Wolff, quanta pressione su Binotto: "Ha resistito più del previsto"

Wolff, quanta pressione su Binotto: "Ha resistito più del previsto"© Getty Images

Il gran capo Mercedes parla del rapporto con Binotto e la Ferrari, spesso di conflitto negli ultimi anni. Riconosce all'ingegnere emiliano una conoscenza profonda della F1 ma non ci sarà spazio a Brackley

F.P.

20.12.2022 ( Aggiornata il 20.12.2022 14:53 )

Non sarà Mercedes l'approdo futuro di Mattia Binotto e Toto Wolff ha scandito in modo chiaro il no a uno scenario improbabile.

Mercedes che, da Aldo Costa a James Allison, fino a Lorenzo Sassi ha offerto nuove strade a tecnici usciti da Maranello. Trasferimento di competenze e conoscenze che ha portato anche a vivere momenti tesi tra i due team, in quello che fu il "primo tempo" della vicenda power unit Ferrari nel 2018, legata alla gestione furba della componente elettrica, mai dichiarata contraria ai regolamenti dalla FIA. 

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"Io e Mattia abbiamo vissuto i nostri momenti in questi anni, non è un mistero. In un certo senso, però, nel 2022 si è rafforzato il rapporto e ci siamo trovati in condizioni decisamente migliori", dice Toto Wolff del rapporto con il team principal dimissionario, che sarà sostituito dal 9 gennaio da Frederic Vasseur. 

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"È stato sempre chiaro, tuttavia, quanto fosse sotto una pressione enorme. Da team principal della Ferrari ti conviene avere un buon contratto per la tua uscita. Adesso è accaduto probabilmente l'inevitabile, però ha resistito più a lungo di quanto non pensassi.

C'è assolutamente maggior pressione, rappresenti la Ferrari e stai rappresentando tutto un Paese. Ti esaltano e ti buttano giù ma con brutalità. Di certo, essere un italiano e team principal Ferrari ti fa sentire ancor di più queste cose; uno straniero non legge le notizie, però da italiano ti trovi chiaramente a essere nel mirino", dice Wolff a Beyond The Grid.

Binotto conosce la F1 da cima a fondo

Le tensioni tra top team sono all'ordine del giorno e gli attriti tra Ferrari e Mercedes, come anche Red Bull, non sono mancati anche nel 2022. Su tutte, la vicenda legata alla direttiva tecnica 039, il susseguirsi di eventi tra il GP d'Azerbaijan e quello del Canada, separati dalla diffusione della direttiva prima di Montreal e gli interventi di sviluppo al fondo (i tiranti) pronti in Mercedes già in occasione della gara canadese.

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"Non avrà un ruolo in Mercedes, sarebbe impossibile. Ci sono stati tra noi, nel corso degli ultimi anni, troppi episodi di contrasto. In altre squadre, non posso dirlo, di certo Mattia capisce la Formula 1 da cima a fondo e forse troverà un ruolo in un altro team", commenta Wolff, che sul prestigio, l'onere-onore del dirigere la Ferrari ha un'idea chiara: "Chiunque dica che non è interessato a diventare team principal della Ferrari, semplicemente non sta dicendo la verità (sebbene siano stati almeno due - Horner e Seidl - le figure di spicco che avrebbero declinato un'offerta della Rossa; ndr). 

Io continuo a darmi dei pizzicotti per aver avuto l'opportunità da Daimler di diventare socio amministratore e azionista, qualcosa della quale vado tremendamente orgoglioso. Sarebbe stata la stessa cosa se la Ferrari fosse stata dietro l'angolo e, miracolosamente, mi avesse offerto una simile posizione".


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