Checo Perez come un imbucato al party della Red Bull

Checo Perez come un imbucato al party della Red Bull© Getty Images

Perez ha vissuto l'esperienza più mortificante della sua carriera. Tutto storto, poi alla festa Honda viene guardato come un reietto

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Fulvio Solms

29.09.2023 ( Aggiornata il 29.09.2023 09:01 )

Sergio Perez è ancora in lotta per il titolo mondiale piloti! Questa è la vera notizia e tocca cavalcare il paradosso per affrontare l'incredibile storia dell'imbucato, se non unico grande assente, alla festa della Red Bull che - attenzione - ha raggiunto il sesto Titolo Costruttori senza il suo apporto. Questo in termini di punti c'è stato ma, drammaticamente per lui, non è risultato necessario. Massì, quattrocento punti li ha presi Verstappen del suo, e la Red Bull s'è messa aritmeticamente al sicuro dalla prima inseguitrice che è la Mercedes che ne ha trecentocinque. Insomma, ha fatto tutto Max, da solo.

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Perez: dopo l'Azerbaijan, solo frustrazione

Sognò all'inizio di questo Mondiale, il Perez, e mal gliene incolse. Vincendo in Arabia Saudita - secondo Gran Premio della stagione - sfiorò la prima volta da leader in classifica nella sua vita, opportunità negatagli proprio dal compagno con il giro più veloce. Perez vinse di nuovo in Azerbaijan, Max s'era già preso un vantaggio in termini di punti ma era sembrato che il miglior Perez potesse forse contendere il titolo al peggior Verstappen. Fu un granchio colossale.
E poi, e poi? Dov'è finito quel tipo lì? Non pervenuto per nebbia il miglior Perez, né tantomeno il peggior Verstappen. Da quel momento per il messicano è stata solo frustrazione, e non furono lenitive le scuse di Helmut Marko per avergli dato con sufficienza del sudamericano debosciato (d'altronde la storia della Formula Uno è piena di sudamericani pigri e incapaci: Fangio, Senna, Piquet, Fittipaldi, un'accolita di smidollati).

Sergio detto Checo, poverino, non se n'è mai tirato fuori, ricavando solo frustrazione dalla guida di una macchina confezionata su misura per Max (piccola attenuante che è giusto riconoscergli), schiacciato dal confronto col compagno del box accanto, non considerato dalla squadra se non come pilota-rattoppo, messo in discussione e ancorato al sedile nel 2024 solo grazie agli obblighi contrattuali cui è tenuta la Red Bull (sempre Marko: "Perez è incostante, Norris candidato"). Umiliato, mortificato, emarginato...

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