez. Dopo più di cinquant'anni, da quelle parti del Sud America, hanno trovato un idolo capace di farli sognare. I fratelli Rodriguez, alla cui memoria è dedicato l'autodromo di Città del Messico che ospita il GP di F1, avevano lasciato un vuoto enorme che solo Perez, decenni e decenni dopo, è riuscito a colmare. Ci sono stati anche Moises Solana ed Hector Rebacque, mentre ai giorni nostri si erano affacciati in F1 pure Esteban Gutierrez e Alfonso Celis, con quest'ultimo apparso solo in una sessione di libere. Eppure, solo Checo è riuscito a dare lustro a quel Pedro Rodriguez che oggi, come ha detto Sergio, sarebbe certamente orgoglioso di lui.

E viene da rispolverare quel passaggio di un inno nazionale molto fondato su temi bellicosi, nella difesa e nella lotta per la patria, ma che in un passaggio dice: “Se il ricordo di antiche gesta dei tuoi figli infiamma la mente, gli allori del trionfo la tua fronte torneranno immortali ad adornare”. Questioni di imprese che restano nella memoria collettiva, miti da imitare fino a quando non arriva l'uomo giusto: e dopo tanti anni, Pedro Rodriguez ha finalmente trovato il suo vero erede.

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