Mattia Binotto, c'è l'addio alla Ferrari: non sarà più il team principal del Cavallino

E alla fine è stato messo il punto alla lunga storia d'amore, travagliata, di Mattia Binotto con la Ferrari. Le indiscrezioni che appena dieci giorni fa avevano rilanciato la possibile uscita di scena del Team Principal della Rossa si sono rivelate fondate e veritiere, nonostante la pronta smentita del Cavallino lo scorso 15 novembre. Rumors che come riporta il Corriere della Sera, sarebbero sfuggite da “fonti estere legate all’entourage di Charles Leclerc".

Le motivazioni

A rendere effettive le dimissioni di Binotto sarebbe stata "l'eccesso di fatica nel portare avanti il proprio lavoro in condizioni critiche all’interno dell’azienda". E la relativa mancanza di fiducia da parte del presidente John Elkann, con il quale i rapporti sono tesi da tempo. A mancare sarebbero solo le clausole della separazione che definiranno i termini economici di un addio annunciato e a quanto pare concordato.

I possibili sostituti

L'annuncio della separazione tra le due parti arriverà in giornata e dunque a Mondiale 2022 appena concluso, e con un contratto strappato in anticipo di un anno, visto che la scadenza sarebbe stata a fine stagione 2023. Si conclude così un'esperienza durata quattro lunghi anni, ma iniziata a Maranello nel lontano 1995, culminata poi all'attuale incarico partito il 7 gennaio 2019 subentrando a Maurizio Arrivabene.

Ora a Maranello si prenderanno tutto il tempo necessario per valutare i possibili scenari futuri. Tra le ipotesi più plausibili per quanto riguarda il nome del sostituto, il passaggio di ruolo di Benedetto Vigna da amministratore delegato a responsabile della Gestione Sportiva ad interim e l'arrivo di Frederic Vasseur dall'Alfa Romeo.