L'exploit della McLaren ha stupito tutti e, in attesa di scoprire quanto sia stato favorito dal fattore pista, tra i rivali c'è chi ammette un'analisi più attenta del solito al lavoro fatto sulla MCL60
Hungaroring, nuovo giro di un mondiale che, alle spalle di Red Bull, ha visto avvicendarsi nel ruolo di improbabili inseguitori ben 4 squadre. Aston Martin per la costanza avuta, Ferrari per i lampi di velocità sporadica, Mercedes in stato di grazia in Spagna. Fino all'imprevedibile McLaren, che a Silverstone ha piazzato due risultati in qualifica e gara buoni per far parlare di sé.
Nel GP d'Ungheria il team porterà altri sviluppi e capiremo se i progressi saranno stati amplificati dalle caratteristiche tecniche di Silverstone o, piuttosto, è un miglioramento a tutto campo, anche nell'esercizio più difficile per la MCL60: le prestazioni su curve lente.
McLaren MCL60, sorpresa evoluta
Non è rimasto indifferente al balzo in avanti della McLaren, James Allison. Tra le mani ha un progetto Mercedes da ripensare in toto, verso il 2024. La direzione imboccata con le novità al fondo e alle pance dal GP di Monaco ha aiutato il team.
"Quel che è interessante e insolito dell'aggiornamento McLaren è l'effetto prodotto sul tempo sul giro, decisamente importante", spiega James Allison, nel debrief social post-Silverstone. "È insolito, a metà stagione, registrare un passo avanti di tale portata per competitività relativa, perciò: complimenti a loro.
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Hanno fatto un bel lavoro ed è interessante anche per noi, perché abbiamo gli scatti del prima e del dopo e sappiamo che l'impatto sul cronometro è stato grande. Varrà la pena che prestiamo più attenzione del solito a un aggiornamento di un team rivale.
In questo caso sappiamo che, qualsiasi cosa abbiano cambiato, ha prodotto una differenza significativa nel tempo sul giro. Ci è utile sapere cos'è stato e verificare se può essere una cosa alla quale pensare per lo sviluppo della nostra macchina"
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