Hamilton avanti tutta: "La regola FIA non mi fermerà"

Hamilton avanti tutta: "La regola FIA non mi fermerà"

Lewis ha parlato per la prima volta della norma introdotta dalla Federazione, la limitazione alle iniziative dei piloti su temi politici e religiosi. Resterà l'Hamilton di sempre 

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Fabiano Polimeni

16.02.2023 ( Aggiornata il 16.02.2023 09:22 )

Farà un passo indietro, la FIA, sulla "norma bavaglio" tanto discussa e criticata dai piloti? Di certo non si uniformerà Lewis Hamilton, alla regola che impone ai piloti azioni autorizzate, preventivamente, dalla Federazione quando l'oggetto sono manifestazioni o dichiarazioni di carattere politico o religioso nel corso dei week end di gara.

Stefano Domenicali ha recentemente auspicato una correzione di rotta della Federazione. Hamilton la propria linea è determinato a non adattarla.

"Continuerò a essere me stesso e continuerò a lottare per cose che mi appassionano: non lascerò che nessuno mi fermi. 

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Le iniziative e i passi avanti compiuti

La regola non mi sorprende, però, non c'è niente che mi fermerà dal parlare di aspetti che mi appassionano e sui problemi che esistono", ha commentato nel giorno della presentazione della Mercedes W14.

"Ci sono ancora temi così importanti dei quali parlare. Abbiamo visto negli ultimi anni quanto sia stato grandioso portare ad avere consapevolezza su certe cose, accendere discussioni, responsabilizzare persone e organizzazioni in modo da poter migliorare.

Abbiamo fatto molta strada, credo. Abbiamo visto grandi progressi ma resta ancora molto da fare e continuiamo ad andare in posti dove ci sono problemi e so che si sta lavorando: sono cose che chiedono tempo".

Hamilton che nel recente passato ha criticato le adesioni di facciata a campagne importanti, come quella per l'inclusione in Formula 1 e sui percorsi di istruzione, sostenuti dalla Commissione Hamilton. Tanto parlare, formalmente tutti a supporto ma, spesso, senza i necessari contributi economici e dei fatti.

Russell auspica un ripensamento della FIA

Chi si attende un approccio diverso dalla Federazione è George Russell, che fa parte della direzione dell'associazione piloti: "Sarei sorpreso se la FIA non tornasse sui propri passi. Non capisco davvero le ragioni per introdurre questa regola".

Sarà con Tombazis che i piloti e le squadre dovranno interfacciarsi, dopo l'annuncio di Mohammed Ben Sulayem di un passo indietro nel governo delle vicende di strettissima attualità, legate alla Formula 1. Una decisione, quella della FIA di limitare la libera espressione dei piloti, giustificata dal legislatore come un provvedimento nella direzione del principio di "neutralità dello sport".

"Viviamo in un mondo con libertà di parola e siamo in una posizione talmente unica che, se chiunque vuole esprimere i propri pensieri o le proprie visioni su qualsiasi cosa, ha il diritto di farlo", prosegue Russell. "Spero si sia trattato solo di un'incomprensione e sono certo che verrà tutto chiarito".


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