Superlicenza a Herta, Binotto: non c'è alcuna forza maggiore da invocare

Intorno alla vicenda Herta-Superlicenza FIA, a Monza Mattia Binotto ha espresso chiara la posizione della Ferrari. Red Bull attende che la Federazione si pronunci sulla concessione della Superlicenza al pilota statunitense, che manca dei punti richiesti nell'arco delle ultime tre stagioni. Una pronuncia che, a sentire Helmut Marko, dovrebbe arrivare entro fine mese. 

L'appiglio al quale si aggrappa Red Bull affinché a Herta venga concessa la Superlicenza e l'americano corra nel 2023 in AlphaTauri è il regime eccezionale previsto causa Covid; ovvero, l'estensione a quattro anni del lasso di tempo dal quale "pescare" i punti su tre stagioni e averne almeno 30 per qualificarsi a una concessione speciale da parte della FIA.

La mancanza dei 40 punti va ricondotta a cause di forza maggiore e circostanze al di fuori del controllo del pilota.

Sbagliato invocare la forza maggiore nel caso Herta

"Nel caso di Herta non credo si possa invocare la forza maggiore, sarebbe un approccio completamente errato. I regolamenti ci sono per proteggere il nostro sport e assicurare che stiamo compiendo le scelte giuste e seguendo i processi corretti. Quindi, Herta potrà partecipare al campionato quando avrà i requisiti per farlo", ha commentato Binotto, rivendicando l'impegno della Ferrari sulla propria Academy nel coltivare talenti e, in particolare, spendendo parole d'elogio nei confronti di Shwartzman. 

"È uno scenario molto importante e sicuramente monitoreremo quel che farà la FIA a tal proposito. Ogni squadra dovrebbe farlo. 

Non possiamo invocare la forza maggiore, non si tratta certamente di forza maggiore nel caso specifico", ha aggiunto Binotto sul "caso Herta".

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