Giancarlo Fisichella: 50 anni per l'ultimo italiano a vincere un GP

Giancarlo Fisichella: 50 anni per l'ultimo italiano a vincere un GP© LAT Photographic

L'ultimo pilota italiano a vincere un GP ed a ritrovarsi leader del mondiale in F1 taglia il traguardo del mezzo secolo: ecco qui alcuni frammenti della sua storia

13.01.2023 15:16

Renault e Ferrari, che storie

Era così nei primi giorni a Pietralata, il suo quartiere. Oggi dotato di metro e ospedale, all'epoca un quartiere molto più povero di quella Roma che Giancarlo, pur amandola, ha cominciato a lasciare presto per inseguire il suo sogno. Masticava male l'inglese ma con i corsi ad Oxford che ebbe il privilegio di seguire lo ha imparato bene, come ha imparato a muoversi in una F1 in cui sopravvivere era difficile. Di quando era bambino ricorda i sorpassi di Gilles Villeneuve, qualche vittoria di Niki Lauda, i numeri di Mansell, i titoli di Piquet; ha assistito alla rivalità tra Senna e Prost per poi ritrovarsi nella F1 degli Hakkinen, degli Schumacher, prologo dello sbarco di gente come Raikkonen, Alonso, Vettel ed Hamilton. Ha vissuto, insomma, una F1 fatta di campioni, soprattutto quel Fernando Alonso che in Renault, nei due anni al suo fianco, ha corso ad un livello altissimo conquistando due titoli. Fisico, in quei due anni, si è tolto la soddisfazione di vincere altri due GP e di far parte di una squadra che alla fine ha messo insieme, oltre ai due allori dello spagnolo, anche i due Titoli Costruttori del 2005 e del 2006.

Era il posto giusto ma nel momento sbagliato, perché la R25 e la R26 erano fortissime ma al fianco di un pilota come Fernando, c'era poco spazio per una seconda guida. Ma nessun rimpianto, comunque: vivere alla Renault, in quella Renault, è stato un privilegio. Questo Giancarlo lo sa, così come sa benissimo di aver vissuto un altro, grande privilegio: quello di vestire il rosso Ferrari. Un approdo meritato e frutto di circostanze, l'infortunio di Felipe Massa, sostituito prima da Luca Badoer e poi da Fisico.

Era il 2009 e fu un momento delicato: dopo quasi due stagioni di sofferenza, a Spa la Force India si mette a volare e Fisico porta a casa una delle pole position più incredibili nella storia della F1. No, niente di esagerato: vedere una squadra che fa la pole dopo aver raccolto 0 punti in due anni, è roba quasi fantascientifica. Così come fu incredibile il suo duello il giorno dopo con Kimi Raikkonen, 44 giri uno incollato all'altro: vinse Kimi con la non indimenticabile F60, che però divenne storica per un semplice motivo, quello di riportare un italiano in gara in F1 a bordo di una Ferrari. Prima Badoer, poi Fisichella: e quel debutto a Monza Fisico, parole sue, non lo scorderà mai: "Se chiudo gli occhi rivedo ancora quel mare di bandiere rosse". Dopo la grande prestazione di Spa, il Cavallino non ebbe dubbi e affidò proprio a Giancarlo la vettura di Massa. Fisico scelse il cuore: accettò di correre con la Ferrari gli ultimi 5 GP della stagione, ben sapendo che, lasciando il sedile sicuro in Force India, avrebbe messo a repentaglio la sua permanenza sulla griglia di F1. A 36 anni, però, dopo aver girovagato un po' per tutto lo schieramento (Minardi, Jordan, Benetton, ancora Jordan, Sauber, Renault e appunto Force India), poteva andare bene così: coronare il sogno di correre con la Ferrari era un traguardo che valeva una carriera.

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