Ritiro Vettel, decisione presa mercoledì e ragionata da tempo

Ritiro Vettel, decisione presa mercoledì e ragionata da tempo© Getty Images

La scelta del ritiro è maturata a ridosso del GP d'Ungheria ma ha radici molto più profonde. Dell'amicizia con Hamilton, Seb dice: "E' una delle cose per le quali varrebbe restare"

Fabiano Polimeni

28.07.2022 ( Aggiornata il 28.07.2022 16:48 )

Giovedì del GP d'Ungheria, segna il meno dieci verso Abu Dhabi, la conclusione del mondiale e la chiusura della carriera in Formula 1 di Sebastian Vettel.

Al giovedì dell'Hungaroring è il protagonista per l'annuncio del ritiro. È tempo di dedicarsi ad altro, quel tempo che le corse hanno distratto dalla famiglia, dai figli. 

Approfondisce i dettagli di una decisione presa nelle ultime ore, nella giornata di mercoledì. Fino a una settimana fa si parlava dell'intenzione di rinnovare con Aston Martin anche per il 2023.  La realtà è più complessa e il ragionare sul ritiro è un'idea che Vettel ha ammesso aver iniziato a fare da molto più tempo. 

La F1 diventata tempo sottratto alla famiglia

"Probabilmente è ancora molto difficile immaginare la portata della decisione, perché questa è la vita che conosco, che faccio da quando ero bambino e ti dà molta sicurezza sapere quando inizia la stagione, quando finisce, quand'è la prossima gara: c'è una certa routine anche se ogni gara è diversa, sfide diverse eccetera eccetera. 

Probabilmente è anche vero che faccio questo da così tanto tempo, ho così tanta esperienza che non è difficile semplicemente continuare; però, il mio modo di interpretare e fare le cose, è di dare il 100%, so quanto posso dare e dedicare allo sport per ottenere le cose che voglio. Richiede molto tempo e il tempo va sottratto a nulla mentre crescevo. Però ho i bambini intorno a me, che crescono ed è tempo che passo lontano da loro e da altri interessi che ho coltivato", spiega Sebastian. 

Aston Martin è stato un ripiego delle ultime due stagioni, dopo essere stato scaricato dalla Ferrari prima dell'inizio della stagione 2020. Quanto siano stati difficili gli ultimi due anni passati in Ferrari è cosa nota, per la mancanza di risultati e prestazioni troppo altalenanti.

Decisione ponderata per anni

Se possibile, dal 2018 degli errori di guida - e di una monoposto non più competitiva dagli sviluppi di quell'estate - è stato un altro Vettel. Sprazzi di competitività, gesti rimasti indimenticabili - il Canada della battaglia con Hamilton e la decisione ritenuta ingiusta della direzione gara, con tanto di scambio delle tabelle del podio a fine GP -.

"A un certo punto arrivi a una visione non così chiara sull'anno successivo. È un percorso che ha preso diversi anni, la decisione finale l'ho presa ieri e l'ho comunicata al team. È un percorso che si sviluppa da molto più tempo che non in una o due settimane o qualche gara. È un po' strano guardare in qualcosa di sconosciuto, sono un po' spaventato ma vediamo cosa ci sarà dietro la curva".


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