Ferrari, Sainz al volante della 412 P del 1967 a Fiorano

Ferrari, Sainz al volante della 412 P del 1967 a Fiorano

Lo spagnolo si è messo al volante dell'iconica vettura che completò la tripletta nella 24 Ore di Daytona del '67

13.10.2022 ( Aggiornata il 13.10.2022 15:55 )

In attesa del prossimo appuntamento della Formula 1, sul circuito di Austin a fine ottobre, Carlos Sainz è sceso in pista a Fiorano, dove ha avuto la possibilità di mettersi al volante di una vettura molto speciale: la Ferrari 412 P, appena restaurata dal dipartimento Ferrari Classiche. Nello specifico, lo spagnolo ha guidato l'esemplare della scuderia NART che completò la tripletta nella 24 Ore di Daytona del 1967 con Pedro Rodriguez e Jean Guichet. “Un'emozione fortissima” ha commentato Sainz.

Da Daytona a Fiorano

Se nel 1966 la Ferrari subì la sconfitta a Le Mans da parte della Ford, l'anno successivo il Cavallino Rampante riuscì ad aggiudicarsi un successo dalla valenza altrettanto simbolico: in occasione della 24 Ore di Daytona, infatti, ben tre vetture Ferrari erano al comando della corsa. Con un margine tanto consistente che il direttore sportivo dell'epoca, Frnaco Lini, ordinò di far arrivare le tre Rosse in parata sul traguardo. Obiettivo raggiunto: i tre equipaggi passarono sotto la bandiera a scacchi una accanto all'altra. Le prime due erano vetture ufficiali della Scuderia Ferrari affidate alle coppie Lorenzo Bandini-Chris Amon e Mike Parkes-Ludovico Scarfiotti, la terza era la 412 P gestita dalla NART (North America Racing team, dell'importatore Ferrari in Nord America, Luigi Chinetti) con al volante Rodriguez e Guichet.

Carlos Sainz, a 55 anni da quell'impresa – curiosamente, lo stesso numero di gara dello spagnolo – è stato chiamato ad assaporare il gusto di quella vettura gestita dalla NART che completò la memorabile tripletta. Lo spagnolo ha guidato la 412 P sul circuito di Fiorano, che a sua volta quest'anno celebra mezzo secolo di storia. “Un’emozione fortissima – ha spiegato Carlos –. Non avevo mai avuto modo di guidare una vettura Sport Prototipo, per di più appartenente a quest’era, ed è veramente qualcosa di diverso da ogni altra vettura che abbia pilotato nella mia vita. Queste sono cose che possono avvenire solo in Ferrari, grazie per questo regalo” ha detto un emozionato Sainz.

Sainz e Leclerc al volante delle storiche

Non è la prima volta che, quest'anno, la Ferrari dà ai suoi piloti la possibilità di guidare vetture uniche e iconiche della Scuderia. Charles Leclerc a Fiorano si era calato nell'abitacolo di una 312 F1 “Spaghetti”, sempre del 1967, e in precedenza in una 312 T4 ex Villeneuve del '79. Il monegasco aveva anche guidato la Ferrari 312 B3 di Lauda, ma in quel caso l'esperienza fu tutt'altro che appagante: a causa di una rottura, la monoposto finì contro una barriera.

Un episodio che aveva fatto riflettere anche lo stesso Sainz sull'opportunità di mettersi al volante di vetture così delicate e preziose: “È sempre un dilemma per me – aveva dichiarato lo spagnolo in estate – Da un lato ti danno una prospettiva unica su come era il nostro sport allora, d'altro canto invece potresti rischiare di compromettere la tua stagione. Non saprei se spingere la macchina o guidare col braccio fuori. Non ho un'idea precisa al riguardo”. Riserve che il ferrarista nel frattempo deve aver sciolto, accettando di mettersi al volante della 412 P a Fiorano.

Leclerc sulla storica Ferrari 312 a Fiorano


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