Seb Vettel e il futuro dell'uomo che passa dalle api

A uno come Sebastian Vettel bisognerebbe dare un premio ogni volta che si ripresenta in pista. E non perché sia stato uno fra i più grandi dell'era moderna o il più giovane campione del mondo nella storia della Formula Uno. No, perché
uno come Seb - al pari di Lewis Hamilton - è un paladino di ogni lotta in difesa di diritti umani e civili.

Un esempio recente: quando le forze armate russe hanno cominciato la guerra all'Ucraina, lui ha preceduto Federazione e Formula One Group dicendo che a correre in Russia non sarebbe mai andato. Due giorni dopo arrivò la cancellazione dell'appuntamento di Sochi. Al primo appuntamento del 2022 in Bahrain si presentò con un casco speciale. Con i colori gialloblù dell'Ucraina, la scritta "No War", una colomba bianca e il testo della canzone "Imagine". E come dimenticare i suoi caschi arcobaleno, la volontà di passare ad alimentazioni più ecologiche delle auto, anche da corsa. E la lodevole contrarietà a portare il Circus negli autodromi dei Paesi Canaglia in fatto di diritti umani e civili come Bahrain, Emirati Arabi, Qatar e Arabia Saudita.

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Proteggere le api: ecco perché

A fine 2022, chiusa l'esperienza in pista, non si è certo esaurita quella dell'impegno sociale. E, in occasione delle prime prove libere di Suzuka, si è presentato con piccole casette in legno che costituiscono un vero e proprio "hotel" per le api. Un'iniziativa che ha riscosso i favori di tutti i piloti e delle scuderie, che si sono prestati per adottare le varie "casette" a sostegno della campagna di Vettel, che non è certo un vezzo ambientalista. L'ignoranza diffusa dalla narrazione tossica tende a spiegare poco e male il ruolo di questi insetti negli equilibri ambientali. Le api sono responsabili di circa il 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. E le api, così come le farfalle, causa inquinamento, sono a rischio estinzione. E dunque difenderle non serve solo a conservare una specie animale ma a dare sostegno reale al nostro futuro.

Vettel si è fatto carico di questa opera meritoria di sensibilizzazione che in molti Paesi è stata ben narrata da stampa e tv. Durante le prove libere del venerdì, Sky Deutschland e altre emittenti mandavano in onda servizi di approfondimento dalla curva 2, quella delle casette delle api. Tutto questo mentre in Italia andava in scena una sorta di cabaret sui cartoni animati giapponesi, una sagra del manga con sigle d'antan. Mentre si disquisiva se fosse stato meglio Goldrake o Capitan Harlock, Vettel altrove spiegava i motivi di quell'impegno: "Con questo progetto voglio creare consapevolezza sull’importanza della biodiversità. Riteniamo che l’ape sia l’ambasciatore perfetto di questo progetto. Ci è voluto molto lavoro e ne siamo entusiasti: speriamo che sia solo l’inizio di una serie di progetti in difesa della biodiversità. Dobbiamo celebrare la varietà non solo negli esseri umani, ma anche nella natura: dobbiamo proteggerla".

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Seb, la curva giallonera e il sostegno di Lewis

La curva 2 è stata denominata "Buzzin corner" (curva del ronzio) e i cordoli sono stati colorati di giallo e nero. E per l'inaugurazione Vettel è stato raggiunto da tutti i piloti. Il sostegno più forte gli è arrivato dal vecchio rivale Lewis Hamilton, altro paladino dei diritti umani e civili: "Seb ha spiegato a noi piloti i suoi piani. Nella storia di questo sport non conosco nessun altro che sia mai stato così schietto e abbia mostrato vera compassione per il mondo al di fuori di quello piccolo di noi piloti. Spero che il suo esempio ispiri altri piloti.

Dobbiamo unirci per aumentare la consapevolezza su molti problemi fondamentali come quello della tutela della biodiversità. Penso che quello di Vettel sia un ottimo modo per sensibilizzare le persone affinché comprendano che siamo tutti sulla stessa barca e quanto siano importanti in termini di nostro ecosistema".